Estratto dell’articolo di Mara Gergolet per www.corriere.it
Gerhard Schroder
Chi pagherà il conto dell’ex cancelliere Schröder? Anche perché, al ristorante è rimasta una bella somma da saldare: 6.117 euro. Sabato scorso, Gerhard Schröder ha invitato un piccolo gruppo di amici e conoscenti al bistellato Lakeside, sulla riva dell’Alster, splendida vista sulle guglie di Amburgo: uno dei migliori ristoranti della Germania, nell’hotel The Fontenay. Ma sì sa, Schröder è sempre stato un bon vivant, e gran estimatore dei vini italiani e francesi. Chi invece facesse parte della compagnia, non è dato sapere.
olaf scholz gerard schroder
L’ex cancelliere conduce una vita appartata, e separata dai compagni di un tempo, che l’hanno ripudiato e isolato per le sue posizioni pro-Putin, ribadite anche in questi mesi di guerra in Ucraina. Per forza gli amici di oggi ad Amburgo, dove vive con la moglie coreana So-yeong e va quotidianamente nell’ufficio dove ha appeso la targa Gerhard Schröder RA («Rechtsanswalt, avvocato») sono conoscenze nuove, e meno fidate.
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Il menù — sulla lista il waygu bavarese e i limoni di Amalfi — era presumibilmente ricco. Secondo la complessa antropologia che regola gli inviti a cena in Germania, Schröder ha spiegato agli ospiti che avrebbe offerto lui la cena, bevande incluse. Ma che se qualcuno avesse voluto qualcosa di più o di diverso, avrebbe dovuto provvedere da sé.
Qualcuno non ha capito, o ha finto di non capire. Si tratta di un ospite iraniano - Paese in cui l’antropologia degli inviti a cena è alquanto diversa - un uomo d’affari di 41 anni, che ha ordinato appunto bevande (vino?) per 6.117 euro. Quando è arrivato il conto, Schröder si è rifiutato di pagare. L’uomo d’affari anche. Tanto che è dovuta intervenire la polizia (ma l’iraniano si era già dileguato) ed è scattata un’accusa per truffa. Nell’hotel pare che abbiano già avuto esperienze sgradevoli con lui.
GERHARD SCHRODER CON IL WURSTEL
Notizia troppo gustosa, perché i cronisti amburghesi non la scovassero, e perché la Bild non la mettese bene in prima pagina. In realtà, c’è una certa nostalgia per Gerhard Schröder, e non solo alla Bild. Rinnegato dal suo partito per non dire da tutti gli altri, è diventato una specie di paria. […]
Per tutto l’isolamento, per tutto il biasimo a cui è soggetto, nella Germania del laborioso Olaf Scholz che va in giro con due borse ventiquattr’ore, manca l’esuberanza di Schröder, il suo estro e genio politico, la capacità di fare le riforme da socialdemocratico, di opporsi agli americani come fece sull’Iraq, di rompere lo status quo. Un uomo morigerato e dentro i ranghi, il cancelliere «Basta e Brioni», come veniva chiamato per le riforme economiche e l’amore per i completi di gran marca (altrimenti detto anche «Genosse der Bosse», il compagno dei padroni) non lo è mai stato. […]
GERHARD SCHRODER CON IL WURSTEL GERHARD SCHRODER CON IL WURSTEL GERHARD SCHRODER CON IL WURSTEL