Dacia Maraini per www.corriere.it
Mi dispiace se senza volere ho offeso la sensibilità di qualcuno con il mio articolo di martedì 24 dicembre sul «Corriere della Sera». Non avevo nessuna intenzione di criticare o offendere la religione ebraica. Non ho scritto un saggio sulla Bibbia ma solo un breve articolo di venti righe, semplificando per forza di cose, sulla nascita di Gesù bambino e su come le sue parole siano state poi tradite da una Chiesa cattolica troppo preoccupata del potere e gelosa delle sue prerogative.
dacia maraini foto di bacco
Non intendevo affatto riferirmi alla religione ebraica o alla Torah, ma solo a una storia tutta italiana di scontri fra una Chiesa diventata impero e una Chiesa che nella sua base continuava a credere nelle parole di Cristo. Considero la Bibbia un meraviglioso testo, di grande profondità e di grande poeticità. Ma certamente non può essere presa alla lettera. Le religioni savie hanno sempre storicizzato. E credo che anche la religione ebraica lo abbia fatto con saggezza.
Per quanto riguarda le Sardine e l’accostamento che qualcuno ha considerato blasfemo, vorrei ricordare che per molti secoli Cristo veniva raffigurato con un pesce. Come scrive il dizionario «il pesce, essendo un animale che vive sott’acqua senza annegare, simboleggia il Cristo che può entrare nella morte pur restando vivo».
Fra l’altro chiederei un poco di rispetto per una persona che, seppur bambina, ha subito due anni di campo di concentramento in Giappone per antifascismo e antirazzismo.
topazia alliata con le figlie yuki, dacia e toni tra le rovine della guerra a nagoya foto di toni maraini
Sento da sempre il dolore per le incommensurabili sofferenze del popolo ebraico, che ho sempre difeso e di cui ho spesso parlato nei miei libri con partecipazione e affetto.
RUTH DUREGHELLO CON IL RABBINO CAPO RICCARDO DI SEGNI fosco maraini