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documentario inglese autopsy

Robin Williams ha trascorso i suoi ultimi giorni nella totale paranoia. Il giorno prima del suicidio raccolse la sua collezione di orologi preziosi, la infilò in una calza e la portò da un amico chiedendogli di prendersene cura. Si sentiva minacciato. Era ansioso, soffriva di insonnia e ha passato le ultime 24 ore a cercare freneticamente farmaci on line, convinto di avere un’altra malattia oltre al Parkinson.

robin williams negli ultimi mesi

L’autopsia ha confermato che l’attore soffriva di demenza, causa dei suoi bizzarri comportamenti. Stasera su Channel 5 va in onda “Autopsy: The Last Hours of Robin Williams”, dove il dottor Richard Shepherd esamina la condizione di Wiliams, spiega le tendenze paranoiche, l’incapacità di prendere decisioni, la confusione. La sua ansia salì esponenzialmente quando capì che qualcosa non andava, e questo spiega l’attività febbrile sul web.

williams e j fox colpiti da parkinson

Prima di impiccarsi, quello stesso giorno, Robin si tagliò i polsi e poi ripulì perbene il bagno. Trascorse la sera nella casa californiana con sua moglie Susan Schneider. Accanto al corpo fu ritrovata una bottiglia di medicinali usati per trattare la schizofrenia e il disordine bipolare. Nei campioni di sangue non c’è traccia di alcol o droga. Dall’esame tossicologico risulta che Williams fosse pulito, aveva risolto i problemi con la cocaina.

mork e mindy

Nel documentario la parte di Williams sarà interpretata dall’attore francese Alain Poudensan, che ha lavorato come suo sosia e che in passato ha avuto ruoli nei film per adulti sotto il nome di Alain L'Yle.

memoriale per robin williams sulla walk of fame robin con la moglie susan schneider