1 – AGCOM FISSA LE REGOLE PER IL WEB
Estratto dell'articolo di Andrea Biondi per “Il Sole 24 Ore”
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Un meccanismo di revenue sharing fra editori e piattaforme. E quindi a Facebook o Google – per fare due esempi – che consentono di accedere a contenuti informativi online gli editori potranno arrivare a chiedere, facendo leva sull’Agcom in caso di “mancato accordo”, una cifra fino al 70% dei ricavi pubblicitari stimati per quei contenuti (come base di calcolo sulla quale declinare però anche altri criteri), al netto del traffico di reindirizzamento (dal montante andrà sottratta la parte di business generata dal traffico che dalle piattaforme si sposta poi sui siti degli editori).
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Con l’ok di ieri dell’Agcom – a maggioranza con voto contrario della commissaria Elisa Giomi – al regolamento «in materia di determinazione dell’equo compenso per l’utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico, in attuazione dell’art. 43-bis della legge sul diritto d’autore», spiega una nota dell’Autorità, arriva a uno snodo cruciale la partita con i colossi del web sull’annoso tema dell’equo compenso per gli editori per l'utilizzo dei loro articoli da parte delle piattaforme online, social network inclusi, con la possibilità per gli autori di ricevere una quota dei proventi. […]
D’ora in avanti, dunque, per l’utilizzo online delle pubblicazioni giornalistiche le piattaforme dovranno stipulare specifici contratti per determinare quanto dei propri ricavi pubblicitari derivanti da tale utilizzo debba essere corrisposto agli editori. Discorso analogo per chi produce rassegne stampa che, sulla base del fatturato rilevante, dovranno remunerare gli editori. […]
Attenzione però. Perché il regolamento disciplina anche gli obblighi di informazione e comunicazione e le conseguenti funzioni di vigilanza. Il che significa che Agcom potrà chiedere i dati necessari per stabilire l’equo compenso. […]
Resta la possibilità di far ricorso alla giustizia ordinaria. Ma le regole del gioco sono state messe sul tavolo. Ora occorrerà capire se e come le piattaforme decideranno di giocare. […]
2 – E BIG TECH SI DIVIDE GOOGLE VUOLE TRATTARE META PRONTA A RESISTERE
Estratto dell'articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
agcom
E’ interlocutoria, la risposta delle grandi piattaforme digitali americane all’annuncio dell’AgCom sull’equo compenso a favore degli editori e giornalisti, ma non di chiusura.
Google ricorda che «dal 2021 abbiamo già firmato accordi di licenza con oltre 1.000 pubblicazioni in undici paesi europei, compresi Germania, Francia e Spagna», e quindi in teoria non esclude di fare altrettanto in Italia. Meta, già Facebook, afferma invece il sostegno alla direttiva europea sul copyright, ma aspetta di vedere il testo definitivo del nuovo regolamento prima di decidere e comunicare la sua linea, che perciò potrebbe ancora andare dalla piena collaborazione al ricorso legale.
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La compagnia di Mountain View […] scendendo più nel concreto, aggiunge: «Abbiamo avviato conversazioni con gli editori per stipulare accordi sull’utilizzo dei contenuti protetti e dal 2021 abbiamo già firmato accordi di licenza con oltre 1.000 pubblicazioni in undici paesi europei, compresi Germania, Francia e Spagna. Abbiamo lavorato attivamente con AgCom, i titolari dei diritti e altri soggetti chiave del settore, per chiarire come funziona la Ricerca Google e proporre un sistema retributivo equo. […]
Non si tratta ancora di una reazione specifica all’annuncio fatto ieri dall’AgCom, che va ancora studiato nei dettagli operativi e legali, prima di determinare una linea precisa di comportamento. Però non è neanche una chiusura, o il preannuncio di possibili ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato.
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Di certo la mossa di AgCom promette di avere un impatto a livello europeo, e quindi è in questo quadro continentale che la compagnia di Mountain View intende agire, […]
.La reazione di Meta, ex Facebook, è più stringata: «Esamineremo il regolamento - dice un portavoce - e confermiamo il nostro sostegno agli obiettivi della direttiva europea sul copyright». Questa prudenza è legata al fatto che il comunicato pubblicato ieri da Ag-Com non è ancora il testo operativo e definitivo da applicare […]
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Ciò non esclude la possibilità di ricorsi legali, ma neanche chiude a quella di trovare intese per applicare le nuove norme sull’equo compenso, seguendo le linea del regolamento quando diventerà ufficiale.
giacomo lasorella