Luca Lippera per “Il Messaggero”
vladimir putin 9
La guerra in Ucraina porta a livelli mai visti da trent'anni la tensione tra la Russia, gli Stati Uniti e la Nato. Mosca ha fatto sapere che verrà ritenuto «inaccettabile» e che «reagirà» in caso di avvicinamento delle truppe dell'Alleanza Atlantica ai propri confini accusando gli Usa di «voler rafforzare il proprio contingente nei Paesi baltici».
Il governo ucraino, con l'esercito costretto a ripiegare da molte posizioni nelle province orientali filorusse, ha chiesto l'appoggio delle truppe della Nato (ne fa parte anche l'Italia) e il segretario generale dell'Alleanza Rasmussen ha detto di pensare a «una forza di intervento rapida capace di muoversi in fretta e colpire profondamente». Il luogo scelto come base sarebbe l'Estonia, al confine russo, e la reazione del Cremlino, nel linguaggio della diplomazia, è stata durissima: «Reagiremo».
Il conflitto che sta sconvolgendo l'Ucraina dopo la deposizione del presidente filorusso Yanukovich fa intravedere a questo punto sviluppi imprevedibili. Negli ultimi giorni le truppe governative di Kiev hanno perso numerose posizioni a est - a Lugansk, a Donetsk, attorno al porto di Mariupol - e i separatisti che vogliono l'annessione a Mosca sul modello Crimea sono riusciti a scatenare una possente controffensiva proprio quando sembrava vicina una loro sconfitta.
putin e poroshenko con ashton e nazarbayev
L'unica possibile spiegazione, secondo il governo ucraino, sono «i massicci aiuti dalla Russia con uomini, rifornimenti e mezzi blindati». Di qui la richiesta di soccorso alla Nato (Kiev sta per discutere una legge con cui chiederà l'adesione all'organismo) e la disponbilità subito offerta dell'Alleanza Atlantica. Un fatto che fa precipitare i rapporti tra la Russia e gli Stati Uniti ai tempi della “Guerra Fredda”.
Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Mikhail Popov, accusa gli Stati Uniti di utilizzare l'Ucraina come pretesto «per rafforzare il contingente militare della Nato nei Paesi Baltici». «Vi sono piani - ha aggiunto - per dispiegare in Estonia, vicino al confine russo, armi ed equipaggiamento pesante, come tank e mezzi blindati. Tutti questi passi indicano l'intenzione degli Stati Uniti e dei leader della Nato di procedere con l'approccio di un deterioramento dei rapporti con la Russia.
ANDERS FOGH RASMUSSEN
Da parte nostra il fattore determinante nei rapporti con la Nato è la inaccettabilità dell'avanzamento di infrastrutture militari». Mosca, secondo gli analisti, potrebbe usare un eventuale avanzamento della Nato a est (la decisione verrà presa nel fine settimana in un vertice dell'Alleanza in Galles) per entrare apertamente con le sue truppe nell'est dell'Ucraina: un avvertimento preventivo, il pretesto della sicurezza nazionale e poi la guerra aperta. A quel punto cosa accadrebbe?
L'Unione Europea, mentre i venti di guerra soffiano impetuosi, si prepara a discutere di nuove sanzioni contro la Russia. L'italiana Federica Mogherini, fresca di nomina in pectore alla guida della politica estera della Ue, ha detto alla Commissione Esteri del Parlamento Europeo che «la commissione sta preparando un pacchetto di nuove misure e che la decisione verrà presa venerdì». Ma è improbabile, secondo gli osservatori, che un inasprimento dei provvedimenti «possa bloccare l'escalation tra due superpotenze che si guardano di nuovo con profonda ostilità».
Federica Mogherini
Tanto per fare un esempio, Popov, capo del Consiglio di Sicurezza russo, ha detto poco fa che «un attacco militare contro la Crimea verrebbe trattato con un attacco alla Russia stessa con tutte le relative conseguenze». Serghiei Lavrov, ministro degli Esteri di Mosca, ha aggiunto che «putroppo Washington, Bruxelles, la Nato e alcune capitali europee incoraggiano il partito della guerra a Kiev».
Il segretario della Alleanza Atlantica, il danese Rasmussen, sostiene che il piano per la creazione di una forza militare di intervento rapida da dislocare in Estonia «non violerebbe gli accordi tra la Nato e la Russia del 1997». Ma la cosa, vista con gli occhi di Mosca, ha tutto un altro sapore. La verità, sempre più evidente, è che in Ucraina si combatte da mesi, se non da anni, uno scontro geo-politico che va ben al di là del sanguinoso conflitto tra il governo di Kiev e le regioni separatiste che vogliono andarsene con Mosca.
i ribelli filorussi conquistano novoazovsk in ucraina
C'è in gioco, appunto, l'allargamento a est della Nato e il ruolo degli Stati Uniti, il passaggio attraverso l'Ucraina del gas russo che rifornisce l'Europa e le forniture di shale gas americano che in un prossimo futuro potrebbero sostituirlo. Questioni da migliaia di miliardi di euro e di dollari. L'ex cancelliere tedesco Helmut Schimdt, socialdemocratico, uno dei padri della Germania riunificata (che ha enormi scambi commerciali con Mosca), lo ha detto chiaramente il mese scorso in una lunghissima intervista al quotidiano Die Zei. «Mettetevi nei panni di Putin e provate a pensare cosa fareste».
novoazovsk confine tra russia e ucraina