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    NEL GIOCO DELLE TRE CARTE SUL PNRR, FITTO HA FREGATO LE REGIONI SULLA SANITÀ – ALLA CAMERA ARRIVA LA PROTESTA DI TUTTI I GOVERNATORI (ANCHE QUELLI DEL CENTRODESTRA) CONTRO IL MINISTRO MELONIANO: CON LA REVISIONE DEL RECOVERY IL GOVERNO HA TAGLIATO 1,2 MILIARDI DI EURO CHE SERVIVANO PER COSTRUIRE NUOVI OSPEDALI O METTERE IN SICUREZZA QUELLI ESISTENTI...


     
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    Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “La Stampa”

     

    raffaele fitto raffaele fitto

    «Con la revisione del Pnrr il governo ha sottratto alle regioni un miliardo e duecento milioni di euro, risorse già assegnate per l'edilizia degli ospedali. Siamo costretti a dire ai cittadini che dobbiamo bloccare i cantieri». L'accusa al ministro per gli Affari Ue e il Pnrr, Raffaele Fitto, arriva dai governatori nel corso di un'audizione alla Camera.

     

    Ad andare allo scontro è l'assessore alla Sanità dell'Emilia-Romagna, Raffaele Donini, che è anche il responsabile della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni. «Il nostro parere è unanime - scandisce Donini - non siamo stati coinvolti in questa scelta e ne chiediamo l'immediata cancellazione. Siamo pronti a discutere in un tavolo tecnico per trovare insieme la soluzione più idonea». […]

     

    raffaele donini stefano bonaccini raffaele donini stefano bonaccini

    Le Regioni sostengono che la copertura della revisione del Pnrr ha costretto il governo a tagliare gli investimenti garantiti da altri fondi pubblici per mantenere gli obiettivi del piano. Nel caso della sanità, Fitto ha tagliato il Pnc (il fondo per gli investimenti complementari) e per compensare quelle risorse è andato a decurtare l'articolo 20 della legge 67 del 1988 sulle opere di edilizia ospedaliera. Il risultato è che adesso alle Regioni mancano 1,2 miliardi per completare gli ospedali in costruzione.

     

    Il gioco delle tre carte sui fondi messo in atto dall'esecutivo di Giorgia Meloni è stato spiegato ieri a Montecitorio in commissione dall'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb): la presidente Lilia Cavallari evidenzia che gli investimenti previsti in altri capitoli e cancellati ammontano a 16 miliardi di euro, soldi che poi sono finiti nel Pnrr.

     

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    «Si tratta di 4,5 miliardi di definanziamento del Piano complementare; 5 miliardi di riduzione del Fondo di sviluppo e coesione. Poi - continua l'Upb - c'è una diminuzione della spesa di 5,4 miliardi per comuni, amministrazioni centrali e ministeri; la riduzione del Fondo per l'avvio di opere indifferibili di 900 milioni e 400 milioni in meno per i contratti di sviluppo».

     

    Il ministro Fitto prima nega parlando in aula: «Continuare a parlare di tagli non corrisponde al vero: nell'ultimo decreto sul Pnrr abbiamo finanziato tutti gli interventi che sono stati spostati dal piano. I 15,6 miliardi della missione salute sono rimasti tali dopo la revisione».

     

    GIORGIA MELONI - ORAZIO SCHILLACI GIORGIA MELONI - ORAZIO SCHILLACI

    Poi, messo alle strette dalle domande dei deputati della Commissione Bilancio, Fitto ammette che «alcune Regioni potrebbero aver esaurito i soldi previsti dall'articolo 20», citando la legge dell'88 che ha subito una sforbiciata per garantire gli investimenti del Pnc, che a loro volta erano stati ridotti in favore del Pnrr.

     

    Perciò, è la promessa dell'esponente di Fdi, «nei prossimi giorni con il ministro della Salute Orazio Schillaci ci confronteremo con le Regioni per cercare una soluzione».

     

    Secondo Fitto, nel fondo sulle opere di edilizia ospedaliera (l'articolo 20 della legge dell'88) «ci sono 2 miliardi non ancora impegnati. Dobbiamo fare una verifica di questo, capire quale è il livello di avanzamento dei progetti». Critiche arrivano anche dall'Unione delle province.

     

    SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO - OSPEDALE SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO - OSPEDALE

    «L'aumento dei costi per la messa a terra degli oltre 1.750 progetti di edilizia scolastica, causato dai prezzi dei materiali e dell'energia schizzati alle stelle, è stato coperto in buona parte con risorse proprie delle Province», denuncia l'Upi. Questo vuol dire che ci sono circa 150 milioni di euro che pesano sui bilanci degli enti, costretti ad accendere mutui per confermare gli impegni del Pnrr per la costruzione di nuove scuole e la messa in sicurezza di quelle esistenti. [...]

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