Carlo Tecce per il “Fatto quotidiano”
Ieri il senatore Matteo Renzi è intervenuto a Palazzo Madama durante l' informativa sul Covid-19 di Roberto Speranza, ministro della Salute. Per alcuni minuti ha persino elogiato il governo che ha contributo a fondare e che continua a sostenere e da cui spesso tenta di distinguersi, ha celebrato infermieri e medici coinvolti nell' emergenza sanitaria, ha citato gli Stati Uniti, la Statua della libertà, la riapertura graduale, ha reclamato una commissione d' inchiesta parlamentare sui decessi per il virus.
LUCIA ALEOTTI RENZI
Poi si è esibito in una apologia dell' industria farmaceutica: "Dovremmo riflettere ancora su come la farmaceutica aiuta lo sviluppo: l' Italia è un Paese che ha alcune tra le più grandi aziende farmaceutiche al mondo e per anni abbiamo detto che erano brutte e cattive, che erano Big Pharma, che erano potenti e da ignorare. Abbiamo tutti fatto una scommessa sul farmaco generico, quando in realtà la vittoria contro questo terribile virus, come ha spiegato il ministro, verrà dal vaccino, cioè dalla ricerca, dagli investimenti in questo settore. In questa ottica, il progetto Human Technopole a Milano, che si è un po' arenato, come potrà cercare di dare un futuro, nei prossimi venti, trenta, quarant' anni, nel rapporto tra allungamento dell' età media della vita e contemporaneamente qualità della vita?".
Il salto logico dai farmaci generici alla ricerca di un vaccino per il Covid-19 è impresa da funamboli. I farmaci generici si producono dopo la scadenza di un brevetto, si presume ben remunerato nel tempo, e ciò non danneggia la ricerca del vaccino, semmai intacca i profitti.
Renzi non ha una conoscenza scientifica della farmaceutica, ma una assidua frequentazione politica delle multinazionali del settore. Quelle che si sono adontate perché definite - da chi? - "brutte e cattive" o "potenti e da ignorare". Resta memorabile la visita a Berlino da premier, prima di un bilaterale con Angela Merkel, alla sede tedesca della Menarini per la gioia di Lucia Aleotti, esponente della famiglia proprietaria dell' antico gruppo.
renzi con menarini aleotti
Nel 2018 gli Aleotti - come persone fisiche, dunque non la società - hanno finanziato la fondazione renziana Open con 300mila euro. Forse Renzi ha maturato un sapere sugli emoderivati e l' utilizzo del plasma nelle infinite riunioni di partito con Andrea Marcucci, fedelissimo che non l' ha seguito in Italia Viva.
Il senatore Marcucci, capogruppo del Pd, è consigliere del cda di Kedrion - Big Pharma, si può dire? - che tra i suoi azionisti, oltre alla famiglia Marcucci, ha il fondo Fsi, controllato al 77 per cento da Cdp Equity, cioè dal Tesoro. Non c' è neanche bisogno di suggerire allo Stato di investire denaro in aziende private della farmaceutica. È già successo.