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    CAFONALINO - LA NAPOLI CHE CONTA (GLI ANNI CHE PASSANO) SI RITROVA A ROMA PER LA PRESENTAZIONE DI “TUTTO A POSTO E NIENTE IN ORDINE”, AUTOBIOGRAFIA DI LINA WERTMULLER - GIULIANA DE SIO, RAFFAELE LA CAPRIA, FRANCESCO ROSI E UN SEMI-APPISOLATO LUCIANO DE CRESCENZO FANNO DA CONTORNO AI RICORDI SERVITI DALLA DEA DEGLI OCCHIALI BIANCHI: DALLA CACCA IN CLASSE ALLE ELEMENTARI ALLA SCENEGGIATURA DI “SABATO, DOMENICA E LUNEDÌ” SCRITTA IN PISCINA…


     
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    Foto di Andrea Arriga
    Massimo Lorito per http://www.prismanews.net/

    RITA PAVONE SORRIDENTE FOTO ANDREA ARRIGARITA PAVONE SORRIDENTE FOTO ANDREA ARRIGA

    "Sappiate che se mi piglia un colpo, me ne vado come un commensale sazio". Recita la quarta di copertina dell'autobiografia di Lina Wertmuller "Tutto a posto e niente in ordine. Vita di una regista di buonumore", in uscita per Mondadori e presentato a Roma presso lo Spazio Feltrinelli della Galleria Alberto Sordi.

    Un epigrafe che ritrae compiutamente due fra le caratteristiche più autentiche di una donna che ha fatto la storia del cinema italiano e internazionale. Ironia e vitalità sono state infatti fra le doti migliori della sua arte e del suo approccio alla vita. Virtù che hanno ispirato la sua opera.

    MARINA RIPA DI MEANA E LUCIANO DE CRESCENZO FOTO ANDREA ARRIGAMARINA RIPA DI MEANA E LUCIANO DE CRESCENZO FOTO ANDREA ARRIGA

    La presentazione è diventata occasione per ripercorrere la sua cinquantennale carriera tra aneddoti, racconti e riflessioni alla sua maniera, ossia con il sorriso birichino e soddisfatto di chi sa di essere stata protagonista di una grande e irripetibile stagione. A scorrere le pagine del libro, alcune lette da Giuliana De Sio, che per la Wertmuller ha recitato nella trasposizione teatrale di "Storia d'amore e d'anarchia", quasi tremano i polsi nell'ascoltare quali e quanti personaggi siano passati nella sua vita di donna e regista.

    Il libro scritto come una specie di romanzo cita episodi vissuti al fianco di Fellini e di sua moglie Giuletta Masina, di Mastroianni e Pasolini, Alberto Moravia di cui racconta la tormentata storia d'amore con la grande Elsa Morante. Rossellini e la Loren e ancora i suoi amici più intimi quali il regista Francesco Rosi, fra gli ospiti della serata alla Feltrinelli, lo scrittore e sceneggiatore Raffaele La Capria che per l'occasione ha cercato di raccontare l'arte della Wertmuller.

    MARIA MONSE FOTO ANDREA ARRIGAMARIA MONSE FOTO ANDREA ARRIGA LUCIANO DE CRESCENZO INTERVIENE FOTO ANDREA ARRIGALUCIANO DE CRESCENZO INTERVIENE FOTO ANDREA ARRIGA

    La Capria ha sottolineato come il "cinema di Lina non ha avuto niente a che fare con la classica commedia all'italiana. Perché è un cinema fatto di esagerazioni grottesche, di un umorismo talmente ironico da trasformare la realtà in una specie di composizione anarchica e irriverente di ogni ordine. E soprattutto è un cinema multiforme, coloratissimo e vivo come la sua autrice".

    Sorniona la Wertmuller ascolta e una volta chiamata a dire la sua, non si sbilancia più di tanto sostenendo "che visto che ha scritto un libro è inutile che ora si metta a spiegare di persona come stanno le cose". Dagli episodi dell'infanzia fra i quali quello ricordato, di quando alle elementari in mezzo alla classe non poté fare a meno di espletare un serio bisogno fisiologico, a quando si intrufolò, dopo aver bussato per un quarto d'ora, nell'abitazione del regista teatrale Guido Salvini, per chiedergli di poter fare l'aiuto regista.

