Matteo Pinci per repubblica.it
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Se l'Italia aspettava un segnale dalla Germania, il segnale è arrivato chiarissimo. La Bundesliga riparte: dopo una riunione organizzata a Berlino con i rappresentanti dei lander, la cancelliera Angela Merkel ha dato il via libera alla ripresa del campionato, ovviamente a porte chiuse.
In campo da metà maggio
Il paradosso è che il Bayern e il Borussia Dortmund potrebbero tornare a sfidarsi per il titolo prima ancora che in Italia ricomincino gli allenamenti di gruppo, previsti per il 18 maggio. Il campionato tedesco ripartirà il 15 maggio, nei piani attuali, che al più tardi slitterebbero di una settimana, rinviando la nuova partenza al 22. Per qualcuno è persino troppo presto (il Werder ha chiesto più tempo per prepararsi) ma deciderà la data giusta la sceglierà la federazione tedesca.
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La decisione comunque è presa e potrebbe condizionare l'orientamento degli altri grandi campionati europei - Inghilterra, Spagna e appunto Italia - che aspettavano un segnale. Non sono bastate neanche le 10 positività riscontrate sui 1724 test effettuati prima di ripartire a incrinare la determinazione teutonica. Una scelta, quella del governo, dettata dalla necessità di "dare una prospettiva globale allo sport professionistico, ma anche da questioni economiche", come ha specificato alla Zdf il ministro federale della sanità Spahn.
Il protocollo tedesco
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Si ripartirà da dove ci si era fermati, con il primo match della 26esima giornata tra Paderborn-Fortuna Dusseldorf. Ovviamente dopo aver seguito un protocollo sulla sicurezza stringente: una quarantena di due settimane, possibilmente all'interno del centro sportivo di allenamento, e un monitoraggio costante con 2 tamponi a settimana. "Ovviamente, i giocatori andranno testati regolarmente, che è una cosa diversa rispetto a testare qualcuno solo una volta all'inizio e alla fine della quarantena. Questa è la base", ha spiegato in conferenza stampa la cancelliera Merkel. Un modello anche per gli altri Paesi: in Italia l'appuntamento per discutere dei protocolli sanitari - ma solo per la ripresa degli allenamenti - è fissato giovedì, tra il presidente della Federcalcio Gravina, la commissione medica della Figc e il Comitato tecnico scientifico del governo.
In isolamento solo i positivi
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La questione principale è come comportarsi in caso di nuove positività dopo la ripresa. In Germania l'istituto per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive ha deciso che se un giocatore restasse contagiato, si isolerebbe lui soltanto, mentre la squadra proseguirebbe gli allenamenti sotto monitoraggio continuo. Il motivo? "Garantire la sicurezza al cento per cento è impossibile, l'obiettivo è assicurare uno sviluppo che presenti un grado di rischio accettabile dal punto di vista medico". Piuttosto soddisfatto l'ad della Lega tedesca (Dfl), Christian Seifert. "Giocare a porte chiuse non è l'ideale per nessuno ma davanti a una crisi che minaccia l'esistenza stessa di alcuni club, è l'unico modo per andare avanti. Ringraziamo le autorità politiche per la fiducia".
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