Estratto dell’articolo di Mauro Evangelisti per “Il Messaggero”
EMERGENZA DENGUE IN BRASILE
«Il Brasile affronta un picco storico di casi di Dengue» titolava l'altro giorno il quotidiano O Globo. «Il Brasile conta 19.540 casi al giorno», scrive un altro quotidiano, il Folha de S.Paulo. In Argentina titolo di El Clarin: «Inizia la settimana più critica per la Dengue nel Paese». […]
Sintesi: in America Latina la diffusione del virus corre più veloce del previsto, va parallela con altri due arbovirus, Zika e Chikungunya, i cui sintomi sono simili, ma con velocità di diffusione differente. Nei siti e sui giornali di buona parte dell'America Latina, ma anche nei media di alcune nazioni del Sud Est Asiatico, compare spesso la poco gradevole foto dell'altra protagonista di questa storia: la zanzara, in particolare la Aedes aegypti, colpevole delle epidemie, perché trasmette il virus da un uomo all'altro.
Zanzara Aedes
Questo tipo di zanzara non è ancora diffusa in Italia, ma spiega il professor Gianni Rezza, docente di Igiene all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano: «Anche la Aedes albopictus, più comunemente conosciuta come zanzara tigre, può diventare vettore del virus. Per questo dobbiamo fare attenzione in Italia». Ultimo dato: solo in Brasile si prevedono 5 milioni di contagi di Dengue.
Il Ministero della Salute, in particolare la Direzione prevenzione guidata da Francesco Vaia, tra oggi e domani diffonderà una nuova circolare che prevede una serie di contromisure. Si punta sui controlli a campione con test rapidi negli aeroporti per chi torna dalle zone a rischio. E sul potenziamento delle disinfestazioni degli aeromobili ma anche delle navi (l'obiettivo è prevenire la diffusione di zanzare "viaggiatrici").
dengue - brasile
La Dengue in Italia c'è già, allo Spallanzani sono ricoverati tre pazienti con questa malattia e non è una novità. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, tre settimane fa ha spiegato: «Nel 2024 nel territorio nazionale sono stati identificati 48 casi di Dengue, tutti importati. Non posso che ribadire che la situazione in Italia oggi non risulta allarmante».
Da sapere: la trasmissione avviene sempre tramite la zanzara, per questo se viene identificato un paziente con la Dengue si procede anche alla disinfestazione della zona in cui abita. In rari casi può trasmettersi anche per via sessuale da essere umano a essere umano.
dengue - brasile
«Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri» spiegano all'Istituto superiore di sanità. Sia chiaro: molto spesso la Dengue è asintomatica, a volte è come un'influenza, molto raramente è letale. C'è un'anomalia: quando ci si contagia per la seconda volta, si rischiano conseguenze più pesanti. La buona notizia: esiste un vaccino (non c'è invece per Zika, che purtroppo può causare danni al neonato se a essere contagiata è una donna incinta come purtroppo si vide nel 2017 in Brasile).
dengue - brasile
Ma sono utili i test rapidi in aeroporto? Spiega la dottoressa Laura Scorzolini, dirigente medico di Malattie Infettive ad Alta Intensità di Cure ed Altamente Contagiose all'Istituto Spallanzani di Roma: «Alla luce dei dati dell'epidemia sarebbe opportuno non solo negli aeroporti, ma soprattutto in tutti i pronto soccorso e negli studi dei medici di famiglia valutare con attenzione tutte le febbri di ritorno dai tropici. I casi di Dengue che vediamo in Italia sono stati importati da Paesi tropicali. Ad oggi nessuno desta particolari preoccupazioni. [...]
gianni rezza
La Dengue nella maggior parte dei casi è asintomatica, nel 15 per cento circa è simile a una sindrome influenzale, febbre, dolori muscolari, cefalea, dolore agli occhi. È possibile il verificarsi di un abbassamento di globuli bianchi e piastrine con aumentato rischio di sanguinamento. In una bassa percentuale dei casi compaiono segni più allarmanti come shock fino alla morte». Altra cosa da sapere: i casi importati «non sono solo dal Brasile, ma anche dal Sud-Est asiatico e dalle Maldive».
Il dato brasiliano è inaspettato, perché solitamente le epidemie sono cicliche, ogni 3-4 anni circa, «la spiegazione potrebbe essere legata al fatto che l'anno scorso abbiamo avuto due grandi focolai sia nel Paese dell'America Latina sia nel Bangladesh». Veniamo al vaccino. «Presso il nostro istituto è disponibile il vaccino contro la Dengue - racconta la dottoressa Scorzolini - ha dimostrato un maggior beneficio in chi ha già avuto una pregressa Dengue, come protezione a una eventuale forma severe. In alcuni casi la seconda volta che ci si infetta si potrebbe verificare una forma più grave, per questo è consigliato vaccinarsi. In genere suggeriamo la vaccinazione a tutti coloro che fanno viaggi periodici nelle zone a rischio (soprattutto se hanno delle comorbidità) o a chi prevede lunghe permanenze». [...]
Sintomi Dengue Zanzara tigre