Francesco Bonazzi per “La Verità”
roman abramovich 6
Dopo la vendita del Chelsea, la pace nel mondo è più vicina, ma una serie di ricorsi degli oligarchi russi alla Corte di giustizia Ue contro le sanzioni rischia di ripiombare il pianeta nel caos.
Il miliardario Roman Abramovich ha intentato una causa in Lussemburgo contro l'Unione europea, impugnando le sanzioni Ue sul divieto di viaggi e sul congelamento dei beni.
E, vista l'astuzia e la liquidità del personaggio, ci sarà da divertirsi anche solo ad assistere ai processi. Perché anche altri miliardari ritenuti vicini a Vladimir Putin hanno scelto la strada delle impugnazioni.
lo yacht eclipse di roman abramovich
Per l'Ue non sarà facile dimostrare i legami effettivi di ogni singolo oligarca con il presidente russo. Dall'altro lato, fa sorridere vedere Abramovich, cittadino europeo grazie a un passaporto portoghese di dubbia origine, andare a fare la vittima alla Corte di giustizia come se uscisse da un centro di detenzione polacco per profughi siriani.
roman abramovich 9
Non si era ancora spenta l'eco per la vendita «forzosa» del Chelsea a una cordata di paperoni americani per la bellezza di 4,5 miliardi di euro, che ieri Abramovich, 55 anni e un patrimonio personale di oltre 10,8 miliardi (fonte: Forbes 2021), ha reso noto di aver presentato un ricorso contro le sanzioni adottate nei suoi confronti a seguito dell'invasione russa in Ucraina.
La villa di Roman Abramovich in Costa Azzurra
La notizia è stata data dall'agenzia russa Tass, secondo la quale il deposito della causa risale alla data del 25 maggio. Prima di lui, avevano deciso di battere la medesima strada anche altri due presunti oligarchi, Mikhail Fridman e Petr Aven. Ma è logico immaginare che non rimarranno in tre, se non altro per il gusto di esporre l'Ue al ridicolo.
La villa portoghese accreditata ad Abramovich 3
Tre settimane fa, Abramovich aveva giurato che con il ricavato della vendita del club più snob di Londra, vendita che comunque riteneva «un esproprio» se non comunista, europeista, avrebbe aiutato i profughi ucraini.
roman abramovich
E questo lo aveva promesso dopo che gli erano stati bloccati 5,5 miliardi di sterline (circa 7 miliardi di euro) nel paradiso fiscale di Jersey, nella Manica, giurisdizione britannica. Mentre invece almeno due yacht sarebbero scappati in tempo utile.
roman abramovich coscritto dell urss
Nei prossimi mesi, si spera a conflitto già terminato, assisteremo alla sfilata dei migliori avvocati d'Europa che nell'interesse del «cittadino Abramovich» impugneranno i sequestri, spiegheranno che il loro assistito non c'entra nulla con Putin, eccetera eccetera.
Mentre i migliori legali di Bruxelles, a spese nostre, dovranno spiegare che non si è trattato di una semplice ritorsione nei confronti dell'uomo che, a un certo punto, era stato persino voluto al tavolo delle trattative tra Mosca e Kiev, con tanto di giallo su un presunto avvelenamento.
roman abramovich
Già, ma come avrà fatto Abramovich, ebreo russo al quale il Regno unito ha sempre negato il passaporto, a diventare cittadino europeo? Al di là della quantità di passaporti che potrà avere in posti come Cipro, Dubai o Singapore, ufficialmente si sa che ne avrebbe tre: uno portoghese, uno lituano e uno israeliano.
Quello portoghese è stato preso nel 2021 dopo grandi polemiche e ora è in corso un'indagine della polizia portoghese perché chi gliel'ha concesso, il capo della comunità sefardita di Oporto, Daniel Litvak, è già stato arrestato con l'accusa di vendere passaporti.
ABRAMOVICH YACHT
Quello della Lituania, nazione che invece non fa sconti alla Russia e ai russi in generale, sarebbe stato ottenuto nel 2018 e anche qui si sospetta che si sia mossa la capa delle comunità sefardita di Vilnius, una signora che però alla stampa locale ha detto che i suoi incontri con il confratello Roman erano «strettamente di natura privata».
abramovich
A oggi, non è detto che quel passaporto, se esiste, sia ancora valido e che sia utilizzabile per andare a far causa in Lussemburgo, dove però bisognerà dimostrare che Abramovich abbia avuto anche un minimo ruolo nella guerra.