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    “LA MONARCHIA SI DISSOLVERÀ LENTAMENTE” – LA PROFEZIA DEL ROMANZIERE HANIF KUREISHI – “NON C’È MAI STATO NIENTE DA DIRE SULLA REGINA ELISABETTA NÉ QUESTIONI DI SOLDI NÉ DI POLITICA. LA NUOVA GENERAZIONE DI REALI, INVECE, È GIÀ COINVOLTA IN VARI SCANDALI. PENSO ALLE BEGHE SESSUALI DI ANDREA, AI FINANZIAMENTI DEGLI ARABI ALLA FONDAZIONE DI CARLO. IL MIO PROBLEMA NON È LA MONARCHIA, PIUTTOSTO LA..."


     
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    Caterina Soffici per la Stampa

     

    hanif kureishi hanif kureishi

    Hanif Kureishi (conosciuto ai più in Italia per “Il Buddha delle periferie” e “My Beautiful Laundrette”), è romanziere, drammaturgo, sceneggiatore. È nella lista dei 50 più grandi scrittori britannici dal 1945 a oggi. Parliamo dello stato dell’Inghilterra dopo la morte della regina.

     

    Perché questa notizia ha avuto così tanta eco in tutto il mondo? Anche in Italia è da due giorni che non si parla d’altro.

    «Dell’Italia non so. Ma qui in Inghilterra è stata la regina per tutta la vita di tutti. C’è dai tempi di mia madre. È l’unico elemento di continuità dalla Seconda Guerra Mondiale. Ed è incredibile che abbia governato nell’arco di due primi ministri, Winston Churchill e Liz Truss, che sono nati a cento anni di distanza. Churchill era nato nell’età vittoriana. L’altro elemento è che è una donna, ed è sempre stata una figura materna alla vecchia maniera. Non c’è mai stato niente da dire su di lei, né questioni di soldi né di politica. La parola che l’ha rappresentata è servizio, in ogni senso. È stata una brava donna, onesta e dignitosa. Anche persone come me, che sono repubblicano, l’hanno sempre rispettata».

    meme su re carlo iii meme su re carlo iii

     

    C’è un bisogno di fuga dalla realtà? C’è una voglia di favole, di castelli, di principesse e regine di fronte a tutti i disastri attuali? Non è anacronistico tanto affetto per una monarca?

    «No, perché è l’ultima figura pubblica di questo tipo. E ce ne sono così poche nel mondo, mi viene in mente Mandela, ma nel mondo politico non ne vedo altre. Non certo i politici attuali».

     

     

    Qualcuno pensa che con la morte della regina sia finita anche la monarchia. Secondo lei l’Inghilterra sarà mai una repubblica?

    hanif kureishi hanif kureishi

    «Non credo. La monarchia non è il problema. Essere una repubblica non migliorerebbe le scuole, la sanità, le disuguaglianze sociali, la crisi degli alloggi. Non credo che la mia vita sarebbe migliore senza Carlo. Questa nuova generazione di reali è già coinvolta in vari scandali. Penso alle beghe sessuali di Andrea, ai finanziamenti degli arabi alla fondazione di Carlo. Ma non sono priorità per gli inglesi, e non credo che nessuno intenda organizzare una rivoluzione per ribaltare il sistema. Più probabile che la monarchia scomparirà lentamente, si dissolverà, per diventare qualcosa come quella olandese, un’istituzione senza rilievo. Sono repubblicano ma il mio problema non è la monarchia, piuttosto la crisi economica e climatica».

     

    Lei è un grande appassionato di calcio. Questo week end le partite sono state annullate in segno di lutto. Che ne dice?

    «Un’idiozia totale. Si può avere rispetto per la morte della regina anche senza togliere il calcio alle persone. Tra l’altro il cricket e il rugby, che sono sport d’élite, non sono stati annullati. È stata una decisione classista, perché il calcio è uno sport di massa e popolare e forse qualche funzionario ha pensato che ci poteva essere qualche atto di protesta negli stadi, qualche striscione».

     

    In una settimana grandi cambiamenti: nuovo re e nuovo premier. Liz Truss è meglio di Boris Johnson?

    hanif kureishi hanif kureishi

    «Boris è un personaggio ridicolo, un clown. Liz Truss è una politica seria e completamente diversa. Ma non credo sarà in grado di risolvere i problemi enormi che hanno portato l’Inghilterra sull’orlo del disastro. Guerra, povertà, cambiamento climatico, bollette alle stelle, crisi energetica. Liz Truss si crede la Thatcher, ma non credo che il suo neoliberismo possa funzionare».

     

    Uno scrittore ha un punto di vista privilegiato sul mondo, uno sguardo più acuto e sfaccettato sulle cose. Se Liz Truss la chiamasse a Downing Street e le chiedesse quali sono le tre priorità della nazione, che le direbbe?

    «Prima: la povertà. È terribile per me che una delle più grandi economie del mondo permetta che la maggioranza della sua popolazione non possa scaldare le case e faccia fatica a sfamare i figli. Mio padre è nato in India sotto l’Impero e all’epoca guardavamo all’Inghilterra come la meta per la ricchezza.

     

    la regina elisabetta investe carlo come principe di galles la regina elisabetta investe carlo come principe di galles

    Oggi è disgustoso, è incredibile il livello di declino a cui siamo arrivati. Vorrei sapere dove vanno i soldi. Secondo: la Brexit, altro disastro enorme, spacciato per una grande vittoria. Terzo: il cambiamento climatico. Il mio paese d’origine, il Pakistan, è sott’acqua per un terzo. I conservatori non vogliono vedere il problema, ma clima e migrazioni sono così collegati che tutto questo scoppierà nelle mani dell’occidente».

     

    Di chi è la colpa?

    «Del neoliberismo, una formula economica fallita. Liz Truss ha detto che i profitti non sono una cosa cattiva e quindi non li vuole toccare. Ma sono una cosa pessima se distruggono la vita delle persone comuni. Parla di economia ancora più dinamica e di business, per rendere tutti più ricchi. Ma non è vero. Più business non è sempre una buona cosa. L’inflazione al 12 per cento, con la prospettiva che arrivi al 20 non è sostenibile per chi vive di salari».

     

    hanif kureishi hanif kureishi

    Il governo inglese è uno dei maggiori sostenitori dell’Ucraina nella guerra con Putin. Lei è d’accordo, anche a costo di una crisi economica ed energetica devastante?

    «Questa è una guerra per procura tra Gran Bretagna e Russia. Putin è un criminale, un gangster nell’accezione statunitense del termine. Putin è pericoloso e credo sia una guerra che vale la pena combattere per difendere i valori liberaldemocratici dell’occidente. Il problema non è la guerra in Ucraina, ma che mancano piani per l’approvvigionamento energetico. In dodici anni di governo i conservatori non hanno fatto niente. In Francia hanno costruito centrali nucleari, noi niente».

     

    Lei ha detto che parteciperà allo sciopero delle bollette contro il caro gas. Perché?

    «Credo che sia una giusta azione di lotta collettiva. Il neoliberismo, dai tempi di Reagan e della Thatcher, ha distrutto ogni forma di azione collettiva di difesa dei diritti ed è il momento di pensare a nuove forme di azione comune. Perché le ineguaglianze creano rabbia sociale e mettono a rischio le idee fondamentali della democrazia, con i suoi valori di libertà di espressione, diritti umani eccetera. Tutto questo mi preoccupa molto».

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