Mirella Serri per “la Repubblica”
il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 4
Il termine "donna" è da tempo per Giorgia Meloni un vero tormentone dei suoi comizi. Ma la pasionaria della destra è davvero una paladina a tutto tondo delle ragioni femminili?
Oppure dietro alla parola magica "donna" c'è un trucco, si tratta di un modo per mascherare una concezione dell'altra metà del cielo assai conservatrice, per non dire reazionaria?
Meloni, per esempio, sottolinea ripetutamente qualità delle donne come "serietà, responsabilità e pragmatismo".
Ma contemporaneamente assicura che a loro non riconoscerà mai nessun percorso preferenziale: con lei al potere pari opportunità e quote rosa finiranno alle ortiche poiché trasformano il gentil sesso in panda, in una specie tutelata.
Con l'uso e l'abuso della parola "donna" Meloni addolcisce e mitiga molte delle sue più note e meno presentabili immagini: da quella di Giorgia militante "dura e pura" all'interno della sua "seconda famiglia" (così chiama la squadra della sua adolescenza, il Fronte della Gioventù schierato contro le istituzioni e i valori democratici) all'immagine della leader che si riconosce in "Dio, patria e famiglia", imperativo di conio fascista attraverso il quale mantiene il legame con la "sua" destra, missina e tradizionale.
mirella serri
Sempre facendosi forte della sua identità femminile. Giorgia cerca di fronteggiare conciliazioni difficili, come le polemiche sull'aborto: "Fratelli d'Italia non vuole l'abolizione della legge 194", ripete spesso.
Poi però opta per "il potenziamento dei centri di aiuto alla vita", ribadisce il suo "sì alla cultura della vita e no all'abisso della morte".
In generale disegna per le donne un ruolo molto simile a quello propagandato e praticato nel Ventennio, tutto centrato sulla cura della famiglia e sulla procreazione.
Altro che investimenti per la parità di genere in luoghi di lavoro inclusivi, altro che la creazione di sistemi di assistenza più equi, altro che la promozione dell'ascesa delle donne a posizioni di leadership! Meloni predica l'importanza dell'occupazione femminile, ma lo fa in termini generici, non adatti a tempi di grave crisi come gli attuali, e non considera le soluzioni che potrebbero davvero aiutare le donne a non essere discriminate sul lavoro, né tiene conto dell'aumento del gap salariale tra i sessi.
giorgia meloni e la figlia ferragosto
Sulla questione delle quote la leader di FdI aggiunge: "Da capo di un partito voglio poter scegliere le persone migliori, indipendentemente dal genere. Ma non ditelo a certe sedicenti femministe".
E aggiunge: "Non è importante quante siano le donne al comando, ma quale sia il grado di comando". Qui casca l'asino: proprio il suo partito è largamente dominato dai maschi a tutti i livelli.
L'obiettivo di Giorgia è "un welfare a misura di famiglia". Beninteso, una famiglia che non è contemplata per i soggetti lgbtq: "No a genitore uno e genitore due, noi difendiamo i nostri nomi perché non siamo codici".
Anche sugli abusi nei confronti delle donne Meloni si dimostra assai reticente: la Turchia e la Polonia sono fuoriuscite dalla Convenzione di Istanbul (per la prevenzione e l'eliminazione della violenza di genere) e il premier sovranista Viktor Orbàn, a cui la leader romana ha sempre fatto riferimento, si è rifiutato di ratificarla.
GIORGIA MELONI IN COPERTINA SU PANORAMA
La punta di diamante della destra italiana dà segni che potrebbe seguire la medesima strada in un futuro non lontano. In Fratelli d'Italia i comportamenti beceri, offensivi nei confronti delle donne sono diffusi.
Si possono cogliere perle come "Chiamate qualcuno che le tappi la bocca con qualcosa di lungo e duro", "Povera scema", "Vomitevole", "Demente", "Posso dire du palle con 'ste propagande sulla violenza verso la donna?".
Non risulta che questi "fratelli" fallocrati siano stati espulsi dalla "famiglia" di Giorgia la quale nega che esista un maschilismo diffuso nella destra: eppure storici autorevoli, come Giuseppe Parlato e Piero Ignazi, documentano la notevole influenza che ha tra i giovani, per esempio, il pensiero di Julius Evola, feroce contro le donne-ostacolo alla piena espressione del virilismo e dell'eroismo maschile. Adesso la leader accusa di misoginia i suoi nemici politici. Ma lei adopera l'amato slogan "sono una donna", "sono una madre" per riportarci verso il Ventennio.
giorgia meloni by istituto lupe GIORGIA MELONI INTERVISTATA DA FOX Giorgia Meloni manifesti elettorali GIORGIA MELONI ENRICO LETTA