Costanza Cavalli per “Libero quotidiano”
LA MONETA DA DUE EURO E QUELLA DA 10 BAHT THAILANDESI
Identiche nel colore, il cerchio dorato al centro e l' anello d' argento intorno, identiche nelle dimensioni e pure nel peso, otto grammi e mezzo: le monete da due euro sono gemelle di quelle thailandesi da 10 Bath, che però valgono 28 centesimi di euro. La truffa è garantita: ci cascano persino i distributori automatici perchè le due sono simili anche per lega e composizione.
Per questo, la polizia locale di Modena ha lanciato un allarme per mettere in guardia «esercenti ed avventori dei negozi»: nei giorni scorsi, infatti, «si sono verificati alcuni casi in città di circolazione della moneta da 10 Bath "rifilata" come moneta di pagamento al posto dei 2 euro», comunica il Nucleo Antievasione della Municipale. Qualche anno fa, le monete thailandesi erano spuntate tra la Campania e Sardegna. E numerosi casi erano stati registrati nella capitale, tanto che la polizia romana ipotizzava che ne fosse stata messa in circolazione, volontariamente, una partita a scopo fraudolento, da parte di un gruppo organizzato.
LA MONETA DA DUE EURO E QUELLA DA 10 BAHT THAILANDESI
Non solo le uniche monete a cui stare attenti: anche i cinque scellini del Kenya, che al cambio valgono venti centesimi, si confondono facilmente con i due euro. La Federconsumatori, già l' anno scorso, aveva avvertito di «stare molto attenti quando si fanno gli scambi di denaro e di valutare bene il resto, soprattutto in prossimità dei centri interessati da un grande afflusso di stranieri e turisti, perché è più facile che si verifichino truffe o errori».
Anche perchè, mentre esistono svariati modi per riconoscere gli euro falsi - le monete fasulle alla prova della calamita non s' attaccano al magnete - per quelle asiatiche e africane è più difficile: bisogna guardare attentamente le immagini impresse: i baht hanno da un lato il profilo di un sovrano e dall' altro un tempio.
LA MONETA DA DUE EURO E QUELLA DA 10 BAHT THAILANDESI
Anche la Polizia, all' epoca, aveva cercato di mettere in guardia i consumatori: alla cassa, invece di ringraziare per il resto e ficcare i soldi velocemente nel portafoglio, bisognerebbe prima controllare che ciò che ci viene allungato dal commesso non sia un conio straniero. Una volta usciti dal negozio, infatti, sarà molto difficile poter reclamare la truffa (spesso, spacciato per errore involontario).
Allarme simile è stato lanciato anche riguardo alla lira turca, coniata dal gennaio 2005, e che molti economisti hanno accusato di essere un' abile e voluta copia, purtroppo inattaccabile a termine di legge, della nostra moneta da un euro.
cinque scellini del Kenya e la moneta da due euro