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    LA NOTTE DELLA SINISTRA – RAMPINI: ''LA PROPOSTA DI TRUMP DI RIFORMA DELL'IMMIGRAZIONE NON È UN PROGETTO IGNOBILE, DA RESPINGERE CON ORRORE. E' IL RITORNO AD UN SISTEMA DI SELEZIONE DEGLI IMMIGRATI FONDATO SUI LORO TALENTI E ABILITÀ PROFESSIONALI - DISCRIMINAZIONE? MA QUESTO È IL SISTEMA IN VIGORE DA TEMPO NEL CIVILISSIMO CANADA, GOVERNATO NON DA UN SOVRANISTA BENSÌ DA UN ILLUMINATO LIBERAL-PROGRESSISTA''


     
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    TIME TRUMP BAMBINA MIGRANTE TIME TRUMP BAMBINA MIGRANTE

    Federico Rampini per ''la Repubblica - Affari & Finanza''

     

    Donald Trump ha presentato finalmente la sua proposta di riforma dell' immigrazione. Da un certo punto di vista, è la montagna che partorisce il topolino. Naturalmente se uno guarda solo la Cnn o legge solo il New York Times, pensa che sia un progetto ignobile, da respingere con orrore. Il riflesso pavloviano dei media d' opposizione è scattato, automatico, e per trovare delle analisi lucide bisogna cercarsele con attenzione. (Se ne trovano però.

     

    Trump col premier italiano Conte e il primo ministro canadese Trudeau Trump col premier italiano Conte e il primo ministro canadese Trudeau

    Finalmente un pezzo della sinistra americana - incluse firme prestigiose come Thomas Friedman e David Frum, sul New York Times e The Atlantic - comincia a ragionare sull' immigrazione, con paragoni storici e analisi sul campo). La verità è che quel progetto di legge al suo centro ha qualcosa di banale. E' il ritorno ad un sistema di selezione degli immigrati fondato sui loro talenti e abilità professionali.

    FEDERICO RAMPINI LA NOTTE DELLA SINISTRA FEDERICO RAMPINI LA NOTTE DELLA SINISTRA

     

    Apriti cielo: discriminazione! Ma questo è il sistema in vigore da tempo nel civilissimo Canada, governato non da un sovranista bensì da un illuminato liberal-progressista. Né la sinistra canadese lo ha mai condannato. Inoltre quel sistema di quote funzionò a lungo negli Usa, proprio quando la sinistra era più forte.

     

    D' altronde anche in Europa, chi fa la fatica di analizzare i flussi migratori, si accorge che i paesi nordici dalla Germania alla Scandinavia operano implicitamente un tipo di selezione simile: da loro finiscono molti più medici siriani e ingegneri informatici pakistani, di quanti ne rimangano in Italia. Il problema vero, per usare uno slogan spesso frainteso e strumentalizzato, è se così facendo "li aiutiamo a casa loro".

     

    FEDERICO RAMPINI FEDERICO RAMPINI

    Se i paesi più ricchi scelgono quali immigrati gli servono, e decidono di privilegiare quelli che hanno più competenze, il risultato qual è? E' di prosciugare ulteriormente di talenti i paesi più poveri. Ho ricordato, nel mio libro "La notte della sinistra", che la metà dei medici del Malawi lavorano nella sola città di Londra. Per loro è una fortuna. Per il sistema sanitario inglese, anche. Un po' meno per gli abitanti del Malawi. Né ci si può consolare - come fanno alcuni economisti - guardando alle rimesse degli emigrati. Se le rimesse fossero un volano di sviluppo, il nostro Mezzogiorno negli anni Cinquanta sarebbe diventato la Florida.

     

    merkel migranti merkel migranti

    L' idea di regolare i flussi scremando la fascia qualificata si limita a trasferire l' effetto-concorrenza alle professioni intellettuali: quelle che non votano per Trump. In questo senso, si potrebbe dire che c' è un calcolo politico perfido. Se l' America fa come il vicino Canada, e comincia ad assegnare i visti soprattutto a medici e informatici, "finalmente" la pressione al ribasso sulle retribuzioni colpirà le élite professionali anziché i metalmeccanici del Midwest. Ma non sarà certo di aiuto ai paesi di partenza. Non è mai accaduto nella storia, che l' emigrazione abbia arricchito le terre d' origine.

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