Paola Pica per il Corriere della Sera
TIM
Vivendi schiera i suoi uomini in Telecom Italia, assumendone guida e controllo dopo aver liquidato con 25 milioni di euro il capoazienda Flavio Cattaneo. E intanto tende una mano al governo italiano sulla separazione della rete telefonica fissa, eventualità fin qui esclusa con determinazione del manager che ha lasciato ieri dopo soli 16 mesi lavoro.
Il presidente di Telecom Arnaud de Puyfontaine, che del gruppo francese è l' amministratore delegato e del socio di riferimento a monte della catena Vincent Bolloré il braccio destro, ha raccolto le deleghe di Cattaneo fino a nuova nomina e chiamato subito alla direzione operativa una figura di punta di Vivendi, l' esperto di convergenza Amos Genish. A meno di 24 ore dal consiglio di giovedì 27 che ha segnato il cambio di governance, l' ex militare Genish, origini israeliane e brillante carriera da imprenditore in Brasile, si è insediato nel quartier generale di Roma incontrando già nel pomeriggio di ieri tutta la prima linea dei manager.
DE PUYFONTAINE BOLLORE
Nella presentazione di Genish in corso Italia de Puyfontaine avrebbe rassicurato sull' intenzione di continuare a dare un senso alla parola Italia nel marchio Tim, anche se la stretta sul governo societario e lo spettro Fincantieri non hanno aiutato a rendere le parole del tutto convincenti. Il messaggio forte, il presidente che si definisce «pragmatico» lo aveva affidato tuttavia pochi minuti prima alla comunità finanziaria, in una conference call sui conti del semestre chiusi (da Cattaneo) con ricavi e margini in aumento e i migliori risultati di sempre della telefonia domestica.
bollore e de puyfontaine assemblea vivendi
Di tenere o meno la proprietà della rete, ha detto in sostanza de Puyfontaine, se ne può parlare e, anzi, «si tratta di un interrogativo interessante» e di «un dibattito strategico che deve essere affrontato prima di tutto in consiglio di amministrazione.
genish
Al momento - ha concluso - non c' è nulla da aggiungere ma sono sicuro sarà discusso in futuro». Anche sull' idea di una joint venture per la rete fissa con Open Fiber, che fa capo all' Enel, per de Puyfontaine «non ci sono pregiudizi». Un cambio di registro non da poco, considerato che alcune settimane fa Cattaneo aveva rispedito la proposta al ministro dello Sviluppo Carlo Calenda affermando che la rete non era in vendita e che il governo avrebbe dovuto «fare un esproprio e assumersene la responsabilità».
DE PUYFONTAINE CATTANEO
Archiviate le polemiche («il nuovo management troverà una soluzione per avere buoni rapporti con il governo» ha chiuso la questione Cattaneo), per Telecom si prepara a diventare una media company secondo il disegno di Bolloré prima ancora di aver trovato un nuovo amministratore delegato. Il progetto di creare una società comune con la controllata nella pay tv di Vivendi, Canal+, è già stato presentato al consiglio e secondo le indicazioni fornite ieri da de Puyfontaine potrebbe essere messo a punto nel corso del mese di agosto.
giuseppe recchi
Si andrà invece a settembre per la nomina del capoazienda la cui selezione è stata affidata a un cacciatore di teste. Resterebbe in corsa l' attuale vicepresidente Giuseppe Recchi, al quale sono state intanto affidate due deleghe pesanti, sulla security e su Sparkle, la società di gestione della rete. Quella rete internazionale, ha detto ieri Di Maio che è «un' infrastruttura chiave per i dati sensibili che viene consegnata agli stranieri. Come non rendersi conto della gravità di questa operazione?»
TIM GIUSEPPE RECCHI - ARNAUD DE PUYFONTAINE - FLAVIO CATTANEO bollore de puyfontaine assemblea vivendi