Estratto dell’articolo di A. Gen. per “il Messaggero”
ENRICO LETTA CARLO CALENDA
[…] Come è «logico e di buonsenso», secondo Calenda, sostenere i lavoratori in difficoltà a causa dell'inflazione. E poco importa che questo sia un tema caro alla sinistra. Da qui il lancio della prima proposta elettorale: «Una mensilità in più completamente detassata e decontribuita che gli imprenditori possono recuperare con un credito di imposta al 50%. Questo consentirebbe ad una persona che ha uno stipendio di 1.300 euro di prendere una extra mensilità decontribuita e detassata di 2.000 euro ogni anno e lo aiuterebbe ad annullare gli effetti dell'inflazione sul carovita. È una cosa che molti imprenditori stanno facendo però tutto sulle spalle loro».
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Spiegazione ulteriore: «Lo Stato deve mettere il 50% di questa mensilità in più. Facciamo un patto, leviamo tutte le tasse e i contributi su quella mensilità e l'altro 50% ce lo mettono gli imprenditori. Così noi riusciamo a recuperare totalmente il potere d'acquisto con un'operazione che sta nei conti pubblici. Quest' anno abbiamo un extra gettito dell'Iva derivante dall'inflazione».
MARIASTELLA GELMINI - CARLO CALENDA - MARA CARFAGNA
«Questa è una proposta concreta», chiosa il leader di Azione, «quando invece sentite le decine di miliardi di euro che vengono promessi... Ecco, quelle non sono proposte concrete». Chiaro il riferimento a Silvio Berlusconi e Calenda, impegnato com' è a «strappare i voti a Forza Italia, farà del Cavaliere il suo bersaglio quotidiano.
Non a caso il leader di Azione già sfida il Cavaliere: «Facciamo un bel confronto televisivo. Dove vuole lui. Anche a casa sua. Anche su Rete4. Anche moderato da Minzolini. Aspetto fiducioso per dimostrare che ciò che dice Berlusconi non è vero».