Felice Cavallaro per il “Corriere della Sera”
Rosario Crocetta
Ci sarà tempo per capire se i privati potevano staccare la spina alla Regione Sicilia, ma il dato allarmante è che gli uffici pubblici di un' intera isola con 5 milioni di abitanti, gli ospedali, i centri di prenotazione delle aziende sanitarie, perfino una parte delle operazioni di soccorso del «118», la gestione degli stipendi dei dipendenti e la posta elettronica degli assessorati regionali da ieri sono in tilt.
Un ko informatico. Game over. Per un presunto debito di 114 milioni di euro. Con la Regione di Rosario Crocetta ridotta a un flipper ammaccato. E l' ex magistrato Antonio Ingroia, due anni fa piazzato da Crocetta proprio al vertice di questo carrozzone chiamato «Sicilia e-Servizi», fa echeggiare la sua rabbia perché si sente «ostaggio dei privati» nella sede all' ombra di Monte Pellegrino, dove rimbalza quello che qui chiamano «un atto di sabotaggio» addirittura dalla Valle D' Aosta.
Antonio Ingroia
Perché i server stanno nel cuore della Engineering, ditta con sede a Pont-Saint-Martin, tappa dell' antica strada romana per le Gallie, al confine con la Francia dove qualcuno tiene strette a sé le chiavi del sistema informatico siciliano. Ovviamente Ingroia ha tentato di strappargliele con relazioni e incontri seguiti alla decisione di Crocetta di estromettere i privati. Ma il vertice di Engineering ha invocato le penali e quei 114 milioni mai sganciati.
Un avvertimento si era avuto a giugno.
Con un altro black out. Allora in 12 ore si cercò di rimediare. Promettendo una soluzione. Nulla, cinque mesi dopo. Ma, rabbia a parte, dal tono di Ingroia si intuisce che la Regione ha le sue colpe: «Un' azienda privata guarda ai profitti, ma qui siamo di fronte a servizi pubblici essenziali. Tuttavia incredibili i ritardi della Regione». Non digerisce invece la «sfida», alla vigilia di una riunione convocata per stamane: «Bloccano tutto mentre stiamo per sederci al tavolo...».
PALAZZO D'ORLEANS REGIONE SICILIA
La vicenda si incastona nello psicodramma di una Regione con le casse vuote. Mancano un milione e 400 milioni per salvare il bilancio. L' assessore alle Finanze, mandato come un commissario da Palazzo Chigi, Alessandro Baccei, cerca una banca disposta a prestare altri 270 milioni per tamponare la falla. Ma si vive il rischio default che nel luglio 2012 provocò le dimissioni di Raffaele Lombardo. Poi l' elezione di Crocetta, con tante speranze deluse. E tanti summit a vuoto. Come quello di ieri sera nell' ufficio del sottosegretario alla presidenza Claudio De Vincenti da dove Crocetta è uscito fiducioso: «Un rinvio di 48 ore e poi forse chiuderemo l' accordo con lo Stato». Chissà forse anche con la Valle d' Aosta .
logo regione Sicilia