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    LA PROPOSTA DI GIORGIA MELONI DI BLOCCHI NAVALI DAVANTI ALLE COSTE DELLA LIBIA SI TRASFORMA IN UN BOOMERANG – AL GELO DELL’EUROPA, CHE COME DAGO-RIVELATO, E’ IN FORTE ALLARME PER IL SOVRANISMO ALLA VACCINARA DELLA DUCETTA, SI AGGIUNGE LA FREDDEZZA DEGLI ALLEATI: FORZA ITALIA BOLLA L’IDEA COME “UNA SCIOCCHEZZA” MENTRE LA LEGA, CHE VUOLE IL VIMINALE, RIVENDICA I DECRETI SICUREZZA – LA PREOCCUPAZIONE DELLA MELONI PER IL TAGLIO DELL’OUTLOOK SUL DEBITO ITALIANO DA PARTE DELL’AGENZIA DI RATING MOODY’S


     
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    Grazia Longo per la Stampa

     

    giorgia meloni alla versiliana 3 giorgia meloni alla versiliana 3

     La proposta della leader dei Fratelli d'Italia di attuare i blocchi navali davanti alle coste della Libia infiamma la campagna elettorale. Dopo le critiche fatte trapelare da Bruxelles, Giorgia Meloni tira in ballo la stessa Unione europea, e per rafforzare il suo pensiero posta sui social il titolo di un articolo dell'Unità del 26 gennaio 2017: «Ue: blocco navale in Libia contro le morti in mare». E rimarca su Facebook: «Il blocco navale europeo in accordo con le autorità del nord Africa che da anni propone Fratelli d'Italia altro non è che l'attuazione di quanto proposto dall'Unione Europea già nel 2017 e ribadito numerose altre volte. Chi oggi blatera che "il blocco navale non si può fare perché è un atto di guerra" dimostra la sua totale ignoranza sul tema immigrazione».

     

    Ma la sua posizione lascia freddi gli alleati. La Lega replica che «quando eravamo noi al governo abbiamo già azzerato gli sbarchi e dimezzato i morti coi decreti sicurezza, che fra due mesi riproporremo identici. Possiamo quindi vantare risultati concreti, riconosciutici in tutta Europa, e ogni suggerimento degli alleati sarà per noi prezioso». Ai mugugni del Carroccio, forte dei due giorni di Matteo Salvini a Lampedusa dove si è candidato per guidare il Viminale, si aggiungono poi le critiche, seppur più diplomatiche di Forza Italia.

     

    giorgia meloni alla versiliana 2 giorgia meloni alla versiliana 2

    Fonti del partito azzurro bollano come «una sciocchezza» la proposta «sic et simpliciter» del blocco navale, che, in effetti, se fosse un atto unilaterale del solo governo italiano, sarebbe un atto di guerra. Ma al contempo ricordano come questa ipotesi vada inserita come addendum in una strategia globale europea contro l'immigrazione.

     

    Le frizioni diventano ancora più accese sul fronte del centrosinistra che boccia in toto il suggerimento dell'ex ministro della Gioventù, con Francesco Boccia, Pd, che stigmatizza « la crudeltà della destra oggi a guida Meloni-Salvini». La deputata dem Chiara Gribaudo accusa: «La destra è fumo elettorale, zero concretezza. Oggi Meloni&Friends, professionisti della propaganda, vanno dritti sul blocco navale, fandonia folle e inapplicabile.

     

    GIORGIA MELONI INTERVISTATA DA FOX GIORGIA MELONI INTERVISTATA DA FOX

    Progressismo contro oscurantismo, libertà verso paura. Abbassiamogli la maschera e mostriamo la loro faccia feroce». Anche la deputata Pd Laura Boldrini stigmatizza la proposta di Fratelli d'Italia per gestire i flussi migratori: «Meloni sa che per il diritto internazionale è considerato un atto di guerra? Sa che servirebbero più navi di quante ne dispone la Marina militare? Sa che i morti supererebbero i respinti? Nessuna idea seria?».

     

     

    GIORGIA MELONI INTERVISTATA DA FOX GIORGIA MELONI INTERVISTATA DA FOX

    Per Osvaldo Napoli, Azione, si tratta di «puro populismo, simile al muro con cui uno scellerato come Donald Trump pensava di fermare l'arrivo degli immigrati dal Messico. I problemi, lo capirà anche Giorgia Meloni, non sono al punto d'arrivo, ma si trovano nei punti di partenza dell'immigrazione». E Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo paragona la proposta di Meloni alla «corazzata Potemkin di fantozziana memoria. Andrebbe spiegato alla sedicente statista (per mancanza di prove) che se le nostre navi imponessero il blocco, sarebbero in ogni caso obbligate a salvare i naufraghi in mare e sbarcarli il prima possibile nel luogo sicuro più vicino: ovvero l'Italia». E aggiunge: «A meno che Meloni non ci garantisca che il suo amico Orban accolga in Ungheria chi sbarca in Italia, con modifica delle regole sull'asilo di Dublino. Sarebbe l'unica vera novità, che non arriverà. Livello di istruzione dei sovranisti di casa nostra: battaglia navale».

     

    SILVIO BERLUSCONI - GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI SILVIO BERLUSCONI - GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI

    Decisamente critico anche Arturo Salerni, presidente della Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili (Cild): «Un ulteriore salto, rispetto alla già critica politica dei porti chiusi, non sarebbe compatibile con le convenzioni sottoscritte dall'Italia, con il diritto internazionale e con la nostra stessa Costituzione».

    GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI

     

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