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    LA POLVERIERA BALCANICA STA PER ESPLODERE – LA NATO AUMENTA IL NUMERO DI SOLDATI DISPIEGATI IN KOSOVO, IN SEGUITO AGLI SCONTRI SCATENATI DAI NAZIONALISTI SERBI – IL SEGRETARIO GENERALE, JENS STOLTENBERG, ANNUNCIA L’INVIO DI “700 UOMINI E L’ALLERTA DI UN BATTAGLIONE SUPPLEMENTARE” – AL MOMENTO NEL PAESE SONO PRESENTI 3.800 SOLDATI DELLA NATO, 700 DEI QUALI ITALIANI...


     
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    Estratto dell'articolo di www.corriere.it

     

    kosovo scontri tra serbi e soldati nato a zvecan 1 kosovo scontri tra serbi e soldati nato a zvecan 1

    In risposta ai recenti disordini in Kosovo, la Nato ha disposto il dispiegamento delle Forze di riserva operativa (Orf) per i Balcani occidentali. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha annunciato l’invio di «700 soldati e l’allerta di un battaglione supplementare» durante una conferenza stampa con il primo ministro norvegese.

     

    «Pristina e Belgrado devono prendere misure concrete per la de-escalation della situazione e astenersi da ulteriori comportamenti irresponsabili», ha concluso, ricordando ai due Paesi che «la violenza mette a rischio le vostre aspirazioni atlantiche».

     

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    In Kosovo sono presenti militari Nato dal 1999, e la missione è variata nel tempo. A oggi conta 3.800 soldati, in gran parte polacchi e ungheresi, e 700 italiani.

     

    kosovo - SOLDATO ITALIANO IN BARELLA DOPO GLI scontri a zvecan kosovo - SOLDATO ITALIANO IN BARELLA DOPO GLI scontri a zvecan

    «Ad un ulteriore battaglione multinazionale di forze di riserva è stato ordinato di ridurre lo stato di prontezza all’impiego da quattordici a sette giorni, per essere pronti a rinforzare la Kfor se necessario. Il comando di Napoli - si legge ancora nella nota diffusa - sta monitorando attentamente la situazione in Kosovo e continuerà a coordinarsi con la Kfor per assicurarsi che disponga di tutte le capacità e le forze necessarie per garantire in modo imparziale un ambiente sicuro e la libertà di movimento di tutte le comunità».

     

    Gli scontri del 29 maggio, nei quali 34 soldati della forza Nato sono rimasti feriti, hanno spinto le truppe già sul campo a rafforzare le posizioni: filo spinato, palizzate metalliche, e sigilli sul municipio di Zvecan dove lunedì 29 maggio gli scontri con i residenti serbi sono scoppiati proprio per impedire l’ingresso al sindaco.

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    Per tutto il 30 maggio sono proseguite le proteste nei quattro comuni di Zvekan, Zubin Potok, Leposavic e Mitrovica Nord; nel pomeriggio si sono disciolte senza grandi tensioni e continua solo quella di Leposavic. I sindaci di questi Comuni, tutti albanesi — dalla maggioranza serba dei residenti nasce la tensione — non si sono presentati in Comune.

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