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    LA MORTE VIENE DAL CIELO. DRONE AMERICANO AMMAZZA IN SIRIA IL NUMERO DUE DI AL QAEDA – ERA TRA I VETERANI DEL TERRORISMO ISLAMICO, UOMO DI FIDUCIA DI AL ZAWAHIR – RICERCATISSIMO DAL PENTAGONO. HA OPERATO IN AFGHANISTAN


     
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    Giordano Stabile per La Stampa

     

    DRONE USA DRONE USA

    Abu Khayr al-Masri, in numero due di Al-Qaeda e possibile erede del leader supremo Ayman Al-Zawahiri è stato ucciso da un drone americano vicino a Idlib, nel Nord-Ovest della Siria. Manca ancora la conferma ufficiale dell’esercito ma i siti jihadisti hanno mostrato le foto dell’auto sfondata da un missile e lo piangono come «martire».

     

    PRIGIONIERO IN IRAN 

    Abu Khayr al-Masri ha cominciato la sua carriera nella Jihad islamica egiziana, negli Anni Ottanta, ed è diventato preso uomo di fiducia di Al-Zawahiri, anche lui egiziano. Lo ha seguito in Afghanistan, dove è entrato nel Consiglio della Shura di Al-Qaeda, l’organo dirigente.

    Abu Khayr al Masri 1 Abu Khayr al Masri 1

     

    Nel 2001, prima degli attacchi alle Torri Gemelli è fuggito dall’Afghanistan all’Iran. Nel 2003 è stato arrestato, detenuto nelle carceri dei servizi segreti. Ma nel settembre del 2015 è stato rilasciato e ha raggiunto la Siria via Turchia o Iraq. A Idlib ha subito rilanciato le sorti dell’Al-Qaeda locale e ne ha fatto un gruppo potentissimo.

     

    LA STRATEGIA IN SIRIA 

    drone usa drone usa

    Abu Khayr al-Masri era considerato il secondo nella linea di comando dell’organizzazione fondata da Osama bin Laden ed era stato inviato in Siria da Al-Zawahiri per contrastare l’Isis, raggruppare tutte le formazioni jihadiste e fare della provincia di Idlb un roccaforte islamista.

     

    La strategia era quella di «prendere le redini» dell’insurrezione sunnita contro il regime di Bashar al-Assad e solo in un secondo tempo dichiarare un Emirato sul modello di quello in Afghanistan. Su questa strategia c’è stato lo scontro con l’Isis, che ha puntato invece a costruire subito un Califfato.

     

    FORZA «NAZIONALE» 

    OSAMA E ZAWAHIRI OSAMA E ZAWAHIRI

    Al-Qaeda in Siria ha così assunto una postura «patriottica» e ha cambiato il nome prima in Jabat Al-Nusra li-Ahli al-Sham, poi in Al-Fatah al-Sham e infine, due mesi fa, in Hayat al-Tahrir al-Sham, dove al-Sham sta per «Siria» e quindi denota un dimensione nazionale. Un espediente per attirare gli islamisti nazionalisti, non interessati a costruire Califfati o altro.

     

    Hayat al-Tahrir al-Sham ha inglobato vari gruppi delusi dalla disfatta ad Aleppo, compresa parte di Ahrar al-Sham, il gruppo salafita filo-turco. Ha cacciato i ribelli moderati dalla provincia di Idlib e dalla zona settentrionale della provincia di Hama e ha lanciato un’offensiva contro le truppe governative.

     

    NEL MIRINO DEL PENTAGONO 

    Abu Khayr al Masri Abu Khayr al Masri

    Sabato un massiccio attacco a Homs, con una mezza dozzina di kamikaze a piedi e sua auto, ha decapitato il comando dei servizi di sicurezza provinciali e ucciso due generali oltre a 40 soldati. La forza di Al-Qaeda preoccupa anche gli Usa, oltre che la Russia e Damasco. Il Pentagono ha eliminato tre leader importanti in tre mesi: prima di Abu Khayr al-Masri sono stati uccisi Mohammad Habib Boussadoun al-Tunisi a gennaio e Abu al-Afghani a novembre, sempre con raid aerei.

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