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    LA MIA DIVISA PER UN TATUAGGIO - ''SPERO CHE LA POLIZIA TORNI SUI SUOI PASSI''. PARLA ARIANNA VIRGOLINO, L'AGENTE CHE È STATA SOSPESA PER ''DEMERITI ESTETICI'', UN VECCHIO TATUAGGIO NEL FRATTEMPO RIMOSSO. DA 10 MESI NON LAVORA PIÙ. ''STO FACENDO COLLOQUI MA OGNI VOLTA CHE MI PRESENTO CAMBIANO COMPLETAMENTE ESPRESSIONE PERCHÉ…'' - F. PERINA: ''STORDITI DAI CARABINIERI DI PIACENZA, NON CREDIAMO ALLE NOSTRE ORECCHIE DAVANTI ALLA TENACIA CON CUI L'ISTITUZIONE E LA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA HANNO PERSEGUITO QUESTA GIOVANE AGENTE''


     
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    Chiara Baldi per ''la Stampa''

     

    arianna virgolino su instagram 5 arianna virgolino su instagram 5

    «Io spero che la Polizia torni sui suoi passi perché senza una divisa addosso non mi ci vedo proprio». Arianna Virgolino tra qualche giorno compie 32 anni, ha un figlio di otto e un compagno che è nella Polizia. E fino a novembre dello scorso anno anche lei era un' agente del corpo dello Stato, in servizio alla sottosezione di Guardamiglio della Polstrada di Lodi: coi suoi colleghi, pattugliava l' autostrada e interveniva in caso di incidenti o in operazioni contro lo spaccio di stupefacenti.

     

    Ma, racconta Virgolino, «quello era il lavoro che amavo». Tanto che il 7 novembre 2019 era stata persino premiata dal prefetto di Lodi, Marcello Cardona, per aver sventato una rissa a Casalpusterlengo. Qualche ora dopo quel premio, però, come ha anticipato il «Corriere della Sera», Virgolino veniva invitata a lasciare la divisa: una sentenza del Consiglio di Stato l' aveva infatti sospesa dal corpo di Polizia per «demeriti estetici». La colpa? Un vecchio tatuaggio, che la ragazza aveva persino fatto rimuovere pur di vestire la divisa.

     

    Da dieci mesi non lavora più in Polizia: cosa fa?

    il tatuaggio di arianna virgolino il tatuaggio di arianna virgolino

    «Pur non lavorando non sono ancora disoccupata nel senso pieno della parola perché il decreto di licenziamento non è ancora arrivato, credo che arriverà a breve, dal momento che c' è stata la sentenza del Tribunale. Nel frattempo però sto cercando lavoro, anche se mi è impossibile immaginarmi senza una divisa».

     

    Sta facendo colloqui in giro? E' fiduciosa che presto troverà un' occupazione e dimenticherà questa brutta storia?

    «Si, sto facendo dei colloqui ma non ho molta fiducia. Purtroppo, ogni volta che mi presento a qualcuno devo rispondere alla domanda "cosa hai fatto finora?" e quando le persone si sentono dire che sono stata una poliziotta cambiano completamente espressione: si immaginano di avere davanti chissà quale criminale che è stata cacciata dalle forze dell' ordine per reati gravissimi. Invece io ho solo pagato per la mia onestà».

    arianna virgolino su instagram 4 arianna virgolino su instagram 4

     

    In che senso?

    «Quando nel 2017 ho passato le selezioni per entrare in Polizia con il punteggio d 9,8 su 10, conscia che mi avrebbero chiamato per fare il concorso, ho subito provveduto a far rimuovere il tatuaggio, un cuore con una coroncina che mi ero fatta sul polso a 18 anni. Fino a aprile 2018 ho fatto nove sedute di laser, che sono anche piuttosto dolorose, tornavo a casa con le bolle di sangue sulla pelle.

    Ho speso circa 2 mila euro.

