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    LA "NUOVA" GUERRA IN UCRAINA: LA MATTANZA LA FANNO I DRONI-KILLER - I MEDICI UCRAINI RACCONTANO IL CAMBIO DI PASSO: ALL'INIZIO DEL CONFLITTO, IL 70% DEI FERITI ERA PROVOCATO DAGLI ATTACCHI DI ARTIGLIERIA. OGGI LA MAGGIOR PARTE È VITTIMA DI VELIVOLI SENZA PILOTA - IN MEDIORIENTE IL CONFLITTO HA PRESO UN'ALTRA DIREZIONE:  ISRAELE NASCONDE BOMBE DENTRO OGGETTI COMUNI E HEZBOLLAH HA MISSILI "FATTI IN CASA" E DISPONE DI UN ARSENALE DI 150MILA RAZZI, ALCUNI DEI QUALI...


     
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    1. I «DRONI ASSASSINI» L’ULTIMO INCUBO DEI SOLDATI UCRAINI

    Estratto dell'articolo di Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”

    VLADIMIR PUTIN - DRONI MILITARI VLADIMIR PUTIN - DRONI MILITARI

     

    Fronte di Chasiv Yar «Eccomi, sono il chirurgo di prima linea».[…] il dottor Pavel […] dall’inizio dell’invasione russa lavora con il martellare delle bombe sopra la testa. […] opera in un buco scavato sei metri sotto terra. La porta d’ingresso è mimetizzata dalla vegetazione. «Il mio compito è stabilizzare il ferito, permettergli di raggiungere il secondo posto di cura che può essere a 20 o 80 chilometri da qui. L’obiettivo è di fermare il sanguinamento, bloccare le ossa rotte, ridurre emorragie interne e mandarli subito oltre. Venti minuti è l’ideale».

    DRONI MILITARI RUSSI DRONI MILITARI RUSSI

     

    […] «Da aprile è cambiato il mio principale datore di lavoro. Prima era l’artiglieria: il 70% dei feriti aveva schegge di cannone, gli altri erano colpiti da pallottole e droni. Ora è il contrario: il 70% è vittima dei droni. Arrivano sotto choc e parlano molto. Le storie sono simili: in trincea o sul mezzo e all’improvviso gli è esploso addosso un drone. L’anno scorso i russi li scagliavano contro gruppi di soldati, adesso invece ne hanno un’infinità e non esitano a “sprecarli” contro i singoli soldati».

     

    DRONI MILITARI RUSSI DRONI MILITARI RUSSI

    La guerra che racconta Pavlò pare tornata al duello uno contro uno, come all’epoca dei moschettieri o dei cow boy. Il pilota di drone osserva dall’alto il nemico e poi gli butta addosso il drone-bomba. Il soldato a terra si difende con piccoli rivelatori di comandi radio (anche prodotti dalla stampante 3D). Se l’apparecchietto lancia l’allarme, può reagire col suo mitra. Una lotta senza l’onore di un tempo, perché uno rischia la morte, l’altro solo di perdere il robot volante.

     

    putin droni putin droni

    Le trincee sono ad appena 6-7 chilometri, ma spesso chi è ferito non riesce a muoversi per ore perché un drone lo osserva. Al primo tentativo di soccorrerlo, attacca. «Più tempo passa più aumenta il rischio di morte o amputazion e». «I numeri delle vittime sono segreti — si scusa il chirurgo —, ma una cosa posso dirla. Almeno una volta al giorno portano qui qualcuno che ha ceduto psicologicamente. Ha i fremiti, non ricorda il suo nome, urla». […]

     

     

    2. UN ARSENALE DA 150 MILA PEZZI «FATTI IN CASA» O FORNITI DALL’IRAN

    Estratto dell'articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

     

    la difesa israeliana e l'arsenale di hezbollah la difesa israeliana e l'arsenale di hezbollah

    L’Hezbollah ha risposto all’uccisione del suo capo militare Ibrahim Aqil con un intenso bombardamento sul territorio settentrionale di Israele. L’aviazione Idf ha invece condotto numerosi raid in Libano mentre si sono uniti, di nuovo, allo scontro le milizie irachene con tentativi di attacco.

     

    Scambio di colpi che mostra ciò che potrebbe accadere su scala più ampia. Fonti vicine al partito di Dio hanno affermato che nella rappresaglia sono stati usati per la prima volta anche razzi Fadi 1 e 2, rispettivamente con un raggio d’azione di 80 e 105 chilometri. […]

     

    Gli ordigni sono parte di un grande arsenale costruito nel tempo dalla fazione, sarebbero infatti quasi 150 mila i «pezzi» di vario tipo a disposizione dei guerriglieri. Un buon numero è stato fornito dall’Iran ma anche sviluppati dai militanti in loro laboratori oppure in centri ospitati dai siriani.

    jet israeliano intercetta i razzi di hezbollah 2 jet israeliano intercetta i razzi di hezbollah 2

     

    […] I tecnici dei pasdaran hanno inviato anche dei kit per trasformare dei razzi tipo Katiuscia in armi più precise: così sono aumentate le scorte, è cresciuta la produzione in loco, gli artiglieri possono decidere l’opzione migliore. Non è da escludere neppure che in futuro l’Hezbollah, in una vendetta simmetrica all’operazione dei cercapersone esplosivi spediti dal Mossad, possa mettere a punto trappole analoghe. I suoi artificieri hanno realizzato fin dagli anni ’80 bombe celate in oggetti comuni, dagli ovetti di cioccolato ai quadri.

    ESPLOSIONE DI WALKIE TALKIE DI HEZBOLLAH ESPLOSIONE DI WALKIE TALKIE DI HEZBOLLAH

     

    L’organizzazione guidata da Hassan Nasrallah ha due esigenze. La prima. Mantenere il duello quotidiano con l’avversario impiegando apparati diversi. Ecco i droni-kamikaze, i mortai per prendere di mira le zone di confine, i nuovi anti tank Almas utilizzati contro postazioni fisse ma anche «proiettili» meno sofisticati in grado però di fare danni. La seconda. I militanti devono conservare una riserva strategica di apparati più potenti nel caso di conflitto totale o in appoggio a Teheran, che finanzia, addestra, consiglia l’alleato storico nello scacchiere.

     

    […] La rete clandestina ha continuato a espandersi in questi anni usando propri agenti e cercando complici in una tattica che prevede la creazione di cellule in sonno, elementi simili agli illegali dello spionaggio. Vivono nell’anonimato, con una professione legittima e identità di copertura usate per raccogliere dati su probabili bersagli. Sono però pronti ad entrare in azione se il comando — diretto per molto tempo da Talal Hamya — ordina l’operazione.

     

    esplosione dei cercapersone degli hezbollah - 1 esplosione dei cercapersone degli hezbollah - 1

    Ci sono poi altri due fronti aperti per Tel Aviv. Da est si profila la minaccia delle milizie sciite irachene, strumento iraniano a Bagdad. Hanno appena rivendicato il lancio di un missile cruise e di un drone verso Israele. Pochi giorni fa un ufficiale del Kataeb Hezbollah, una delle sigle di questo schieramento, è stato eliminato da uno strike vicino a Damasco. Un indizio sulla probabile presenza di elementi nella zona, un’avan-guardia in vista di un’attività estesa. Poi c’è il pericolo da sud, rappresentato dagli Houthi dello Yemen, anche loro con armamenti in grado di tenere impegnate le difese israeliane. In un paio di casi sono riuscite a bucarle con un drone e un vettore balistico.

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