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    LA REGIONE LIGURIA VIETA L'ACCESSO AGLI OSPEDALI ALLE DONNE CHE INDOSSANO IL BURQA E SCOPPIA UN'INUTILE POLEMICA - IN MOLTI LUOGHI PUBBLICI E’ GIA’ VIETATO L’INGRESSO CON INDUMENTI CHE COPRANO IL VOLTO “SENZA GIUSTIFICATO MOTIVO” (COME UN CASCO DA MOTO) - MORALE DELLA FAVA: LE CURE NON SI NEGANO A NESSUNO MA CHI VUOLE ASSISTENZA, SI ADEGUA ALLE REGOLE


     
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    Emanuele Rossi per “la Stampa”

    donne con burqa donne con burqa

     

    La giunta regionale ligure di Giovanni Toti copia (ancora) iniziative di Lombardia e Veneto, annunciando un divieto di accesso agli uffici pubblici (ospedali e strutture sanitarie inclusi) a chi indossa il burqa, il velo integrale che non scopre nemmeno gli occhi della donna, «a tutela delle donne, per dire un chiaro no alla discriminazione simboleggiata dall' uso di questo indumento», dice la vicepresidente e assessore alla Salute, Sonia Viale.

    BERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARM BERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARM

     

    E si scatena un putiferio politico in nome della festa della donna e del diritto alle cure per tutti. Eppure già oggi in molti luoghi pubblici è vietato l' ingresso con indumenti che coprano "senza giustificato motivo" integralmente il volto (come un casco da moto o, appunto, il burqa) e che, come nota il primario del pronto soccorso dell' ospedale Galliera, Paolo Cremonesi, «in tanti anni di carriera non ho mai visto qualcuno entrare qui dentro con un burqa... E comunque i medici non possono negare le cure per motivi etnici o religiosi».

    MANIFESTAZIONE DI DONNE IN BURQA A LONDRA CONTRO L ALCOOL E PRO SHARIA MANIFESTAZIONE DI DONNE IN BURQA A LONDRA CONTRO L ALCOOL E PRO SHARIA

     

    Ma tant' è, la proposta della vicepresidente ligure viene rilanciata dal leader della Lega, Matteo Salvini: «Iniziativa concreta per la tutela della libertà, della dignità, dell' indipendenza e della sicurezza delle donne». Mentre dalle opposizioni in Regione si alzano le accuse di strumentalizzazione e di razzismo. Raffaella Paita, capogruppo Pd: «Tutti hanno diritto ad essere curati. Se si vuole aprire una discussione sul burqa, iniziare dagli ospedali è la cosa più sbagliata che ci sia, alimenta solo tensione».

     

    RAFFAELLA PAITA RAFFAELLA PAITA

    Per M5S è «una delibera discriminatoria e incostituzionale che, invece di estendere i diritti delle donne, li riduce ulteriormente». Interviene anche Gianni Pastorino, di Rete a sinistra, secondo cui «l' idea stessa di negare le cure a qualcuno, a chicchessia, è crudelmente incostituzionale». Il deputato civatiano Luca Pastorino osserva che l' assessore leghista Viale «alza un polverone per dare un contentino alla parte più estrema della sua coalizione, generando un' evidente confusione tra diritti delle donne e libertà religiosa. Mi piacerebbe che la Regione Liguria si schierasse per l' equità salariale o il diritto all' aborto».

     

    LUCA PASTORINO LUCA PASTORINO

    In serata il presidente della Regione Toti precisa: «E' ovvio che le cure sanitarie verranno sempre garantite, come previsto dalla Costituzione. Chi afferma che con questa norma si neghino le prestazioni sanitarie dice una grande idiozia».

     

    Ma non fa marcia indietro: «Il burqa è il peggior simbolo della sottomissione della donna all' uomo e la vigilia dell' 8 marzo ci sembrava un buon giorno per dire che chi vive in Italia almeno le minime regole di uguaglianza tra uomo e donna le deve saper cogliere e rispettare. Questo regolamento sarà applicato nelle strutture sanitarie e in tutti gli uffici pubblici regionali della Liguria».

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