1. «DINANZI AI CANI SELVAGGI CHE CERCANO SCANDALO E DIVISIONE SILENZIO E PREGHIERA»
Dal blog di Michele Arnese, https://www.michelearnese.net/papa-francesco-chi-mi-critica-cani-selvaggi/ che ripubblica l'articolo di Antonio Sanfrancesco per http://www.famigliacristiana.it/
carlo maria vigano
«Con le persone che cercano soltanto lo scandalo e la divisione», dinanzi ai «cani selvaggi» che cercano la guerra e non la pace, l’unica strada da percorrere è quella del «silenzio» e della «preghiera». È la riflessione di papa Francesco che dopo la pausa estiva ha ripreso lunedì la celebrazione mattutina della Messa a Santa Marta.
Il Pontefice commenta il brano odierno del Vangelo di Luca nel quale Gesù, tornato a Nazareth, viene accolto con sospetto. Un episodio che, dice Bergoglio, permette di «riflettere sul modo di agire nella vita quotidiana, quando ci sono dei malintesi» e di comprendere «come il padre della menzogna, l’accusatore, il diavolo, agisce per distruggere l’unità di una famiglia, di un popolo». Giunto nella sinagoga, Gesù è accolto da una grande curiosità: tutti vogliono vedere con i propri occhi le grandi opere di cui è stato capace in altre terre. Ma il Figlio del Padre Celeste usa solo «la Parola di Dio».
Questo atteggiamento di umiltà lascia spazio alla prima “parola-ponte”, chiarisce Papa Bergoglio, una parola che semina il “dubbio”, che porta a un cambio di atmosfera, “dalla pace alla guerra”, “dallo stupore allo sdegno”. Con il suo silenzio Gesù vince i «cani selvaggi», vince «il diavolo» che aveva seminato la menzogna nel cuore: «Non erano persone, erano una muta di cani selvaggi che lo cacciarono fuori dalla città», spiega il Pontefice.
papa francesco bergoglio con il cardinal theodore mccarrick
«Non ragionavano, gridavano. Gesù taceva. Lo portarono sul ciglio del monte per buttarlo giù. Questo passo del Vangelo finisce così: “Ma Egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino”. La dignità di Gesù: con il suo silenzio vince quella muta selvaggia e se ne va. Perché non era arrivata ancora l’ora. Lo stesso accadrà Venerdì Santo: la gente che Domenica delle Palme aveva fatto festa per Gesù e gli aveva detto “Benedetto Tu, Figlio di Davide”, diceva “crucifige”: avevano cambiato. Il diavolo aveva seminato la menzogna nel cuore, e Gesù faceva silenzio».
«LA VERITÀ È MITE, NON È RUMOROSA»
Il silenzio di Gesù, dunque, come reazione a chi semina scandalo: «Il silenzio che vince, ma tramite la Croce», specifica il Papa. «Il silenzio di Gesù. Ma quante volte nelle famiglie incominciano delle discussioni sulla politica, sullo sport, sui soldi e una volta e l’altra e quelle famiglie finiscono distrutte, in queste discussioni nelle quali si vede che il diavolo è lì che vuol distruggere … Silenzio. Dire la sua e poi tacere. Perché la verità è mite, la verità è silenziosa, la verità non è rumorosa. Non è facile, quello che ha fatto Gesù; ma c’è la dignità del cristiano che è ancorata nella forza di Dio. Con le persone che non hanno buona volontà, con le persone che cercano soltanto lo scandalo, che cercano soltanto la divisione, che cercano soltanto la distruzione, anche nelle famiglie: silenzio. E preghiera».
carlo maria vigano
Papa Francesco ha concluso la sua omelia con questa preghiera: «Il Signore ci dia la grazia di discernere quando dobbiamo parlare e quando dobbiamo tacere. E questo in tutta la vita: nel lavoro, a casa, nella società … in tutta la vita. Così saremo più imitatori di Gesù».
