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    LA PROPOSTA DELL’ASSESSORE ALLA MOBILITA' DEL COMUNE DI VENEZIA, RENATO BORASO: “VENDIAMO LA GIUDITTA DI KLIMT PER FARE LO STADIO. OTTO ANNI FA VALEVA 70-90 MILIONI, ADESSO VARRA’ SICURAMENTE DI PIU’. PROPRIO LA SOMMA DI CUI C’E’ BISOGNO” – DOPO LE POLEMICHE ARRIVA LA NOTA DI BORASO: "ERA UN PESCE D'APRILE CONSEGNATO IN RITARDO. HO ANIMATO LA DISCUSSIONE SULLE TAVOLE DI PASQUA E PASQUETTA..."


     
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    VENDITA DEL KLIMT? “UN PESCE D’APRILE CONSEGNATO IN RITARDO ALLA NUOVA DI VENEZIA”
    L’assessore di Venezia Renato Boraso commenta così l’articolo - presunto scoop - della messa in vendita della Giuditta del Klimt per finanziare il Comune.  Boraso non è nuovo a queste boutade: il 1 di aprile aveva rilanciato su Gazzettino e Corriere del Veneto la ripresa del progetto della sublagunare, con tanto di disegni del fantomatico professore Giappone Mizuno Nasaj, abbandonato in realtà nei primi anni Duemila. Ma le due testate locali, conoscendolo, ne avevano subito colto la vena ironica.


    “La Nuova Venezia sta trattando la vendita delle quote della proprietà, forse si sono distratti ed hanno accumulato  un po’ di ritardo nelle notizie… 9 giorni dopo, per questo li comprendo - conclude l’assessore - in compenso ho animato la discussione sulle tavole di Pasqua e Pasquetta. Il Klimt resta a Venezia! Anzi, ad essere sinceri ora è al Mart di Rovereto, prestato nell’ambito di una stretta collaborazione tra i due musei. Andate a visitarlo se siete da quelle parti. Ma tornerà presto a Ca’ Pesaro!”

     

    Estratto dell’articolo di Emanuela Minucci per www.lastampa.it

     

    giuditta, gustave klimt giuditta, gustave klimt

    Povera Giuditta di Klimt. Ogni volta che un’amministrazione veneziana è a corto di soldi ecco che pensano a lei, a questo capolavoro da sogno: «Vendiamola! Ci si possono raccogliere dai 70 ai 90 milioni». […] Dopo aver contagiato il sindaco Brugnano l’«idea choc» – come titolano oggi tutti i giornali locali del Veneto – è venuta all’assessore alla Sport Renato Boraso delegato alla mobilità orfano – causa Pnrr fallace – dei proventi per costruire l’atteso «Bosco dello Sport» (uno stadio e di un’arena in un’area verde per un investimento complessivo, attraverso fondi pubblici, di 308 milioni di euro).

     

    luigi brugnaro coraggio italia luigi brugnaro coraggio italia

    «Se proprio non si troverà una soluzione, una via d’uscita estrema per recuperare le risorse c’è: possiamo vendere la Giuditta II di Klimt. Nel 2015, quando l’idea venne al nostro sindaco Luigi Brugnaro, l’opera era valutato tra i 70 e i 90 milioni di euro, adesso varrà sicuramente di più. Proprio la somma di cui c’è bisogno». Queste le frasi tratte da un’intervista che ha rilasciato l’assessore alla Nuova Venezia.

     

    «Vendere il Klimt? Una proposta gravissima e irricevibile. Lo era 8 anni fa e lo è tanto più adesso che con i soldi incassati si vorrebbero realizzare uno stadio e un’area», gli risponde lesta Monica Sambo, consigliera comunale e segretaria comunale del Pd, «interventi che in tutta Italia vengono realizzati con risorse private o, come nel caso di Bologna, con risorse miste pubbliche e private […]».

    Renato Boraso Renato Boraso

     

    A Bruxelles, soprattutto dopo l’esposto presentato da Italia Nostra, si tende a considerare il progetto veneziano non esattamente un intervento di riqualificazione urbana. Nonostante le trattative in atto, si respira pessimismo sulla risposta della Commissione Europea sull’utilizzo dei fondi del Pnrr per il progetto di Tessera e per la riqualificazione dello stadio Artemio Franchi di Firenze, l’altro progetto su cui Bruxelles ha posato la lente.  La linea del governo, stabilita anche in un recente incontro tra il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, e i sindaci Luigi Brugnaro e Dario Nardella è che si tratti di interventi compatibili con gli obiettivi del Pnrr […]

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