    LUCIANO DE CRESCENZO IN MEDITAZIONE FOTO ANDREA ARRIGALUCIANO DE CRESCENZO IN MEDITAZIONE FOTO ANDREA ARRIGA

    Carattere, passione, caparbietà, lavoro conditi da uno smisurato amore per la vita. Una ricetta vincente quella della Wertmuller. Primo amore il teatro dove apprese come dirigere una compagnia e come dirigere uomini recalcitranti a farsi guidare da una donna. Lì sviluppò il gusto per il parossistico, i travestimenti e la capacità di inserire il buon umore in ogni sua creazione. E ancora l'attaccamento incondizionato per Roma, i numerosi aneddoti legati alle riprese dei film, come il suo primo " I Basilischi" girato nel 1962 praticamente senza soldi nel paese natale del padre Palazzo San Gervasio, in Basilicata. Una specie di omaggio irriverente ma dovuto alle sue origini.

    LUIGI IL PAPARAZZO FOTO ANDREA ARRIGALUIGI IL PAPARAZZO FOTO ANDREA ARRIGA

    Oppure le interpretazioni degli attori che hanno reso celeberrime le sue pellicole come Giancarlo Giannini e Mariangela Melato. Una vita ricca di ricordi, di amicizia e di risate quella della Wertmuller. E sebbene sul lavoro tutti le riconoscano dedizione, professionalità e un rigore quasi teutonico, Raffaele La Capria si diverte a raccontare come la sceneggiatura di Sabato Domenica e Lunedì, film per la Tv del 1990, fu scritta praticamente a mollo nell'acqua di una piscina in un torrido agosto. Lavoro e vita si sono costantemente intrecciati per la regista che come ricorda anche Rita Pavone, che con la Wertmuller ha dato vita al personaggio di Gian Burrasca nel 1964, ha sempre "privilegiato i rapporti umani, le emozioni e i sentimenti".

    E ancora la grande emozione per il successo americano con il bellissimo "Pasqualino Settebellezze" nel 1975, quando il Lincoln Center di New York le tributò una standing ovation. Un successo che come ha ricordato la regista con un sorriso beffardo fu "arricchito dalla mia splendida, enorme e coloratissima cintura!". Negli Stati Uniti uno dei massimi ammiratori dei suoi film fu Henry Miller il quale scrisse recensioni entusiastiche su quello stile fatto di eccessi, di autentica vitalità e di emozioni anarchiche.

    PRESENTAZIONE DEL LIBRO FOTO ANDREA ARRIGAPRESENTAZIONE DEL LIBRO FOTO ANDREA ARRIGA LUCIANO DE CRESCENZO FOTO ANDREA ARRIGALUCIANO DE CRESCENZO FOTO ANDREA ARRIGA

    Un'arte quella della Wertmuller che mette in difficoltà le etichette valide per il cinema italiano. E' molto difficile racchiudere il suo stile in quelle che sono le categorie classiche: probabilmente non è stato capito pienamente neppure dalla critica nostrana sempre troppo attenta a giudicare col metro ideologico dell'impegno, del realismo e della "politicità".

    Tra gli amici di una vita anche Luciano De Crescenzo che a modo suo ha voluto celebrare la serata: "un tempo avevo molti pregiudizi sul genere femminile, ma dopo aver conosciuto Lina ed esserne diventato amico, sono stato costretto a ricredermi!".

    LINA WERTMULLER CON OCCHIALI BIANCHI FOTO ANDREA ARRIGALINA WERTMULLER CON OCCHIALI BIANCHI FOTO ANDREA ARRIGA

    Al termine della serata mentre la Wertmuller viene circondata dall'affetto di amici e pubblico in fila per farsi autografare il libro, noi di Prismanews abbiamo provato a farle una domanda.

    Quale è il ricordo più bello che conserva dei suoi film signora Wertmuller? La regista passa la mano nei capelli folti e bianchi come la sua sciarpa e come gli immancabili occhiali e infine risponde con un largo sorriso. " E'che mi sono divertita tantissimo, sempre, io e i miei amici e i collaboratori, ci siamo fatti proprio un sacco di risate".

     

     

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