Marco Giusti per Dagospia
Che vedere oggi? Andiamo per ordine. Il pomeriggio vi consiglio, se non l’avete mai visto, “Brivido nella notte”, primo film da regista di Clint Eastwood, 13,50 Sky. Poco dopo, sempre su Sky, c’è il “Valmont” di Milos Forman con Annette Bening e Colin Forth, forse superiore alla versione con Glenn Close e John Malkovich diretta da Stephen Frears. O no? Per i fan di Alberto Sordi imperdibile su Rai Movie alle 15, 55 il peplum comico “Mio figlio Nerone” di Steno con Gloria Swanson come Agrippina, Brigitte Bardot come Poppea e Vittorio De Sica come Seneca, pastrocchione non bellissimo ma cultissimo. C’è pure Memmo Carotenuto!
alberto sordi
Io, moglie permettendo, mi sparerei un’ora dopo anche un piccolo western mai visto, almeno da me, “Esecuzione al tramonto” di Charles Haas con John Agar, Mamie Van Dooren e il torvo Richard Boone, Rete 4 16,50. Neanche un’ora dopo, Canale 9 alle 18, per i fan degli spaghetti western, torna “I quattro dell’Ave Maria” di Giuseppe Colizzi con Bud, Terence, Eli Wallach e Brock Peters. E’ tanto che non lo vedo. Alle 19 circa vi propongo il cultissimo e trashissimo “Lucignolo” di e con Massimo Ceccherini su Cine 34.
Ci sono anche il meraviglioso Carlo Monni come simil Geppetto e Alessandro Paci, per non parlare di Flavio Bucci come babbo di Lucignolo (come era avanti Cecche…) e di Claudia Gerini che si scatena in una lap dance supererotica di circa 15 minuti che ci tiene inchiodati davanti allo schermo col pensiero se indossa o no le mutande. Produzione marcissima di Cecchi Gori dei bei tempi, ma ora tutta la sua Library è, guarda un po’!, di proprietà Mediaset.
MASSIMO CECCHERINI
Sempre alle 19 parte su Rai Movie il capolavoro comico “La cambiale” di Camillo Mastrocinque con Totò e Peppino, quello dei due impiegati Colabona e Colavecchia. Tutto il processo finale è da antologia. Lo sapete…
La sera, se non potete più dei tiggì, vi capisco, su Sky fanno il non riuscitissimo ma di superculto “Alexander” di Oliver Stone con Colin Farrell in versione biondo bisex con apparizioni di Jared Leto, Jonathan Rhis-Meyers, Angelina Jolie, Rosario Dawson. Non so se trasmetteranno la versione da tre ore e mezzo che Stone ritiene quella che lui preferisce. Il film fu un disastro quasi ovunque, ma la battaglia con gli elefanti è fantastica e la parte più gaia pure.
Ma dovrebbero esserci anche “Dunkirk” di Christopher Nolan con Tom Hardy e “Widows – Eredità criminale” di Steve McQueen, il regista di “Shame” e “12 anni schiavo”. E’ molto più di un thriller e credo che molti lo abbiano perso, ma è un film assolutamente da recuperare.
dunkirk
E poi, ovviamente, potete optare per le scelte personali, i dvd rimasti a casa e mai aperti che stanno lì da anni. Leggo su fb che Davide Pulici , direttore della rivista “Nocturno”, si è rivisto a casa uno storico sexy anni’70, “Inhibition” di Paolo Poeti con la porno star Claudine Beccarie e una giovane Ilona Staller. Ne dice un gran bene, in tutti i sensi. Purtroppo mi manca. Tra i cinefili più disperati c’è chi si è visto in totale isolamento “L’uomo con la macchina da presa” di Dziga Vertov. Complimenti. Non lo vedo dal periodo dei cineclub. Dago invece dice che si è rivisto “8 ½” di Federico Fellini.
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Ne possiamo parlare per ore, anzi per giorni. Si impara sempre qualcosa. Il suo biografo, Tullio Kezich, lo lega all’inizio delle sue pratiche junghiane, all’incontro con Ernest Bernhard, allievo di Jung e maestro di Fellini, nonché all’istituzione del libro dei sogni, istituzione che “segna una svolta decisiva nel cinema felliniano, che da qui in avanti diventa prevalentemente onirico. E’ come se il regista si congedasse dalla realtà, traendo le estreme conseguenze dal taglio del cordone ombelicale con il luogo di nascita, la famiglia, l’adolescenza e ogni altro aspetto del suo roginario contesto storico e sociale. (..) Da questo momento si può dire che per Fellini la vita è sogno”.
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Io mi sono appena comprato in edicola “Roma”. Con Fellini andiamo sempre sul sicuro. Certo. “8 ½” è incredibile. Il primo film sulla crisi di un regista di fronte al proprio lavoro. Ci siamo sentiti tutti Fellini nella vita. Ma lui lo ha fatto prima e per tutti. E si è aperto come nessun altro in questo film. Devo dire che rivedendolo, anche io mi sono chiesto come Giulietta Masina abbia potuto accettare dal marito-regista le candide testimonianze dei suoi tradimenti e delle sue vigliaccherie. Ancora oggi è un film che non può non colpirti totalmente. Altri amici, come Picci, stanno invece ristudiando tutti i capolavori di Alberto Sordi, cominciando da “Lo scapolo” di Antonio Pietrangeli e “Il seduttore” di Franco Rossi.
fellini
Il primo è una commedia di rara eleganza, girata alla George Cukor da un regista di gran classe che non era particolarmente adatto a Sordi. Il secondo segna il primo incontro fra Sordi e Rodolfo Sonego, il suo sceneggiatore. E’ Sonego a spingerlo a cambiare il suo personaggio e a farne uno stronzo. “L’taliano stronzo”, spiega lo stesso Sonego a Tatti Sanguineti, “come è nel suo modo di comportarsi con le donne, il marito italano stronzo che crede d’essere chissà chi e disprezza la moglie che invece tiene in piedi tutta la famiglia…”.
DUNKIRK