Renato Franco per il "Corriere della Sera"
alessandro cattelan da grande 6
Novità è ormai una parola che chi fa televisione evita di pronunciare. Perché 9 volte su 10 i titoli al debutto fanno una brutta fine. La nuova stagione autunno-inverno è partita a settembre ma la strada è già lastricata di insuccessi, promesse mancate, spettatori in fuga, programmi che non si riprenderanno mai. Grande attesa, ma scarsa resa.
alessandro cattelan da grande 3
L'esordio di Alessandro Cattelan su Rai1 con Da grande è andato al di sotto delle aspettative con percentuali che la rete più importante - a fronte di costi non certo di nicchia - ha faticato ad assorbire. Poco più di due milioni di spettatori, poco più del 12% di share, numeri piccoli se si pensa che in prima serata Rai1 viaggia sopra al 19%. «Potevo fare qualcosa diversamente, altre cose sono il mio modo di intendere la tv e credo che l'errore sarebbe stato cambiarle.
star in the star
Sono stato me stesso», la riflessione del conduttore a programma finito. L'impressione è che si sia puntato troppo sulla novità, quando la televisione è soprattutto abitudine; un conto è essere un volto di punta di Sky, un altro un volto riconoscibile della tv generalista. Certo poi un po' di autocritica non guasterebbe come aveva sottolineato lo scrittore ed ex magistrato Gianrico Carofiglio: «Lo show di Cattelan su Rai1 è un disastro. Capita, forse qualcuno ne renderà conto forse no. Ma è interessante quello che (pare) ha detto il conduttore: "rifarei tutto così". La frase è la sintesi del modo meno intelligente (eufemismo) di affrontare l'errore e il fallimento».
mistery land con alvin e aurora ramazzotti
La prossima opportunità potrebbe essere l'Eurovision, un programma «blindato» che aiuterebbe anche il conduttore. È andata male anche a Ilary Blasi a cui Canale 5 ha affidato un format senza capo né coda. Star in the Star sembrava la versione che Tale e Quale show farebbe di se stesso. Una cosa che assomiglia, ma non troppo; una copia ma peggio; un'imitazione ma con eccesso di trucco.
honolulu
Il tutto riassunto da quelle maschere di gomma un po' Fantomas un po' film dell'orrore (pure di quarta categoria). In questo caso non si può dire che il pubblico non abbia capito il programma, anzi l'ha capito benissimo ed è fuggito compatto: meno di due milioni di spettatori, l'11% di share di media, le puntate ridotte (ne sono state tagliate due) per porre fine anche all'agonia della povera conduttrice costretta a sorridere quando c'era da piangere.
lui e' peggio di me
È andata pure peggio a Mystery Land , la trasmissione di Italia 1 condotta da Alvin e Aurora Ramazzotti. Due puntate sono state sufficienti per dire basta. La seconda si è fermata a soli 581mila spettatori (2,8% di share), troppo poco per una prima serata che in media arriva al 4,7% di share. «Mediaset ritiene che i fenomeni legati all'ignoto e ai misteri - tuttora presenti nella storia, nella mitologia, nell'archeologia - siano molto interessanti per il pubblico di Italia 1.
voglio essere un mago 9
Ma questa prima versione di Mystery Land non si è dimostrata ancora ben focalizzata. Il programma rientra quindi ai box per una revisione profonda e ritornerà quanto prima in onda su Italia 1 con una nuova formula». A occhio il «quanto prima» si potrebbe trasformare in quel tempo indefinito che si colloca tra il mai e le calende greche. Rimanendo su Italia 1 Honolulu è poco sotto la media di rete, ma certo ci si aspettava di più per il programma che è una sorta di costola di Colorado . I conduttori (Fatima Trotta e Francesco Mandelli) si arrangiano stando sotto il milione di spettatori ( Colorado arrivava a un milione e quattrocentomila).
quelli che il lunedi
Male invece Lui è peggio di me (Rai3, seconda edizione), due punti sotto la media di rete nonostante non si possa dire nulla sulla coppia Giallini - Panariello. Questo sembra un raro caso in cui la somma di due personalità è minore di ognuna delle due prese singolarmente. Se vuoi far fallire un programma invece ci sono due strade sicure: o lo fai male, proprio brutto; o lo piazzi su Rai2, rete che da tempo ha perso la sua identità e che sembra finita in una buca dove trovi sempre qualcuno che, arrivato in fondo, inizia a scavare. Troppi telefilm in prima serata, poche produzioni. Ormai da tempo ogni talk politico che si avvia sulla seconda rete fa la fine del gatto in tangenziale, ma anche con gli altri generi non va meglio.
star in the star 5
Sono servite tre puntate per capire che Voglio essere un mago! - un gruppo di ragazzini che cercano di trasformarsi da apprendisti in incantatori e illusionisti professionisti - non era adatto alla prima serata. Così eccolo spostato al pomeriggio dove langue altrettanto con i suoi pochi (200 mila) spettatori. Suicida invece la scelta di spostare Quelli che il calcio dalla sua storica collocazione (la domenica pomeriggio) per farlo approdare in prima serata, facendolo diventare Quelli che il lunedì . Una sofferenza per Mia Ceran e Luca & Paolo che meriterebbero di meglio. L'ultima puntata è stata vista da 611.000 spettatori (3,1% di share). Paolo Kessisoglu lo aveva capito subito: «Il brand è storico, però è sempre uno spostamento...».
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