Carlos Passerini per il Corriere della Sera
cellino balotelli
«Che succede a Balotelli? Che è nero, sta lavorando per schiarirsi, ma ha tante difficoltà». Sarà anche stata una battuta, come ha provato a difendersi poi Massimo Cellino, ma ha avuto l' effetto della dinamite. C' è chi l' ha definita «frase choc» e chi «gaffe», l' unica certezza è che il patron del Brescia poteva risparmiarsela. Anzi: doveva.
balotelli
Nelle settimane in cui il sistema calcio prova finalmente a dichiarare guerra al razzismo, le parole di chi quel sistema lo regge - come il presidente di un club di serie A - hanno un peso doppio. Cellino avrebbe in più evitato a sé e al suo malandato Brescia, tristemente ultimo in classifica, una giornata da trend topic su Twitter. Reazione di Mario? Fino a tarda sera i suoi canali social sono rimasti off, ma chi gli sta vicino assicura che l' ha presa male. Parecchio. Chi lo conosce sa bene quanto sul tema sia sensibile, per quanto ha sofferto nel suo passato e per quanto gli capita ancora oggi, come la vicenda degli ululati del Bentegodi dimostra.
Balotelli e il Brescia sono sempre più lontani. L' episodio non fa altro che aggravare una situazione già difficile, con l' attaccante che domenica non è nemmeno stato convocato contro la Roma dopo che in settimana il tecnico Grosso lo aveva cacciato dall' allenamento per scarso impegno.
«L' ho preso perché lo consideravo un valore aggiunto, deve dare risposte sul campo, non sui social, la peste del 2000, ma non è il capro espiatorio della difficile situazione del Brescia» ha aggiunto poi Cellino, prima di entrare all' assemblea della Lega calcio.
MASSIMO CELLINO
Mentre le sue frasi facevano il giro del mondo, il club lombardo è uscito con una nota per smentire ogni interpretazione razzista: «Si trattava di una battuta a titolo di paradosso, palesemente fraintesa, un tentativo di sdrammatizzare un' esposizione mediatica eccessiva e con l' intento di proteggere il giocatore». Eppure lo stesso Cellino, un paio d' ore più tardi, al termine dell' assemblea, ha usato parole diverse, di certo non distensive, né di retromarcia: «Chi è che mi ha dato del razzista? Io non mi devo mica discolpare di una cosa alla quale non credo. Non sapete più che caz... scrivere», ha detto ai cronisti che lo invitavano a chiarire: «Se chiarisco faccio ancora più danni. Le persone per bene mi conoscono».
La Federcalcio non ha commentato, mentre la Procura federale starebbe valutando se ci sono gli estremi per deferire il patron biancazzurro.
balotelli
Insomma, un polverone. Che ha mandato in secondo piano le altre puntute critiche riservate dall' imprenditore sardo all' attaccante, che ha segnato solo 2 gol. Stoccata numero uno: «Balotelli dà più peso ai social che ai valori da sportivo - ha detto il presidente -.
Ha ancora un' età per dire qualcosa nel calcio. Quando sarà in condizione di farlo, se lo sarà, risponderà in campo e tornerà a essere un calciatore.
Ora mi sembra un po' lontano dall' esserlo». Stoccata numero due, riferita in parte anche a chi Balotelli l' ha gestito in campo, vale a dire prima Corini e ora Grosso: «Ho preso Mario perché poteva essere un valore aggiunto. Per sovraesposizione lo abbiamo fatto diventare un punto di debolezza». Infine, la chiusura: «Balotelli andava aiutato più di quanto lui potesse aiutare noi. Ora ci siamo indeboliti, è più difficile farlo. Dobbiamo parlare meno possibile e chiudere questi ca... di social». Spegnere i telefonini potrebbe però non bastare, a ricomporre una frattura che sembra allargarsi ogni giorno. Un suo addio a gennaio è sempre più probabile.
massimo cellino suona
PROVE DI ADDIO MA...
«Essere qui è un sogno». «Anche per me». Era solo tre mesi fa, era il Balotelli day, il giorno della presentazione: la sala conferenze piena, fuori un caldo del diavolo e centinaia di tifosi a inneggiare al ritorno a casa del figliol prodigo. Mario e il suo nuovo presidente seduti uno accanto all' altro. Cellino in un' inedita versione paterna: «Altro che ultima occasione, Mario risponderà sul campo» tuonava il padre-patròn.
MARIO BALOTELLI
Nessuno dei due immaginava che a novembre sarebbero stati a questo punto. Il Brescia ha fatto un punto in 8 partite, ha già cambiato allenatore ma è sempre più ultimo. Balo ha segnato la miseria di due gol, da un pezzo è triste e non ride più.
massimo cellino allo stadio
La verità è che il rapporto fra l' attaccante e la squadra della sua città («per la quale tifava il mio papà che non c' è più, chissà come sarebbe contento a sapermi qui» disse quel giorno) sembra ormai compromessa. La bella favola è finita, il sogno s' è trasformato in incubo. Anche la piazza s' è raffreddata. Mario potrebbe finire in panchina o addirittura in tribuna anche sabato nel derby con l' Atalanta.
balotelli 90
Prove di addio. L' ipotesi più probabile è una separazione a gennaio. Ci stanno pensando tutti. Cellino, Raiola, lo stesso Mario. Il presidente in realtà ha perso la pazienza: «Se potessi tornare indietro lo riprenderei? Diciamo che glielo chiederei in un altro modo: te la senti? Sei sicuro? Perché Mario sente un peso superiore a quello che credeva. Forse ha sottovalutato questa sfida». L' agente teme che di questo passo il suo assistito non riuscirà mai a raggiungere gli obiettivi personali (gol, presenze) che fanno scattare il bonus da 3 milioni lordi (ne guadagna uno fisso). E ora flirta con il Galatasaray e il Flamengo.
A poco più di un mese dalla riapertura del mercato, il finale sembra scritto. A tifare per il colpo di scena c' è però mamma Silvia. Dopo anni in giro per il mondo, ogni giorno il suo bambino è a pranzo da lei. Ha pianto di gioia, quando le hanno detto che Mario sarebbe tornato a casa.
Massimo Cellino
Sembra una vita, invece erano solo tre mesi fa.
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