Marco Zonetti per Dagospia
BIELLA CIAO - MEME BY EMILIANO CARLI SUL CASO POZZOLO
Le misteriose dinamiche del ferimento dell'elettricista Luca Campana, genero di Pablito Morello, caposcorta del sottosegretario di Fratelli d'Italia Andrea Delmastro, con un colpo partito dalla pistola del deputato di FdI Emanuele Pozzolo, hanno assunto i connotati di un autentico giallo alla Agatha Christie.
Un caso che rievoca le atmosfere di Assassinio sul Nilo, thriller nel quale uno sparo con relativo ferimento celano retroscena che solo il detective belga Hercule Poirot riesce infine a risolvere.
Giorgia Meloni Emanuele Pozzolo nel 2013
Nel caso del giallo di Capodanno che ha scosso il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni portando alla sospensione del proprietario della pistola Emanuele Pozzolo, non siamo a bordo di un battello che naviga sulle acque del Nilo, bensì nell'assai meno esotico scenario della pro loco di Rosazza nel Biellese, e soprattutto non disponiamo ahinoi del fiuto di Poirot ma dobbiamo attendere l'esito delle indagini degli inquirenti.
NORTH AMERICAN REVOLVER CALIBRO 22 - LA MINI PISTOLA DI EMANUELE POZZOLO
Senz'altro però possiamo almeno ripercorrere, attraverso le dichiarazioni delle persone direttamente coinvolte o meno nell'accaduto, le varie tappe del mistero. Ci viene anche in aiuto la recentissima e illuminante intervista di Simone Canettieri al Pozzolo, pubblicata sul Foglio e rilanciata da Dagospia, che offre nuovi suggestivi spunti sulla vicenda. Vi raccontiamo tutto di seguito, come un giallo.
PERSONAGGI PRINCIPALI
Emanuele Pozzolo, deputato di Fratelli d'Italia
Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia ed esponente di Fratelli d'Italia
Francesca Delmastro, sua sorella, sindaco di Rosazza
Pablito Morello, caposcorta di Andrea Delmastro e capo ispettore della polizia penitenziaria
Luca Campana, suo genero
Davide Zappalà, assessore comunale ai Lavori Pubblici ed esponente di Fratelli d'Italia
LA RICOSTRUZIONE DEGLI SPARI DI CAPODANNO DELLA PISTOLA DI EMANUELE POZZOLO
CAPITOLO 1
Capodanno di sangue
Poche ore dopo lo scoccare del 1 gennaio 2024, l'Ansa batte la notizia secondo cui "Un uomo di 31 anni è rimasto ferito alla gamba nella notte di Capodanno da un colpo di pistola esploso durante i festeggiamenti". E ancora: "È successo a Rosazza (Biella) poco dopo la mezzanotte. La dinamica dell'episodio è al vaglio degli inquirenti. Sul caso sta indagando direttamente la procura di Biella insieme ai carabinieri". Nessun accenno all'identità delle persone coinvolte.
Qualche ora più tardi, dagli organi di stampa si apprende che il ferimento è avvenuto alla festa di Capodanno nella pro loco di Rosazza, affittata per l'occasione dalla sindaca Francesca Delmastro, sorella del sottosegretario di Fratelli d'Italia.
EMANUELE POZZOLO - MEME BY IL GRANDE FLAGELLO
La festa vedeva presenti pochi familiari e amici, fra i quali gli uomini della scorta di Delmastro e i loro parenti. Tanto che il 31enne rimasto ferito è di fatto il genero del caposcorta del sottosegretario di Fratelli d'Italia.
I giornali riferiscono quindi che lo sparo che ha ferito il malcapitato è partito dalla pistola del deputato di Fdi Emanuele Pozzolo detto "Manny", amico fraterno di Delmastro. Secondo le prime ricostruzioni, Pozzolo non sarebbe neppure stato invitato alla festa e vi avrebbe fatto un salto sul tardi, portando con sé una piccola pistola, una North American Arms L22, regolarmente detenuta. Un "pistolino" come ribattezzato malignamente.
