Maria Elena Zanini per il “Corriere della sera”
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Un anno statico ma cruciale. Il 2019 per Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente Upa, sarà decisivo per impostare le strategie del futuro. Soprattutto alla luce dei dati presentati ieri in occasione dell' assemblea Upa2019: l' anno in corso chiuderà con un incremento degli investimenti pubblicitari dello 0,5%, in contrazione rispetto alle previsioni che davano la raccolta in aumento dello 0,8%.
I primi mesi del 2019 confermano un trend prudente: a fine aprile il mercato era a crescita zero. «È comunque il quinto anno di fila che chiude con segno positivo. Ma è l' anno prossimo che ci preoccupa», riassume Sassoli. Calo demografico e incertezza politica non sono certo un buon volano di crescita per i consumi: «Gli italiani sono preoccupati per lo stato del Paese - spiega Sassoli -. I consumi sono lenti, con accelerazioni sporadiche. La tendenza è spendere di più in beni durevoli e aumentare la proporzione dei risparmi».
Lorenzo Sassoli de Bianchi
A questo si aggiunge il tema demografico: «La piramide si è rovesciata, abbiamo 130 anziani per 100 giovani e i consumi seguono questo andamento. Gli anziani spendono meno per case, abbigliamento e di più per quello che riguarda la loro salute, incluso il comparto assicurativo». Un cambiamento che ha inevitabilmente influenzato il mercato pubblicitario, ridisegnandone il profilo. I dati comunicati da Upa, ad aprile 2019, confermano la tenuta degli investimenti pubblicitari del sistema televisivo, che scende però sotto la soglia del 50% della quota di mercato a 45,4%, con un calo della raccolta del 3,2%.
smart tv
«La tv continua a essere centrale - commenta Sassoli - anche grazie all' introduzione nella misurazione degli ascolti da parte di Auditel dei device digitali e delle smart tv. Un passo avanti verso una misurazione sempre più precisa, contando che in Italia ci sono 44 milioni di smartphone e 7 milioni di tablet». Prosegue anche la crescita della raccolta pubblicitaria su radio (+2% previsto a maggio) e su internet (+8,5%) che oggi ha una quota di mercato del 37%. In particolare le piattaforme di ricerca e social hanno registrano un aumento dei ricavi da pubblicità del 9,8%. «C' è un aspetto problematico però - ha commentato Sassoli - per quanto riguarda questo mercato molto polarizzato: un quarto degli investimenti sul web è tecnicamente ignoto.
andrea imperiali di francavilla
Mentre, ad esempio, sulle Tv ogni azienda può confrontare i propri investimenti con quelli dei competitor, sulle principali piattaforme digitali non è possibile conoscere né le dimensioni degli investimenti, né la loro tipologia».
Confermato il calo della raccolta della raccolta di quotidiani (-10,8%) e periodici (-14,2%), in parte compensata dall' aumento dell' 1,2% dei ricavi da digitale. «L' editoria cartacea sta soffrendo - conferma il presidente Upa, parlando di "traversata nel deserto", per il settore -. È arrivata a un terzo di raccolta pubblicitaria rispetto al 2008 e deve trovare inevitabilmente sbocchi nel mondo digitale».
AUDITEL