    Solo che quando hanno visto che era rimasta una lieve cicatrice, mi hanno chiesto come me la fossi procurata e io ho scelto la sincerità, dicendo che era il residuo di un vecchio tatuaggio».

     

    E poi cosa è successo?

    «Che sono risultata inidonea ma ho fatto ricorso al Tar che mi ha dato ragione e così sono stata riammessa alla scuola di Polizia. Ho concluso l' addestramento, ho fatto giuramento e sono entrata.

    Poi è arrivato il Consiglio di Stato».

     

    Oggi come vive questa situazione?

    «Malissimo, nonostante tutta la mia famiglia sia con me e anche moltissimi colleghi mi stiano esprimendo la loro solidarietà, perché questa vicenda riguarda non solo me ma tante persone nell' Arma. Ma è difficile spiegare a mio figlio per quale motivo non possiamo comprare la casa nuova che da anni gli prometto. E per sostenere le spese legali ho dovuto vendere l' auto».

     

    Farebbe un altro concorso in Polizia?

    «Se si potesse, si. Ma c' è il limite dei 26 anni: quello a cui ho partecipato era l' ultimo che potevo fare».

     

     

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    IL "TEATRO DELL'ASSURDO" ATTORNO A UN CUORICINO

    Flavia Perina per ''La Stampa''

     

    Ancora storditi dalla vicenda dei carabinieri-pusher di Piacenza, stentiamo a credere alla storia della poliziotta di Peschiera del Garda, premiata dal Questore per il suo coraggio nel sedare una rissa e nello stesso giorno cacciata dal Consiglio di Stato per una cicatrice sul polso che rivelava l' esistenza di un tatuaggio (un cuore) fatto a diciotto anni e poi rimosso.

     

    Sembrava davvero un fake, invece no, è tutto vero, è successo sul serio nel teatro dell' assurdo imbastito ogni giorno dalla nostra burocrazia. Lei, Arianna Virgolino, 31 anni, sposata con un poliziotto e madre di un bambino, è da novembre fuori dai ranghi e senza stipendio dopo una surreale vicenda giudiziaria che l' ha vista sospesa per «demeriti estetici», reintegrata dal Tar e poi nuovamente estromessa da una sentenza del novembre scorso del Consiglio di Stato.

     

    il tatuaggio cancellato di arianna virgolino il tatuaggio cancellato di arianna virgolino

    La tenacia con cui l' istituzione e la giustizia amministrativa hanno perseguito questa giovane agente, colpevole di aver detto la verità sull' abrasione visibile sul braccio - il tatuaggio, vietato dalle regole, l' aveva cancellato dopo aver passato le preselezioni del concorso in polizia - ci dice molte cose sulla persistenza del Codice dei furbi e dei fessi raccontato nei lontani anni '20 da Giuseppe Prezzolini. All' elenco riconosciuto dei fessi («chi paga il biglietto intero in ferrovia, non entra gratis a teatro, non ha un commendatore zio, amico della moglie e potente nella magistratura o nella pubblica amministrazione, chi mantiene la parola data anche a costo di perderci, etc») andrà aggiunta la voce: chi non mente all' autorità, convinto che la sua sincerità sia un valore anziché una possibile fonte di colossali guai, addirittura di un licenziamento.

     

    Adesso che il caso dell' agente Virgolino è diventato pubblico, con la solidarietà dei colleghi e di tanti cittadini da tutta Italia, la speranza è che qualcuno trovi il modo di smentire quell' antico Codice e dimostrarci che, soprattutto nella gestione delle Forze dell' Ordine, dove si lavora per la sicurezza collettiva, dove lo Stato esercita il massimo del suo potere sui cittadini, l' onestà rimane una qualità apprezzata. Ne abbiamo bisogno, dopo troppe vicende che hanno scosso la fiducia nella capacità delle gerarchie di sanzionare i balordi o addirittura i delinquenti in divisa.

    Arianna, con tatuaggio o senza, con cicatrice o senza, è il tipo di poliziotta che vorremmo incontrare se ne avessimo bisogno.

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