Interrogato sull'accaduto, Delmastro dichiara pubblicamente di non essere stato presente al momento dello sparo, e di non essersi accorto di nulla. "Era l'una passata, la festa era praticamente finita. Ero fuori nel piazzale e stavo caricando le prime borse con il cibo avanzato e diviso tra tutti".
LUCA CAMPANA - L UOMO FERITO DALLA PISTOLA DI EMANUELE POZZOLO
Quindi il sottosegretario aggiunge: "Sono rientrato per prendere altre borse quando mi hanno raccontato che era partito un colpo di pistola e che una persona era rimasta ferita. Nel frattempo la mia scorta voleva allontanarmi, ma siccome era chiaro che non correvo nessun pericolo, ho deciso di restare per accertarmi dell'arrivo tempestivo delle forze dell'ordine. Per quanto riguarda la dinamica non ero presente e non ho nulla da dire".
La stessa versione è fornita dalla sorella, la sindaca di Rosazza Francesca Delmastro, che dichiara: "Sono basita, senza parole, per me è un fatto assolutamente incredibile [...] Sono andata via prima e non so nulla di cosa sia accaduto. Che mio fratello non fosse presente mi è stato riferito da lui stesso perché io ero già andata via, mi ha detto che stava caricando la macchina".
EMANUELE POZZOLO PISTOLERO MEME
Secondo alcune fonti di stampa, Emanuele Pozzolo, successivamente indagato per lesioni aggravate, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi, avrebbe rifiutato di consegnare gli abiti agli inquirenti, opponendo l'immunità parlamentare.
Ma il particolare del rifiuto non è presente nel verbale delle operazioni di prelievo dei campioni per lo stub. Senz'altro la mattina del 1 gennaio di FdI il deputato viene sottoposto allo stub su entrambe le mani da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Biella. Lo stub, precisiamo, è la tecnica di prelievo di tamponi di particelle di polvere da sparo e viene utilizzata per determinare se sia stata utilizzata un'arma.
pozzolo delmastro
Fin dall'inizio Emanuele Pozzolo nega categoricamente di essere stato lui a ferire Luca Campana. "Confermo che il colpo è partito accidentalmente da una pistola da me regolarmente detenuta ma non sono stato io a sparare". Il deputato, tuttavia, rifiuta di rivelare l'identità di chi ha fatto partire il colpo. "Sono sicuro che la verità, in questo caso", dichiarerà successivamente, "sia semplice. Riguardo a quanto è successo, si tratta di una fattispecie giuridica piuttosto ben chiara. Non dico altro."
andrea delmastro emanuele pozzolo
CAPITOLO 2
Le prime indagini
Nei giorni successivi si scopre quindi che il nome del ferito è Luca Campana (raggiunto dal proiettile al di sotto del gluteo). Campana, elettricista premiato dalla sua azienda come dipendente dell'anno nel dicembre 2023, è genero di Pablito Morello, caposcorta di Delmastro e ispettore capo della polizia penitenziaria con un passato di consigliere comunale di Biella nelle file del Popolo della Libertà, ed entrato in seguito in Fratelli d'Italia.
Riguardo a ciò, l'attivista antimafia e già deputato del Pd Davide Mattiello nel suo blog sul Fatto Quotidiano solleva subito la questione del legame stretto fra Andrea Delmastro e la polizia penitenziaria. Un corpo che dipende direttamente dal Ministero della Giustizia e precisamente dal DAP, Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, la cui competenza è stata attribuita dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio proprio a Delmastro con una delega specifica.
emanuele pozzolo
Mattiello si domanda cosa ci facessero i congiunti degli agenti di scorta alla festa di Capodanno del protetto (Delmastro) e sottolinea che "sarebbe lecito approfondire la qualità dei legami tra il sottosegretario Delmastro e gli ambienti della penitenziaria piemontese".
L'ex deputato dem s'interroga: "E se si dovesse scoprire che questi rapporti sono rapporti di convivialità abituale non sarebbe lecito ipotizzare un conflitto d'interessi tra il Delmastro-amico e il Delmastro sottosegretario responsabile della sicurezza nelle carceri?"
