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    MILANO "LIQUIDA'' - IL MISTERO DELLA MORTE DI CARLOTTA BENUSIGLIO, TROVATA IMPICCATA A UN ALBERO IN UN PARCO - LA RAGAZZA AVEVA I PIEDI CHE TOCCAVANO TERRA MA NON SIGNIFICA NULLA: C’E’ CHI SI E’ IMPICCATO A UN TERMOSIFONE


     
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    Piero Colaprico per “la Repubblica

     

    CARLOTTA BENUSIGLIO I GIARDINI DI PIAZZA NAPOLI CARLOTTA BENUSIGLIO I GIARDINI DI PIAZZA NAPOLI

    Chiamare amore ciò che amore forse, anzi probabilmente non è, o non è più. Carlotta e Marco, una coppia come tante nella "Milano liquida". Si gira di notte e si sogna di vivere alla grande grazie alla propria creatività, al proprio talento. A qualcuno va bene, a volte funziona, ma qui, all' improvviso e senza il minimo segnale, si è passati dai cocktail rumorosi a una tragedia che ammutolisce.

     

    Carlotta Benusiglio, 37 anni, stilista, è morta impiccata a una giovane robinia di piazza Napoli. E Marco, suo amico intimo da tempo, autore di una start up stagionale (serve a far arrivare i panini o lo champagne mentre sei su un prato e decidi che vuoi fare un pic nic), si è trovato descritto dalla famiglia di lei come un fidanzato manesco e violento, denunciato da Carlotta più volte per lesioni (l' ultima a novembre 2015, un giorno di prognosi).

    CARLOTTA BENUSIGLIO CON LA SORELLA CARLOTTA BENUSIGLIO CON LA SORELLA

     

    Diventa difficile separare Carlotta e Marco dal resto della "nightlife" (vita di notte, notte di vita) alla milanese, che è attraversata, come dice una ragazza in bicicletta incontrata in via Forcella, da «deejay, gente del design, degli outlet, del fashion, e poi i parrucchieri, quelli del web, giornalisti dei blog, delle riviste».

     

    Più concreto, il "vecchio" investigatore della Omicidi spiega: «Il capo della Mobile ha chiesto di verificare ogni dettaglio, sul caso ci sono due magistrati, uno giovane e Alberto Nobili, che per noi è un mito. Cioè, l' ordine è di capire esattamente com' è andata e dirlo alla famiglia. E la parola omicidio al momento è fuori luogo. Sei andato a vedere il posto?». Carlotta aveva casa e ufficio in un' ex rimessa ristrutturata.

     

    CARLOTTA BENUSIGLIO 4 CARLOTTA BENUSIGLIO 4

    Tetto vecchio ondulato, mura sottili rimesse in sesto, mini giardino, vari gatti. È l' ultimo pezzettino abitabile di un doppio caseggiato di piazza Napoli 24. Vestita spesso di nero, «una che non salutava mai», che «negli ultimi mesi era dimagrita di brutto», che «metteva la musica alta, di tutti i generi, ma De Andrè più spesso», che aveva lanciato sul web una linea di moda, chiamata Blume, Carlotta è stata trovata a duecento passi dalla porta di questa casa- ufficio, adesso sigillata per ordine della Procura.

     

    Ce ne vogliono dieci per arrivare al primo, massiccio portone di ferro e vetro. Bisogna superare un androne; poi, un cortile interno sul quale si affacciano i due caseggiati; infine, l' ingresso del condominio. Una volta usciti, a sinistra un palo mostra questa pubblicità: «Funerali completi 1099 euro, outlet del funerale». E di fronte si apre una via a senso unico.

    CARLOTTA BENUSIGLIO 3 CARLOTTA BENUSIGLIO 3

     

    All' altezza del secondo segnale di divieto d' accesso, c' è l' undicesima robinia del parchetto. Là, con i piedi che toccavano l' erba, è stata trovata Carlotta. Il contatto piedi-suolo non significa granché in criminologia: c' è chi si è impiccato appendendosi al termosifone o alla maniglia della porta. E da ieri l' autopsia parla di «strangolamento per impiccagione» e i medici non notano «segni di lesioni o di colluttazione».

     

    In ogni caso, se ci fosse un assassino, può aver convinto Carlotta a seguirlo senza reagire? O, dopo averla uccisa a casa, può caricarla a spalla e portarla nel parco, in piena vista rispetto ad altri condomini e popolato da qualche senzacasa, per mascherare l' omicidio?

     

    Per poter indagare sulla notte misteriosa tra lunedì e martedì, i magistrati milanesi hanno aperto un fascicolo per «istigazione al suicidio a carico di ignoti». Nessuno è indagato, sono in corso esami sul Dna e sulle tracce di sostanze chimiche e oppiacei nel sangue, analisi delle telecamere della zona. E molte le persone interrogate.

     

    Marco dov' era? «Lunedì sera, l' ultima sera di Carlotta viva, erano qui tutti e due, a questi tavolini, sono sicurissimo», dice un giovane. La coppia liquida era al «Capetown café food wines & spirits since 1999», posto frequentatissimo da professionisti e aspiranti tali, dove non mancano un po' di (parole di un cliente) «finti scappati di casa che fanno i maledetti, ma sono chic».

    CARLOTTA BENUSIGLIO 2 CARLOTTA BENUSIGLIO 2

     

    In questo locale Carlotta era stata cameriera, a metà del Duemila, e con altre colleghe - chi sognava di lavorare nei viaggi, chi nella moda, chi nel giornalismo - era andata a disegnare abiti in via Forcella 8. Là c' era - l' inglese è obbligatorio ad alcune latitudini milanesi - «un temporary store, più altri spazi per coworking».

     

    Di quella fucina giovanile non esiste più un mattone: da quattro anni è sorto un grande albergo, il "Magna pars". E nemmeno l' entusiasmo degli anni passati c' era più per la stilista, tornata dagli Stati Uniti senza il rinnovo della carta verde.

     

    Il lunedì in cui comincia a morire, Carlotta Benusiglio arriva dunque al Capetown da sola e si ferma con un gruppo di amici. Dopo un po', con la Mini Nera, lasciata come sempre sul passo carraio, ecco Marco, il «fidanzato ». Si siede a un altro tavolo. Cappellino e barbetta, si sente il vento in poppa: «Stavolta va bene, sperem», speriamo, ripete. Chiacchiere e gin.

     

    Risate e occhiate. Poco dopo mezzanotte, Carlotta si siede vicino a Marco. Parlano: «Pagano e vanno via insieme». Ma a Carlotta come sta andando la carriera? Ha disegnato un abito da sposa per un' amica. E nel suo ufficio-casa c' è stato sì un «casting per trecento modelle», ma era stata Serena, una vicina di casa, a chiederglielo in affitto a ore.

     

    La realtà è diversa dal sogno. Marco la porta a casa: non resta a dormire.

    Verso l' una e mezzo una testimone vede uscire Carlotta. È sola. Se nelle ultime foto sorride, chi sa quello che portava nel cuore? In questa "Milano liquida" è più facile trovare gente con cui bere, che persone con cui parlare della nostra vita agra.

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