Fabrizio Goria per “La Stampa”
CHRISTINE LAGARDE
L'inflazione nell'area euro si avvicina sempre più alla doppia cifra e costringe la Banca centrale europea a meditare su rialzi dei tassi d'interesse più corposi, da 50 punti base già in luglio.
Come avverte Goldman Sachs, ulteriori deterioramenti sono in vista. Quadro di cui la Bce è consapevole, con Christine Lagarde che negli ultimi giorni ha ribadito che il percorso di normalizzazione della politica monetaria sarà contraddistinto da flessibilità, gradualità e, soprattutto, pragmatismo.
INFLAZIONE RECORD - LUGLIO 2022
La maggiore preoccupazione della Bce riguarda le dinamiche dei prezzi da qui a fine anno. E le relative stime, che sono sempre più complicate da comporre. Come fa notare un alto esponente della Bundesbank sotto anonimato, «alcune componenti sono già ora fuori controllo. I mercati chiedono più dettagli sulle nostre risposte, ma devono avere pazienza». I dati di giugno, luglio e agosto saranno decisivi, avverte.
christine lagarde con mario draghi
Quello che è certo, spiega, è che «lo scenario è in peggioramento». Molti Paesi, dice, «potranno registrare un'inflazione a doppia cifra su base annua». Più lunga la guerra, più persistente saranno le fiammate dei prezzi. A rimarcare che lo scenario per la seconda parte dell'anno è colmo di incognite è stato anche Fabio Panetta, membro del Board della Bce.
«Data l'incertezza prevalente, la normalizzazione dovrebbe rimanere graduale. Per ora, il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di evitare che l'elevata inflazione importata a breve termine si rafforzi alimentando aspettative di inflazione più elevate», ha spiegato al Parlamento Ue.
fabio panetta
Ed è per questo che, ha sottolineato Panetta, «stiamo ponendo fine alle politiche che hanno cercato di combattere le dinamiche deflazionistiche, come acquisti netti di attività e tassi negativi. Ma oltre a ciò, ulteriori aggiustamenti alla nostra politica monetaria dipenderanno dall'evoluzione delle prospettive per l'inflazione e l'economia». Il timore degli investitori istituzionali è quello di un percorso più difficile da gestire per Francoforte, in bilico tra recessione e stagflazione.
inflazione italia
La naturale conseguenza è che un numero crescente di membri dell'Eurosistema sta chiedendo un'accelerata nell'uscita dal regime di tassi negativi. Il banchiere centrale lituano Mrti Kazks ha ipotizzato un rialzo da 50 punti base in luglio nei giorni scorsi, trovando l'appoggio - a parole - di Germania e Paesi Bassi. A microfoni spenti, più di un alto funzionario della Bce rimarca che «i pericoli di un disancoraggio delle aspettative d'inflazione sono molto elevati».
Elemento che potrebbe deteriorare la credibilità dell'Eurotower verso gli investitori. L'ipotesi di un rialzo da 50 punti base in luglio, il doppio di quello previsto a inizio giugno da Lagarde, è quindi sul tavolo. E sarebbe un segnale preciso, come sottolineato da Frederik Ducrozet, capo della ricerca macroeconomica di Pictet: «È possibile che a settembre si discuta di un incremento da 75 punti base», avverte.
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