CAPITOLO 3
andrea delmastro emanuele pozzolo
La "grigliata" di Andrea Delmastro
Ricordiamo a tal proposito un elemento dimenticato dai più, e cioè che - come riportava all'epoca Il Manifesto - il 27 luglio 2023, il sindacato di polizia penitenziaria Sinappe (sigla di cui fa parte il caposcorta di Delmastro, Pablito Morello), organizzò una festa di "team building" in "scuro" per gli agenti del carcere di Biella, nel cortile dello stesso istituto. "Una festa protrattasi fino al mattino, e aperta solo a politici di destra".
E Repubblica rincarava: "Il Pd che ha presentato un'interrogazione sulla vicenda del ministro della giustizia Carlo Nordio non riesce a capacitarsi di come si possa utilizzare una parte di quella casa circondariale (la Caserma) per una "grigliata" dal sapore quantomeno ambiguo". Il Partito Democratico eccepiva sul fatto che all'evento, come ricordava Eleonora Martini del Manifesto avessero partecipato "alcuni dei 23 poliziotti che nel febbraio 2023 erano stati sospesi perché indagati di tortura nei confronti di tre detenuti della casa circondariale biellese".
emanuele pozzolo 2
Anche in ricordo della "grigliata" estiva, la presenza di poliziotti della penitenziaria e dei loro congiunti alla festa di Capodanno diviene quindi uno dei punti cardine su cui si snoda l'attacco delle opposizioni sul caso Pozzolo. Tanto che Matteo Renzi, leader di Italia Viva, tuonerà successivamente a tal proposito che "Delmastro usa la polizia penitenziaria come una falange privata. Hanno una concezione privata delle istituzioni. La polizia penitenziaria è un organo dello Stato, non una riserva di voti di Fratelli d'Italia."
CAPITOLO 4
L'enigma del secondo uomo
emanuele pozzolo
Il nodo centrale giudiziario, ma soprattutto politico e istituzionale, rimane ovviamente quello di stabilire chi sia stato a far partire il colpo dalla pistola del deputato Emanuele Pozzolo, colpo che ha ferito Luca Campana, genero di Pablito Morello, caposcorta di Andrea Delmastro. Una vicenda ancora da chiarire tutta interna al partito di Giorgia Meloni.
Nei giorni successivi al ferimento alla festa di Capodanno, nella quale si è appreso che giravano anche parecchi bambini, si fanno le ipotesi più disparate. Emanuele Pozzolo sostiene che "l'arma è caduta a terra, il colpo è partito a chi ha raccolto il revolver dal pavimento: si è sparato da solo". Luca Campana, tuttavia, smentisce: "Io quella pistola non l'ho neppure mai vista, figuriamoci se l'ho toccata. Come fa un parlamentare a dire una bugia simile. Ci sono i testimoni, hanno visto tutto".
emanuele pozzolo 1
Un agente di polizia presente a cena conferma al quotidiano La Repubblica la dichiarazione del ferito, ribadendo che sarebbe stato proprio Emanuele Pozzolo a impugnare la North American Arms LR22 quando è partito il proiettile che ha colpito Campana. L'elettricista aspetta qualche giorno poiché impaurito in quanto "lui è un operaio e Pozzolo un deputato", ma poi decide di querelare quest'ultimo per lesioni.
Dopodiché si fa strada un'ulteriore ipotesi, quella del "gioco con le pistole". Secondo alcuni testimoni presenti alla festa nella pro loco, un gruppetto di agenti di polizia penitenziaria, vista la presenza di bambini, si sarebbe allontanato per sparare colpi in aria festeggiando il nuovo anno, e a quel punto Pozzolo avrebbe mostrato l'arma ai presenti". Ma gli stessi testimoni dichiarano di non aver visto chi abbia sparato.
emanuele pozzolo.