2. VIGANÒ ATTACCA ANCORA IL PAPA «BUGIE SUL VIAGGIO NEGLI USA»
Franca Giansoldati per ''Il Messaggero''
Ottavo: non dire falsa testimonianza. La guerra per fare dimettere Papa Francesco ieri mattina si è arricchita di un altro tassello con la fuoriuscita di una nuova esternazione da parte di Carlo Maria Viganò, l' ex nunzio negli Stati Uniti che fino a due anni fa aveva accesso a tutto il materiale riservato della Santa Sede riguardante i profili personali di vescovi e cardinali americani. Va da sé che per il suo ruolo resta una fonte primaria a conoscenza dei retroscena di tanti episodi. Uno di questi ha come oggetto Papa Francesco e la sua visita a Philadelphia in occasione dell' incontro mondiale con le famiglie.
LA DETENUTA-SIMBOLO
KIM DAVIS
Siamo nel 2015 e durante quei giorni Viganò, d' accordo con i collaboratori papali, organizzò per il pontefice un incontro super riservato in nunziatura con la signora Kim Davis, la funzionaria americana finita in carcere per essersi rifiutata di celebrare i matrimoni gay, rivendicando il diritto all' obiezione di coscienza. La visita era destinata a restare un incontro privato ma nei giorni successivi la notizia è fuoriuscita sollevando un polverone di proporzioni bibliche, visto che per tanti cattolici la Davis resta la bandiera di una fede coerente, mentre per la comunità gay un funzionario da rimuovere.
Quando quel colloquio è venuto alla luce ha irritato tantissimo la comunità gay. Viganò racconta che Papa Francesco in seguito ha sorprendentemente negato quell' udienza aggiungendo che la signora Davis non la conosceva affatto e che forse la aveva occasionalmente incontrata assieme ad altri ma per stringerle solo la mano. In questa guerra mediatica senza esclusione di colpi bassi, dove tutto è giocato a chi riesce a mettere in risalto incongruenze, bugie, contraddizioni anche questo particolare arricchisce la narrazione bellica. Una altra insinuazione che alimenta lo stordimento dell' opinione pubblica.
KIM DAVIS
Chi dice bugie? L' arcivescovo Viganò spiega che fu lui stesso a provvedere al colloquio con l' entourage papale che seguiva ogni momento e pianificava l' agenda del pontefice. «Quello che è certo è che il Papa sapeva benissimo chi fosse la Davis» ed «è comunque evidente che abbia voluto nascondere l' udienza privata con la prima cittadina americana condannata per obiezione di coscienza».
La Sala Stampa Vaticana emise infatti un comunicato per smentire che il Papa avesse ricevuto in «udienza privata la Davis, e che al massimo avrebbe potuto averla salutata tra molte altre persone prima di partire per New York».
EFFETTO DOMINO
Anche stavolta Viganò ha deciso di raccontare come si sono svolti i fatti a distanza di anni. Un nuovo colpo assestato per indebolire il pontificato. Intanto negli Usa lo scontro è arrivato a investire il cardinale di Washington, Donald Wuerl, poiché avrebbe dato coperture a McCarrick, l' ex cardinale americano che abusava dei seminaristi.
KIM DAVIS
Da alcuni giorni Wuerl non si fa vedere da nessuna parte, ha cancellato impegni pubblici e, secondo indiscrezioni, avrebbe convocato i consultori della sua diocesi per valutare assieme a loro, se dimettersi o meno. Nel frattempo la diocesi ha confermato che ai suoi seminaristi era permesso di servire come assistenti McCarrick nonostante quest' ultimo fosse sotto inchiesta per accuse di abuso sessuale. Un particolare che ha indotto l' arcivescovo di Philadelphia, Charles Chaput a scrivere a Francesco per suggerirgli di cancellare il prossimo Sinodo sui Giovani che si dovrebbe aprire in autunno.
WUERL
«Mi chiedo che credibilità possono avere i vescovi in questo momento a parlare di giovani e a trattare questo argomento». Si tratta di una proposta molto simile a quella fatta a Bergoglio dal vescovo inglese Philip Egan di Portsmouth, che ha proposto un sinodo straordinario dedicato alla vita sacerdotale e agli abusi sessuali da parte del clero.