DAGOREPORT
IL VIDEO-TESTAMENTO DI NAVALNY
Estratti dell’articolo di Fabrizio Dragosei per corriere.it
navalny sfida a putin 4
(...) Putin è stato subito informato della scomparsa di Navalny, ma non ha detto nulla. Il suo portavoce se l’è presa con tutti i leader occidentali per le loro reazioni «inaccettabili», visto che ancora non si sa cosa sia accaduto esattamente.
E negli ambienti vicini al Cremlino si fa notare come questa morte che arriva a un mese dalle elezioni presidenziali sia un bel grattacapo per Putin che contava su una riconferma noiosa (senza avversari veri) ma tranquilla. In tante città sono stati deposti dei fiori. E la procura ha subito avvisato tutti che manifestazioni sarebbero contro la legge.
vladimir putin
NAVALNY
Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera - Estratti
Ora tenteranno di infangarlo, già lo stanno facendo, la disinformazione russa è molto organizzata e articolata. Diranno che era uno sciovinista, mica un santo. Un estremista, un matto, che aveva pure lui i suoi scheletri nell’armadio, in fondo li hanno tutti, no? Ma non lasciatevi ingannare.
Alexei Anatolevic Navalny è un eroe.
Da eroe ha vissuto, e da eroe è morto.
NAVALNY E LA MOGLIE YULIA
(..) Poi Putin ha aggredito l’Ucraina, ai confini dell’Europa, imprimendo una drammatica escalation a un confitto che esisteva già. Di Navalny diceva: «Se l’avessi fatto avvelenare io, sarebbe morto». Ora è stato accontentato.
Intendiamoci: Navalny era un nazionalista russo. Non era un liberale, tanto meno un uomo di sinistra. Era un patriota che, a differenza del criminale di guerra Putin, voleva il bene del suo Paese, per cui ha messo in gioco il suo patrimonio, i suoi cari, la sua stessa vita.
vladimir putin
Navalny aveva passato oltre un anno agli arresti domiciliari. È stato avvelenato, è finito in coma, ha rischiato di morire. La Germania l’ha accolto. Ma Navalny non voleva vivere in esilio; tanto meno diventare una pedina dello scontro tra Putin e Angela Merkel. Navalny voleva combattere e, se necessario, morire in patria.
Così è tornato a Mosca, dove sapeva che l’avrebbero atteso le manette e la cella per chissà quanto tempo, dimostrando un coraggio anche fisico d’altre epoche, degno di un eroe risorgimentale. Garibaldi però era al suo tempo l’uomo più famoso del mondo. Purtroppo non possiamo dire lo stesso di Navalny. Il suo arresto, la persecuzione dei suoi collaboratori – tutti in esilio o in galera -, la brutale repressione dei manifestanti scesi in piazza a sua difesa non hanno suscitato nell’opinione pubblica globale l’emozione che meriterebbero.
alexei navalny vladimir putin
Poi, certo, molte idee di Navalny erano discutibili, come emerse dall’intervista a Paolo Valentino sul Corriere, otto anni fa. Nei suoi occhi Enzo Bettiza aveva intravisto quel «lampo di follia» che secondo lui balenava «nello sguardo dei russi bianchi». Ma Navalny non è del tutto isolato. L’ultima volta che poté presentarsi alle elezioni, quando nel 2013 si candidò sindaco di Mosca, raccolse il 27%. Le sue denunce sulla corruzione del regime sono state confermate dai fatti.
ultimo video di alexei navalny dal carcere 3
Di solito le dittature cadono quando perdono le guerre. Sconfiggere la Russia è molto difficile, probabilmente impossibile. Un negoziato andrà aperto, un compromesso andrà trovato. Ma non si può chiudere questa guerra senza trovare una soluzione duratura che garantisca la sicurezza delle frontiere orientali dell’Europa. È un errore fatale non capire che se Putin vince tutti noi perdiamo, se il dittatore avrà campo aperto ognuno di noi è in pericolo.
Se capiremo questo, il sacrificio di Navalny non sarà stato vano; per il suo popolo, e per il mondo.
VLADIMIR PUTIN VI OFFRE UNA TAZZA DI TE' ultimo video di alexei navalny dal carcere 2 ultimo video di alexei navalny dal carcere 1 ALEKSEI NAVALNYJ OPPOSITORE PUTIN alexei navalny e la moglie yulia 2 IL BLOGGER ANTI-PUTIN NAVALNY