L'ulteriore ipotesi del colpo partito dopo un'accidentale caduta dell'arma è stata confutata dall'Armeria Rossi di Genova sul Fatto Quotidiano, secondo cui la pistola è "letale fino a 100-200 metri ed estrema entro i tre metri" e che, seppur piccola "non è un giochino, come tutte le pistole ha sistemi di sicurezza e c'è solo un modo per sparare con quell'arma: caricare il cane e premere il grilletto".
Un'altra suggestiva ricostruzione, che fa parte della linea di difesa di Emanuele Pozzolo, vede coinvolto un "secondo uomo". Sarebbe stato questo secondo uomo a "toccare il revolver prima dello sparo". Secondo tale ipotesi, la pistola sarebbe caduta dal giaccone di Pozzolo - definito da alcuni "allegro, allegrissimo" - durante il brindisi. Vicino a lui ci sarebbero state tre persone: il caposcorta di Delmastro, ovvero Pablito Morello suocero del ferito, e due politici locali di Fratelli d'Italia, vale a dire Davide Zappalà e Luca Zani.
emanuele pozzolo in cucina
Cadutagli di tasca la pistola, Pozzolo si sarebbe chinato a raccoglierla e a quel punto le tre persone accanto a lui gli avrebbero chiesto di cosa si trattava. Dopodiché l'avrebbero maneggiata e lo sparo sarebbe partito accidentalmente. Secondo Il Corriere della Sera, a toccare il revolver subito, prima potrebbe essere stato Pablito Morello. Ma il quotidiano sottolinea altresì che Morello di pistole se ne intende, e che aver toccato l'arma non significa aver sparato. E il genero di Morello, Luca Campana, sostiene che al momento, o poco prima dello sparo, il revolver era in mano a Pozzolo.
Una versione confermata anche dall'assessore di FdI Davide Zappalà, secondo cui era "Manny" ad avere la pistola in mano. "Forse non è stato attento a maneggiare l'arma. Ma nessuno l'ha tenuta in mano oltre a lui. Ed è partito solo un colpo". E ancora: "Chi afferma il contrario dice il falso. All'esterno nessuno ha sparato petardi o altro".
andrea delmastro emanuele pozzolo
Quanto a Pablito Morello, si è anche parlato di un altro ruolo per il caposcorta di Delmastro, negli eventi della serata. Benché Delmastro abbia dichiarato di essere stato fuori a caricare l'auto, secondo Repubblica il sottosegretario sarebbe tornato nella sala della festa a chiedere cosa fosse accaduto. Morello, dal canto suo, si sarebbe avvicinato a Pozzolo dopo la caduta dell'arma per scambiare qualche parola. Per poi riporre la pistola in sicurezza in cima a uno scaffale subito dopo lo sparo. La scena sarebbe stata vista anche dal sottosegretario Delmastro. Tutte ricostruzioni non definitive e tutte ancora da dimostrare, ovviamente.
CAPITOLO 5
Chi è Pablito Morello?
Il più volte citato Pablito Morello è chiamato in causa nella vicenda non soltanto come possibile testimone dell'accaduto perché presente alla festa assieme alla moglie, alla figlia e alla famiglia di quest'ultima; ma soprattutto in quanto caposcorta del sottosegretario Delmastro e suocero del ferito.
ANDREA DELMASTRO E PABLITO MORELLO
Al secolo Pablito Porcello, cognome cambiato poi ufficialmente in Morello nell'autunno 1996, il caposcorta è stato direttamente chiamato in causa da Renzi, che lo ha definito "un amico di partito" di Delmastro e "sindacalista della polizia penitenziaria".
Oltre a vantare anni di servizio nella polizia penitenziaria, della quale è ispettore capo, si apprende dagli organi di stampa che Morello è un esperto di armi e che "quindici anni fa era stato coinvolto in un episodio simile. Questa volta lo sparo era partito durante un controllo su una pistola d'ordinanza all'ingresso di una casa circondariale". Alla fine occorre ribadire che un agente finì a processo ma che per Morello non vi fu alcuna conseguenza. Come già scritto sopra, egli è poi divenuto consigliere comunale prima nel Pdl, poi in Fratelli d'Italia.
