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    RAGGI FOTONICI SUL M5S – LA SINDACA NON MOLLA E DAVANTI ALLA POSSIBLE DISCESA IN CAMPO DI GUALTIERI RILANCIA: “ANDIAMO AL VOTO SU ROUSSEAU. SULLA RICANDIDATURA SI ESPRIMA LA BASE, BASTA GIOCHI DI PALAZZO” – LA SINDACA INCASSA IL SOSTEGNO DI BEPPE GRILLO E CASALEGGIO JR - CONTE IN PRESSING PER CONVINCERLA A RINUNCIARE PER FAVORIRE UN ACCORDO CON IL PD. E DI MAIO…


     
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    Lorenzo De Cicco per "il Messaggero"

     

    virginia raggi by osho virginia raggi by osho

    Chi era in Campidoglio martedì sera racconta della telefonata di un big M5S a Virginia Raggi. Tono felpato, ma deciso: «Sindaca - il senso della chiacchierata - se c'è in campo un big come Gualtieri, ex ministro di Conte, rinuncia e facciamo l'accordo col Pd». Che la sindaca non fosse d'accordo l'ha capito subito chi era con lei a Palazzo Senatorio, per il tono con cui la telefonata si è chiusa.

     

    fico raggi fico raggi

    E ieri mattina l'hanno capito tutti gli altri: Raggi non vuole rinunciare alla corsa per un mandato bis. Correrebbe perfino senza il simbolo M5S, se si arrivasse a una sfida all'O.K. Corral con i vertici stellati, come ha confidato ai fedelissimi. Ma ora, più che la prova di forza, Raggi cerca quella d'astuzia.

     

    E così ha calato l'asso per blindarsi: senza informare né Di Maio né Crimi, col sostegno solo di Beppe Grillo e di Casaleggio jr, ha chiesto pubblicamente un voto su Rousseau che la incoroni formalmente come candidata del Movimento. «È il momento che la base M5S si esprima sulla mia candidatura a Roma, basta ambiguità e giochi di palazzo».

    La Raggi con Dibba La Raggi con Dibba

     

    Anche perché, ha scritto Raggi su Fb, alle elezioni mancano 3 mesi, sempre che non sopraggiunga un rinvio per cause pandemiche. «Lo scorso anno mi sono candidata in piena trasparenza. Vorrei la stessa chiarezza da parte di tutti e non leggere retroscena o assistere, come avviene ormai da anni, a trame di potere volte a isolare chi è scomodo... Il mio pensiero va anche a Giuseppe Conte che stimo».

     

    di maio crimi raggi di maio crimi raggi

    Proprio Conte l'avrebbe chiamata nei giorni scorsi: l'ex premier sarebbe al lavoro perché parte dei pentastellati appoggi l'eventuale candidatura di Gualtieri. Il quale però, al netto dei retroscena circolati anche nelle ultime ore, non ha sciolto la riserva con Zingaretti. La mossa di Raggi è servita. Oltre ai soliti Lezzi, Dibba e qualche parlamentare minore, è intervenuto Luigi Di Maio per dire che «tutto il M5S la sostiene e deve farlo con forza».

     

    Sulla stessa linea l'ex viceministro Stefano Buffagni. Non è intervenuto pubblicamente il capo politico Vito Crimi, che però proprio sul Messaggero, dopo l'assoluzione della sindaca a dicembre, aveva assicurato l'appoggio del Movimento. Oltre alle dichiarazioni, sul tema posto da Raggi non arrivano rassicurazioni: che si fa col voto su Rousseau?

     

    raggi raggi

    Per ora, dicono ai piani alti del M5S, non se ne parla. Prima c'è da insediare il direttivo nazionale del partito, ci vorrà un mese, a spanne; poi bisognerà votare un nuovo regolamento per le comunarie. E la tornata di clic non riguarderà solo Roma, ma tutte le altre città al voto. Insomma, prima di aprile è difficile che la richiesta venga accolta. Nel frattempo si chiarirà meglio lo scenario nel campo del centrosinistra.

     

    «LISTA CONTE» CON IL PD Accordo o no, almeno 4 consiglieri comunali del M5S sono pronti a passare con la coalizione dem. Insistono per un remake rosso-giallo su scala romana. C'è chi ipotizza che questa pattuglia di grillini dissidenti possa confluire in una lista para-stellata, da affiancare al simbolo del Pd e di Leu sulla scheda elettorale. C'è chi parla addirittura di un'ipotetica Lista Conte, senza però sapere se l'ex premier, in caso, sarebbe d'accordo.

    di maio raggi di maio raggi

     

    Nel centrodestra oggi, dopo il voto di fiducia a Draghi alla Camera, i tre leader dovrebbero sentirsi per fissare un vertice sulla candidatura per Roma. Le carte sul tavolo sono le stesse da giorni: Andrea Abodi, presidente del Credito sportivo italiano, vicino all'area degli ex An, oppure Guido Bertolaso, che piace a Berlusconi, ma che ora è impegnato in Lombardia per la campagna di vaccinazione. Tra i politici, un nome tornato d'attualità è quello di Maurizio Gasparri.

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