Lettera di Giuseppe Conte al Fatto Quotidiano - Estratto
GIUSEPPE CONTE MARCO TRAVAGLIO
Gentile direttore, nel suo editoriale di ieri, ragionando sullo “scontro istituzionale” tra la premier Meloni e il presidente De Luca, mi ha contestato di avere dato della “vendicativa e rosicona” alla presidente del Consiglio, stigmatizzando la reazione di Meloni, ma non l’azione di De Luca che l’ha scatenata.
Il rischio – secondo la sua ricostruzione – è che io possa finire associato a tutti coloro che nei talk show si stanno prodigando a dare lezioni di bon ton istituzionale, con il risultato di indurre a credere che “sia stata la Meloni a dare dello stronzo a De Luca, e non viceversa”. Insomma avrei perso un’occasione per “dare una lezione di stile a De Luca, alla Schlein e soprattutto alla Meloni, che in pandemia [mi] aveva chiamato “criminale”.
VICENZO DE LUCA GIORGIA MELONI
La conclusione del suo ragionamento è stringente e fila logica: il doppiopesismo finisce per rafforzare Giorgia Meloni. Su questa conclusione mi trova d’accordo.
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Non sono però d’accordo sulle premesse del suo ragionamento. In particolare, non ritengo di avere usato due pesi e due misure nel valutare l’azione di De Luca e la reazione di Meloni. I due comportamenti di De Luca e Meloni non sono sullo stesso piano. Le parole di De Luca verso la presidente Meloni risultano senz’altro offensive e inaccettabili, ma sono state pronunciate in un contesto riservato, mentre l’interessato non pensava di essere ripreso in un video che poi è stato fatto circolare.
GIUSEPPE CONTE MARCO TRAVAGLIO
Quella imprecazione era anche il frutto della frustrazione rimediata dopo una giornata di protesta condotta dal presidente regionale insieme a centinaia di sindaci della Campania venuti a Roma per difendere i fondi al Sud.
Non oso pensare quanti insulti potrebbero essere rubati, con lo stesso metodo, a Giorgia Meloni, visto che anche pubblicamente mi ha dato del “criminale” in pandemia, come Lei ha ricordato.
FABRIZIO ALFANO RIPRENDE VINCENZO DE LUCA E GIORGIA MELONI
Direttore, non mi fraintenda: non sto giustificando il presidente De Luca. Quando esce un video – pur rubato – con epiteti di quel tipo contro il presidente del Consiglio, devi solo scusarti e fare ammenda insieme al tuo partito.
D’altronde De Luca sul piano verbale si è mostrato spesso incontinente. Non condivido assolutamente quegli atteggiamenti. Proprio pochi giorni fa ho stigmatizzato le parole di De Luca che sbeffeggiava don Patriciello. Ma lo show di Meloni a me sembra totalmente diverso. Appare all’evidenza premeditato, costruito a favore di telecamera per farne spunto di campagna elettorale sui giornali e sui social.
MARCO TRAVAGLIO E GIUSEPPE CONTE
L’occasione, però, era quella di una solenne cerimonia pubblica: non erano di fronte “Giorgia” e “Vincenzo”, ma era il momento in cui il presidente del Consiglio incontrava il presidente della Regione Campania per un’inaugurazione a Caivano. Che messaggio è stato veicolato da un’alta carica dello Stato ai ragazzi e ai cittadini che vivono in un territorio così problematico e attendono segnali precisi?
VICENZO DE LUCA GIORGIA MELONI
Gli si è detto che anche ai più alti livelli istituzionali si possono scambiare e rilanciare epiteti e imprecazioni, vendicandosi a favore di telecamera? Possiamo mai apprezzare la prova di “forza” e di “coraggio” così mostrata da un presidente del Consiglio? I cittadini che affogano tra mutui e bollette – anche a Caivano – forse apprezzerebbero di più una prova di forza e coerenza con le banche che si sono arricchite enormemente senza versare un euro di tasse sugli extraprofitti.
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