LA PISTOLA AL PEPERONCINO
- SPRAY URTICANTE IN SCUOLA A PAVIA, SOCCORSI IN 30
(ANSA) - Un maxi-intervento del 118, causato dall'uso di uno spray al peperoncino, si è reso necessario, a Pavia, all'interno di una scuola superiore. Lo ha reso noto l'Areu, l'Azienda regionale emergenza-urgenza. Le ambulanze sono giunte in un Istituto tecnico in via Verdi e al momento, secondo quanto si è appreso, stanno soccorrendo due 15enni, mentre sono trenta i codici verdi in fase di destinazione ospedaliera, in gran parte al San Matteo.
pistola al peperoncino
E' l'istituto tecnico "Cardano" di Pavia la scuola media superiore dove questa mattina, quasi certamente per una stupida bravata, qualcuno ha spruzzato spray al peperoncino causando irritazioni a molti studenti tra i presenti. Il fatto è avvenuto negli spogliatoi della palestra della scuola, che si trova nella zona del Ticinello.
pistola al peperoncino
Sul posto sono accorse subito numerose ambulanze del 118, che ha attivato una procedura di 'maxi-emergenza'. Due 15enni sono stati soccorsi in codice giallo (in totale sono quattro i giovani inviati in giallo, anche se non risultano particolari criticità); altri 30 ragazzi, maschi e femmine tra i 13 e i 17 anni, in codice verde, sono stati trasportati al Policlinico San Matteo e in altri ospedali. Sul posto si trova anche la polizia per capire chi si sia reso responsabile del gesto che ha provocato il panico all'interno della scuola.
- CORINALDO; SENALDI (DIR. LIBERO): “NON HO NESSUN RIMORSO PER AVER VENDUTO IN ALLEGATO AL GIORNALE LA PISTOLA AL PEPERONCINO
PIETRO SENALDI VICE DIRETTORE DI LIBERO
Pietro Senaldi, direttore responsabile di Libero, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Libero ha venduto in allegato col giornale una pistola al peperoncino. “Non ho nessun rimorso di coscienza –ha affermato Senaldi-. Se quel pazzo avesse usato la nostra pistola non sarebbe successo quel caos, la nostra pistola ha un getto che non si diffonde nell’aria ma va direttamente al bersaglio. Le responsabilità ci sono ma sono di altri.
Mi sentirei responsabile se organizzassi un concerto alle 22 sapendo che la guest star arriva alle 2 di notte, mi sentirei responsabile se avessi un locale e facessi entrare più gente di quella che può contenere, mi sentirei responsabile se fossi stato quello che ha venduto la droga al ragazzo che ha spruzzato lo spray.
un manifestante di baltimora si lava lo spray al peperoncino dagli occhi
Alla base c’è sempre un mancato rispetto delle regole che in Italia è la normalità. La nostra pistola è una battaglia politica, perché rivendica il diritto alla legittima difesa in un Paese che non è in grado di difendersi. Noi siamo un piccolo giornale e quindi anche un facile bersaglio. Io me la prenderei con quelli che organizzano i concerti facendoci dei soldi, lasciando dei bambini di 12-13 anni ad aspettare qualcuno fino alle 3 di notte.
Le persone serie non si comportano così, specie se hai un pubblico di minorenni e di 50enni che accompagnano i propri figli. Sfera Ebbasta è un cantante ascoltato da tutti i giovani, non so perché ma è così, se mia figlia lo ascoltasse portarla al concerto sarebbe un regalo. Vietare ai figli di andare a quei concerti sarebbe da bacchettoni. Ai nostri tempi c’era Vasco che diceva fegato spappolato”.
- PRENDETEVELA CON CHI FA USO IMPROPRIO DI QUEST’ARMA
Emilia Urso Anfuso per “Libero quotidiano”
TURCHIA - UN POLIZIOTTO SPRUZZA SPRAY URTICANTE SU UNA PASSANTE
A poche ore dalla tragedia avvenuta nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, provocata dall' imbecillità di qualcuno che gioca con le cose serie e con la vita delle persone, è necessario aprire una riflessione su un argomento molto attuale: difesa personale e uso improprio dei congegni atti a difendersi in caso di pericolo.
Dai racconti di chi era presente, si è appreso che - all' improvviso - qualcuno ha pensato bene, in una folla di ragazzi che erano accorsi per incontrare il rapper Sfera Ebbasta - di spruzzare nell' aria uno spray urticante, generando il panico e le terribili conseguenze che conosciamo: 6 vittime, 5 delle quali ragazzi, e una madre di famiglia di 39 anni, morta schiacciata sotto il peso dell' imbecillità umana, che lascia quattro figli e un marito disperati.
SPRAY AL PEPERONCINO SPRUZZATO DA SOLDATI ISRAELIANI
Ma va detto: non è stata solo l'imbecillità di chi ha sparso nell' aria un elemento altamente urticante in un ambiente saturo di persone a generare questa tragedia, ma anche la collettiva insensatezza che permette di far accedere in un locale con una portata limitata di persone, un numero molto maggiore di esse, al solo scopo di incassar denaro ma anche di mostrare un successo che si è rivelato essere un fallimento totale, sotto tutti i punti di vista.
