Stefano Boldrini per gazzetta.it
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È deciso: il coronavirus ferma la Premier League e la Championship (oltre a Super League e Championship femminile) almeno fino al 3 aprile. La decisione si applica a tutte le competizioni compresa la FA Cup maschile e femminile e agli impegni della nazionale inglese, dunque anche l'amichevole Inghilterra-Italia programmata a Wembley per il 27 marzo, come quella del 31 marzo con la Danimarca. La decisione è stata presa questa mattina, nel corso di una riunione d'emergenza durata dieci minuti dopo che diversi club - Arsenal, Chelsea, Everton e Bournemouth i primi - si sono messi in auto-quarantena a causa del contagio di diversi giocatori. Anche le tre serie minori del calcio professionistico inglese hanno deciso di fermarsi, con una decisione presa all'unanimità.
Ad accendere la miccia era stato nelle ultime ore il primo caso di positività accertata del campionato, quello dell'attaccante del Chelsea Callum Hudson-Odoi, annunciato dai Blues. Per questo, parte del centro d'allenamento di Cobham è stata chiusa, mentre i giocatori della prima squadra e lo staff tecnico sono da ora in quarantena. Annullata anche la conferenza stampa di vigilia del match con l'Aston Villa, prevista inizialmente per le 14.30 italiane di oggi. Hudson-Odoi, 19 anni, al momento sta bene ("ho avuto il virus per un paio di giorni, sono guarito ma mi auto-isolo per un paio di giorni seguendo le direttive sulla salute", ha detto in un videomessaggio). L'allerta era stata data già ieri: i calciatori del Chelsea non si erano allenati perché nel centro tecnico di Cobham era stata fatta una disinfestazione degli uffici e delle strutture, provocata dall'allarme scattato per le condizioni di salute di un componente dello staff che nei giorni scorsi aveva avuto febbre alta.
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Ieri sera era toccato l'Arsenal annunciare che l'allenatore Mikel Arteta era risultato positivo, cosa che aveva causato il rinvio della partita contro Brighton in programma sabato. Questa mattina si terrà una riunione di emergenza per decidere sul prosieguo del campionato inglese, il più ricco del mondo: attualmente, per orientamento del governo e decisione di Premier League e Football League, i campionati si giocherebbero regolarmente a porte aperte.
Ma la situazione è in evoluzione, visto anche il sospetto contagio del terzino del Manchester City Benjamin Mendy e di tre giocatori del Leicester. E visto anche il caso più recente di sospetto contagio che ha coinvolto un giocatore dell'Everton, il cui nome non è stato ancora rivelato: i Toffees hanno diffuso una nota in cui si parla di "sintomi consistenti" e hanno annunciato di aver avviato le misure di quarantena. André Gomes avrebbe mostrato segnali sospetti che hanno fatto scattare l’allarme. La squadra di Ancelotti aveva affrontato il Chelsea in campionato proprio l'8 marzo.
Anche il Bournemouth ha annunciato la sospensione di tutta l’attività per la positività del portiere Boruc. Allo stato attuale quattro club in quarantena, ma il numero è destinato ad aumentare di ora in ora.
SALTANO ANCHE BAHRAIN E VIETNAM
Andrea Cremonesi per gazzetta.it
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Dopo l’Australia, saltano anche Bahrain e Vietnam. La pandemia di Coronavirus e la positività di un membro della McLaren hanno portato la Formula 1 ad annullare il primo GP della stagione, che si sarebbe dovuto correre domenica a Melbourne. Oggi la F.1 ha preso la sua decisione anche per le prossime due gare che si sarebbero dovute correre il 22 marzo a Sakhir e il 5 aprile ad Hanoi, gare che sono state ufficialmente rinviate.
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Il provvedimento si somma al già rinviato GP della Cina del 19 aprile. Il comunicato della F.1 precisa che l’inizio del Mondiale è spostato a fine maggio (Monte Carlo del 24?), ma anche che al momento la situazione è costantemente monitorata, in via di evoluzione e non si possono avere certezze. Per dare l’idea della confusione in corso, anche a livello comunicativo, da registrare la discrepanza tra le date: nella nota della F.1 si parla di “fine maggio”, nella nota della Federazione internazionale si parla di “1 maggio”. A maggio sono in programma Olanda (3/5), Spagna (10/5) e Monte Carlo (24/5), ma questi primi GP europei della stagione, a causa dei contagi in aumento nel continente, non sono affatto certi. Tanto che uno scenario prevederebbe anche l’inizio del campionato spostato in Azerbaigian, a Baku, il prossimo 7 giugno.
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Chase Carey, presidente di Liberty Media che possiede la F.1, ha spiegato la difficoltà del momento: “La situazione globale del contagio al COVID-19 non consente di fare previsioni, serve il tempo corretto per capire la situazione e prendere le decisioni corrette. Stiamo decidendo insieme alla Fia e agli organizzatori per assicurare la sicurezza di tutti coloro che fanno parte della comunità della F.1. L’obiettivo è recuperare il prima possibile sia il Barhain sia il nuovo GP del Vietnam”.