mercedes w13
Giorgio Terruzzi per il “Corriere della Sera”
«La pancia non c'è più». Era questo lo slogan utilizzato in un popolare Carosello a metà degli anni Sessanta. Viene in mente ora, in abbinamento a una indiscrezione ricorrente che agita l'intero mondo della F1. Niente più pance, si mormora e ormai si prevede per una nuova, rivoluzionaria vettura Mercedes, destinata ai test del Bahrein, in programma tra giovedì e sabato. Dotata, a quanto si dice, di linee completamente diverse da quelle proposte sulla W13, scesa in pista per la prima volta a Barcellona lo scorso febbraio.
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La faccenda, emersa proprio sul finale delle prove in Spagna, sta montando e turbando non poco i tecnici di ogni altra squadra, tutti informati «pressappoco» su quanto studiato dai colleghi della stella a tre punte, capitanati dalla coppia formata da John Owen e James Allison. Si tratterebbe di una monoposto quasi del tutto sprovvista di fiancate, la cui scomparsa avrebbe comportato una sistemazione fantasiosa ma efficace dei radiatori, nella zona più alta della carrozzeria, accreditata di prestazioni al simulatore a dir poco impressionanti, con guadagni già leggendari, di parecchio superiori al secondo per giro.
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Dunque, nulla a che fare con aggiornamenti anche rilevanti, come atteso dalla Red Bull (che proporrà profonde evoluzioni della nuova RB18), ma una autentica versione B della Mercedes appena presentata. Il che, come da tradizione tipica, ha gettato in allarme più di un team principal. I motivi delle contestazioni in arrivo di fronte a questo «golpe» tecnico sono parecchi.
Il primo riguarda la regolarità delle soluzioni adottate, da sottoporre all'esame della Federazione internazionale - ammesso e non concesso che sia cresciuta in termini di competenza e autorevolezza - pur considerando che la stessa Mercedes abbia chiesto chiarimenti sostanziali prima di procedere con la realizzazione della nuova macchina.
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Per non parlare del tema budget cap, il tetto alle spese di 145 milioni a stagione, sbandierato come elemento fortemente penalizzante per lo sviluppo delle vetture da parte dei team più potenti ma, a detta di molti addetti ai lavori, facilmente aggirabile delegando a strutture o società terze compiti e costi che sfuggono a ogni controllo.
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C'è poi un terzo tema già sul tavolo della Fia. Riguarda la chiarezza e la rigidità del nuovo regolamento che permetterebbe interpretazioni talmente diversificate da sminuirne lo spirito, votato a rendere più omogeneo il panorama tecnico a favore di una maggiore competitività tra le varie vetture. In poche parole, siamo alle solite, prima che questo nuovo Mondiale cominci. Vecchie beghe, misteri, sospetti, per un campionato che avrebbe dovuto spazzar via o almeno ridurre enormemente questo genere di contrasti.
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Anche se siamo ancora alla fase delle indiscrezioni, in attesa di vedere se e in che termini Mercedes porterà in pista un «mostro» capace di funzionare davvero, per giunta su livelli irraggiungibili, annientando sul nascere le speranze altrui. A cominciare da quelle della Ferrari che ha chiuso i primi test con un bilancio più che incoraggiante, in vantaggio persino sui team che hanno dominato le ultime stagioni. Servirà chiarezza, se non altro. Quella che davvero, in F1, non si è mai vista.