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    SALVINI E' IL NUOVO BERTINOTTI: LA LEGA SCENDE IN PIAZZA PER PROTESTARE CONTRO IL GOVERNO DI CUI FA PARTE - IL CAPITONE SI SMARCA DALL'ESECUTIVO PER LA DECISIONE DI DARE IL VIA LIBERA AL GREEN PASS E MANDA SEGNALI AI MANIFESTANTI DI SABATO SCORSO: “SONO PIAZZE DA ASCOLTARE E DA CAPIRE, NON DA ATTACCARE O CENSURARE” – SCOPPIA IL CASO PER LA PRESENZA DI ALCUNI PARLAMENTARI LEGHISTI AL CORTEO DI MERCOLEDI' CONTRO IL GOVERNO...


     
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    Francesco Olivo per “La Stampa”

    matteo salvini con caffe e green pass sul tavolo matteo salvini con caffe e green pass sul tavolo

     

    Il Green pass «non dovrebbe essere tema di scontro politico». L'auspicio del sottosegretario alla Salute Andrea Costa non trova grande fortuna. Ventiquattro ore dopo la mobilitazione in ottanta città italiane contro il certificato sanitario, Giorgia Meloni continua ad attaccare l'esecutivo: «Chiamate il Green pass per quello che è: "lasciapassare governativo che autorizza alla vita sociale"», scrive la leader di Fratelli d'Italia in un post sui social.

     

    Più complicata la posizione di Matteo Salvini, che dall'interno del governo continua a smarcarsi dalla decisione di dare il via libera al Green pass, mandando segnali ai manifestanti di sabato scorso: «Sono piazze da ascoltare e da capire, non da attaccare o censurare - ha detto il leader leghista al sito Affari italiani - In Italia come in Europa sono piazze vive, sorridenti, belle e vere, che chiedono di tenere insieme salute e libertà.

     

    E la Lega, dentro il governo, anche se da sola, fa e farà di tutto per garantire salute, lavoro e libertà a tutti, senza obblighi, multe o divieti».

     

    matteo salvini foto di bacco (6) matteo salvini foto di bacco (6)

    Un banco di prova per i «due forni» leghisti sarà mercoledì prossimo, quando torneranno in piazza i contrari al certificato verde, alla fiaccolata di Roma parteciperanno alcuni parlamentari leghisti, tra i quali Claudio Borghi, Armando Siri, Simone Pillon e la senatrice Roberta Ferrero, ma non c'è la adesione del partito, e Salvini quindi non si presenterà.

     

    I dem all'attacco

     Il centrosinistra va all'attacco: «Vaccinarsi è da italiani veri, da patrioti, quelli di cui parla a sproposito la destra.  Cavalcare la rabbia è da sciacalli», dice il deputato Pd Francesco Boccia. «Salvini ha visto piazze sorridenti. Noi abbiamo visto Forza Nuova e CasaPound alla testa delle manifestazioni, insulti alla stampa e agli scienziati e indecenti paragoni tra il Green Pass e le leggi razziali -aggiunge il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.

    matteo salvini gennaro sangiuliano foto di bacco (1) matteo salvini gennaro sangiuliano foto di bacco (1)

     

    «Qualunque ammiccamento nei confronti dei No-Vax è un invito alla diserzione dalle nostre responsabilità», spiega la vicesegretaria del Pd Irene Tinagli, che poi propone a tutti i candidati dem delle prossime amministrative «di fare il vaccino e ricordare ai cittadini che incontreranno in campagna elettorale che il vaccino e il Green Pass sono due elementi fondamentali per passare delle vacanze tranquille».

     

    Nel governo si esprime soddisfazione per il forte aumento delle prenotazioni ai vaccini negli ultimi giorni, per Palazzo Chigi è questa la vera risposta al «No-Pass». Il ministro della Salute Roberto Speranza sposa questa linea e aggiunge: «Le manifestazioni No vax non mi sono piaciute, errore alzare la bandiera della libertà. È esattamente vero il contrario: i vaccini sono la più clamorosa arma di libertà che abbiamo».

    matteo salvini con caffe e green pass sul tavolo matteo salvini con caffe e green pass sul tavolo

     

    Il caso Pescara

     Il «No paura day» di sabato è stato, in verità, piuttosto spaventoso a Pescara. Il banchetto di Forza Italia che raccoglieva le firme per i referendum sulla giustizia è stato letteralmente accerchiato dai manifestanti No Vax: «Abbiamo passato un brutto quarto d'ora - racconta al telefono, ancora scosso, Nazario Pagani, senatore e coordinatore di Forza Italia in Abruzzo, presente al banchetto con il sindaco di Pescara, Carlo Masci - ci hanno accerchiato in centinaia, insultandoci e dicendoci di tutto e poi hanno cominciato a prendere a calci il nostro gazebo.

     

     Se qualcuno di noi avesse reagito anche minimamente a quelle provocazioni la situazione sarebbe precipitata. Gridavano come invasati, ho riconosciuto alcuni vecchi militanti grillini». Il sindaco Masci ha filmato le fasi più tese dell'assedio, prima di essere evacuato dai vigili urbani preoccupati per la sua incolumità. «Che giornata, ma almeno ho imparato qualcosa», conclude Pagani. f. oli.

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