Si sappia, peraltro, che la serata in questione doveva avere un altro esito: non un concerto, ma un cosiddetto Dj Set, una serata in cui il rapper avrebbe solo dovuto essere presente per incontrare i fan, ma che poi è divenuto un concerto a tutti gli effetti. Non si gioca con la vita della gente, non si mietono vittime per fare sensazionalismo.
Saranno gli investigatori a darci i dettagli di quanto è accaduto, saranno i magistrati a decidere chi ha sbagliato e chi deve pagare. Appare però quantomeno singolare che a ogni concerto del rapper si riscontri metodicamente l' utilizzo improprio di questi spray urticanti: probabilmente, chi segue un certo genere musicale ritiene divertente mettere in pericolo la vita umana. Transeat.
SPRAY PEPERONCINO
LA BATTAGLIA
Voglio soffermarmi su un punto: l'uso improprio di mezzi atti a proteggere la propria incolumità. Libero da tempo combatte questa battaglia, in un periodo storico in cui - evidentemente - l'incolumità dei cittadini italiani è messa sempre negli ultimi posti delle priorità dei governi.
Una battaglia che è giunta alla decisione di mettere in vendita, a un prezzo peraltro popolare, una pistola al peperoncino che è un'arma di difesa legale nel nostro paese, e che utilizzata da chi ha sale in zucca può davvero fare la differenza tra il salvarsi da una rapina o da un tentativo di stupro e l' essere l' ennesima vittima da raccontare sulle pagine di cronaca dei giornali. Vittorio Feltri, nel suo editoriale pubblicato nell' edizione del nove dicembre ha ben evidenziato come non siano certo i congegni a difesa della sicurezza personale, a dover esser messi alla gogna.
SPRAY PEPERONCINO POLIZIA
Dopo il fattaccio accaduto a Corinaldo, però, una fetta di popolo del web, quello che campa sui social network da mane a sera, si è sollevato anche contro questo tipo di arma di difesa, ma lo ha fatto senza ragionare. È inutile avventarsi contro lo strumento e non contro chi lo utilizza impropriamente. Ed è anche dannoso.
Faccio un esempio: i social network sono un eccellente strumento di comunicazione, che in mano ai cretini diventa un contenitore di oscenità. Stessa cosa si deve considerare sulle pistole al peperoncino, legalmente vendute nel nostro paese come arma di difesa: se messe in mano a un imbecille, ecco che si possono generare tragedie immani.
SPRAY URTICANTE CONTRO OCCUPY WALL ST
Non si può quindi scagliarsi contro il mezzo di difesa quanto su chi decide di farne un'arma di offesa contro una folla di persone. Qualsiasi cosa, su questo pianeta, ha una doppia valenza, che può esser positiva o negativa, secondo la prospettiva di chi la utilizza.
Attenzione quindi a non generare panico sul panico e a non dar colpe a strumenti che, se usati in maniera ragionevole, sono davvero un'eccellente soluzione alla sicurezza personale, alla propria incolumità e a quella dei propri cari.
- LUCA DI BARTOLOMEI A CIRCO MASSIMO: "SPRAY AL PEPERONCINO USATO COME ARMA, NON PER DIFESA. DA 2008 CASI QUADRUPLICATI, PIU' DANNI CHE VANTAGGI"
da Circo Massimo - Radio Capital
luca di bartolomei
Sarebbe stato un oggetto di difesa a causare i sei morti della Lanterna Azzurra, lo spray al peperoncino. È bastata una spruzzata per dare il via al fuggi-fuggi, e alla strage nella discoteca di Corinaldo, in provincia di Ancona. Dal 2008 la vendita di spray del genere è stata liberalizzata, ma gli effetti non sono stati quelli sperati: "Ci sono stati più danni di quanti ne volevano fermare", spiega a Circo Massimo, su Radio Capital, Luca Di Bartolomei, "E non lo dico io, ma in tanti dai sindacati di polizia".
Il figlio dell'ex capitano della Roma, morto suicida nel 1994, sta scrivendo un libro contro la diffusione delle armi: "Dal 1995 al 2008 si sono verificate 144 vicende legate agli spray urticanti: nella maggior parte sono state rapine, aggressioni e furti, e in soli quattro casi si è trattato di difesa", continua Di Bartolomei, "dal 2008 allo scorso agosto, invece, i casi sono stati 528, praticamente quadruplicati.
luca di bartolomei post
Lo spray al peperoncino viene utilizzato quasi esclusivamente in fase offensiva, anche perché è abbastanza complesso usarlo per difendersi: bisogna essere sotto vento, bisogna avere la rapidità di estrarla... come sempre, maneggiare le armi è una cosa complessa. Già nel 2008, quando fu approvato il pacchetto sicurezza che ne liberalizzò la vendita, si disse che bisognava mettere un registro, o almeno un minimo di argine. E invece, non pochi mesi fa, è stato venduto anche con i giornali".