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    LA RAGGI PERDE IL TRENO - IL COMUNE DI ROMA SBAGLIA ANCORA IL BANDO PER I NUOVI 30 TRENI DELLA METROPOLITANA: È LA SECONDA VOLTA CHE SLITTA. E ORA C'È IL RISCHIO DI PERDERE I FONDI DA 253MILIONI DI EURO GIÀ STANZIATI DA ANNI. E COSÌ ROMA PERDE, ANCORA UNA VOLTA, UN’OCCASIONE PER MIGLIORARE IL SERVIZIO. CON BUONA PACE DEI PASSEGGERI ALLE PRESE OGNI GIORNO CON VETTURE FATISCENTI E MALCONCE


     
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    Da leggo.it

     

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    Treni vecchi e fatiscenti, da sostituire: il Comune ha i soldi per acquistarne 30 nuovi ma sbaglia il bando ed è tutto da rifare. Di nuovo.

     

    Non c'è pace per le linee A e B/B1 della metropolitana: sono in attesa di 30 nuovi treni, con fondi per 253milioni di euro già stanziati da anni, ma la gara non va mai in porto.

     

    E così Roma perde, ancora una volta, il treno giusto. Con buona pace dei passeggeri alle prese ogni giorno con vetture fatiscenti e malconce: trenta nuovi treni, per sostituire i vecchi e per potenziare i servizio, sarebbero infatti una prima boccata di ossigeno.

     

     

    GARA MILIONARIA, MA TUTTA DA RIFARE

     

    La gara per la fornitura di 30 nuovi treni per la metro A e B/B1, pubblicata a fine maggio scorso, prevede uno stanziamento di un importo complessivo di 253.420.461,58 euro. Il bando riportava come scadenza la data del 27 luglio, con l'apertura delle offerte fissata al giorno successivo

     

    Entro il 17 luglio, però, gli operatori economici interessati alla gara potevano fare richiesta di eventuali chiarimenti. E così è stato, perché nel bado c'era qualcosa che non quadrava: di fatto, come faceva notare il possibile fornitore, la lista dei ricambi “non risulta coerente con la cifra complessiva”.

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    DIETROFRONT, IL BANDO SLITTA

     

    E così due giorni dopo, il 19 luglio, il Campidoglio fa dietrofront pubblicando una rettifica della data di scadenza dei termini, motivandola con “un mero errore materiale”: i termini sono stati prorogati quindi dal 27 luglio al 10 settembre e l'apertura delle offerte ci sarà il 13 settembre.

     

     

     

    L'ERRORE DEL CAMPIDOGLIO NEL BANDO

     

    Praticamente tra gli allegati del capitolato era stato inserito un elenco che faceva parte del bando precedente, quello del 2019, in cui si proponeva la fornitura di un numero minore di treni.

     

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    Già, perché la fornitura dei nuovi treni va avanti da anni. Non è la prima volta che il bando è costretto a fermarsi: nel 2019 infatti si presentò una sola società, spagnola, che poi si tirò indietro. Andò quindi deserto e ora, a distanza di due anni, è ancora di nuovo tutto da rifare

     

     

     

    UN BANDO “SFORTUNATO”: SLITTA PER LA SECONDA VOLTA

     

    L'assessore ai trasporti, Pietro Calabrese, alla fine del 2020 annunciò l'arrivo di un nuovo bando con fondi incrementati: 14 treni vengono finanziati con i fondi nazionali già stanziati e ulteriori 16 verranno finanziati con fondi derivanti da un'istanza di finanziamento al ministero delle infrastrutture trasporti

     

     

     

    ROMA RISCHIA DI PERDERE IL TRENO?

     

    I fondi iniziali, relativi al primo bando, arrivano addirittura dal governo Gentiloni. Il rischio che tutto possa andare perduto, avendo fatto passare troppo tempo, è concreto: già nel 2019 Roma dovette attrezzarsi per non vedersi revocare i finanziamenti, perché la gara andò deserta.

     

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    Ora la storia si ripete, ma questa volta per un errore materiale: risultato? I treni non arrivano neanche questa volta.

     

     

     

    Dall'assessorato alla mobilità, guidato dall'assessore Calabrese, si dicono però fiduciosi e assicurano: “Si è resa necessaria la rettifica di un elaborato e alcuni operatori ci hanno chiesto di prorogare i tempi di offerta – spiegano dagli uffici - abbiamo quindi deciso di concedere una dilazione dei tempi, anche alla luce del grande interesse che stanno mostrando gli operatori del mercato. Stante la grande partecipazione, quindi, non abbiamo motivi di preoccupazione. Nel caso di problematiche particolari, che dovessero emergere in fase di aggiudicazione, abbiamo già concordato con il ministero che valuteremo insieme come procedere”.

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