PRECISAZIONE CON RICHIESTA DI PUBBLICAZIONE
In Riferimento all’articolo https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ho-tanta-voglia-ottanta-ndash-panarari-ldquo-rsquo-stato-321001.htm
Caro Dago,
la risposta in questione è una garbata precisazione dell’ufficio stampa.
Fosse stato per me, mi sarei limitato a osservare, guardando la foto di Panarari, che purtroppo in alcuni casi Lombroso ha ragione.
Antonio Ricci
massimiliano panarari
Gentilissimo Massimiliano Panarari,
Con la pervicacia di un Goebbels de’ noantri, torna a ripetere falsità su Drive in. Così tocca pure a noi ripeterci e ri-ricordarle che il varietà di Antonio Ricci fu una trasmissione libera e libertaria, un programma comico e satirico che ha irriso e messo alla berlina protagonisti, mode e personaggi degli anni ‘80.
antonio ricci 4
Una parodia dell’Italia di quegli anni esagerati, della Milano da bere, del riflusso, e di quell’edonismo reaganiano anche da lei nominato. Oreste Del Buono, Angelo Guglielmi, Federico Fellini, Umberto Eco e tanti altri intellettuali dell’epoca la definirono “la trasmissione di satira più libera che si sia vista e sentita per ora in tv” o “l’unico programma per cui vale la pena di avere la tv”.
Ancora le facciamo notare che - come lei le definisce - “le ragazze svestite” erano altrove. Oltre che al cinema e sulle copertine dei settimanali di opinione, erano sui canali Rai. Rosa Fumetto ne Il Cappello sulle 23, Ilona Staller in C’era due volte, Barbara d’Urso in Stryx e quelle che facevano da tormentone in Due di tutto, per fare qualche esempio.
MASSIMILIANO PANARARI
A Drive In, per la primissima volta in un varietà, le ballerine di fila (più vestite delle “donnine di Macario” e delle acrobate di qualsiasi circo) prendevano la parola e facevano battute, tra l’altro interpretando testi scritti da una donna, Ellekappa. All’epoca non si erano mai viste in tv tante comiche donne: da Margherita Fumero a Syusy Blady, da Olga Durano a Johara, da Caterina Sylos Labini a Luciana Turina e Antonia Dell’Atte. Una piccola grande rivoluzione che suscitò l’attenzione anche di Maria Novella Oppo che ne scrisse sull’Unità.
Vorremmo evitare anche di inviarle nuovamente il documentario di Luca Martera “Drive In: l’origine del male”. Potrebbe farsi un’idea più completa degli anni ‘80 e rivedere certe sue assurde certezze, ma non ci pare abbia troppa voglia di studiare. Visto, però, che l’anno prossimo Drive In compie 40 anni, ci riproviamo ed esprimiamo il desidero soffiando sulle candeline. Con l’augurio che lei non prenda più cantonate come accadde tempo fa con il deepfake di Matteo Renzi, ricorda?
antonio ricci
Aveva sostenuto che Striscia la notizia aveva solo in seconda battuta rivelato che il famoso video era un falso. Mentre era stato lo stesso Ricci a darne notizia pochi giorni prima della messa in onda davanti a decine di giornalisti in una affollata conferenza stampa. Il fatto era stato riportato anche da La Stampa, quotidiano sul quale scrive, ma che evidentemente non legge. Per cortesia nella sua risposta non la butti, come sempre, in caciara. Fatti, non mal di pancia.
Cordiali saluti,
L’Ufficio stampa di Striscia la notizia
(e di quel che resta del Drive In)
drive in 9 drive in 7 drive in 10 ezio greggio gianfranco dangelo drive in drive in drive in 11 ENRICO BERUSCHI DURANTE UNA PUNTATA DI DRIVE IN