VISITA DI ANDREA DELMASTRO AL CARCERE DI BIELLA - ALLA SUA SINISTRA PABLITO MORELLO
Secondo la disamina del Post, Morello è nato a Novara nel 1964 e risiede da tempo a Biella, città di Andrea Delmastro. L'attuale caposcorta ha prestato in passato servizio in varie carceri d'Italia, da Napoli a Palermo, prima di essere assegnato a quello di Biella. È anche membro del motoclub Shot Gun, che raggruppa agenti di polizia, militari in servizio o in pensione e simpatizzanti delle forze dell'ordine, appassionati di Harley Davidson.
Nata il 16 giugno 2016, si tratta di un'associazione no-profit attiva nel sociale e nel campo della disabilità, e nel 2018 ha eletto presidente proprio "Blito" Morello, noto anche come "President". Nel 2009, come già sottolineato più volte, Morello si candidò e fu eletto al consiglio comunale di Biella con il Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi, per poi aderire nel 2013 assieme a Delmastro a Fratelli d'Italia.
Morello è stato scelto come caposcorta da Andrea Delmastro nel febbraio 2023 quando il Governo ritenne di assegnargli la protezione per via delle proteste sul caso Cospito (caso per il quale il sottosegretario meloniano è rinviato a giudizio per rivelazioni di segreto d'ufficio). Proteste che - a parere dell'Esecutivo - presentavano un rischio d'incolumità per l'esponente piemontese di Fratelli d'Italia.
PABLITO MORELLO
Il Post sottolinea come non sia un caso insolito che un politico esprima delle preferenze riguardo alla composizione della sua scorta, com'è avvenuto per Delmastro nella scelta di Morello. Ma che sia "piuttosto strano che un esponente di Governo scelga come capo della propria scorta un suo compagno di partito".
CAPITOLO 6
"Qualcuno sta mentendo"
Intervistato oggi, sabato 13 gennaio 2024, da Simone Canettieri sul Foglio, Emanuele Pozzolo ha rilasciato alcune dichiarazioni degne di nota.
PABLITO MORELLO E LUCA CAMPANA
“Dentro Fratelli d’Italia stanno accadendo cose strane, si cerca di uccidere me per salvare altri”, deplora il deputato sospeso da FdI. E ancora: Sono passato sui media come un parlamentare della repubblica, fattone, che si è presentato in una sala piena di gente e ha tirato fuori la pistola e ha sparato due colpi, tipo Terence Hill, colpendo un tizio. C’è una sproporzione rispetto alla realtà di cui non mi capacito: c’è una verità fattuale e giuridica che mi accomuna a qualsiasi cittadino” [...] Capisco le logiche del partito, capisco che Giorgia Meloni deve pensare ai problemi della nazione, ma se quelle immagini così violente avessero toccato un’altra famiglia, e ci siamo capiti, ci sarebbe stata subito la controreazione. Non mi sento una vittima e non faccio la vittima. Ma è tutto spropositato”.
Il Foglio sottolinea come sia la presenza di Andrea Delmastro a quella festa a far "gonfiare il caso". E che "La versione del sottosegretario che esce da solo nella notte e cammina per trecento metri con le buste degli avanzi di cibo da riporre in auto secondo molti, a partire da Matteo Renzi, non è credibile".
Al che Pozzolo replica: “E combacerà con la mia, con i fatti di quella notte. Posso perdere molto, ma non accetterò mai di affermare qualcosa che non è la verità”. Pozzolo quindi lamenta il fatto che Delmastro, prima non solo amico ma addirittura "suo fratello", non gli risponda neanche più al telefono. E si lamenta che "ora sembra che si voglia tutelare più un terzo e buttare giù dalla torre me”.
IL MOTOCLUB DI PABLITO MORELLO
Ma chi sarebbe questo "terzo"? A questo punto il quotidiano allude all'ipotesi che vedrebbe autore dello sparo lo stesso caposcorta di Andrea Delmastro, Pablito Morello. "Giovanni Donzelli, coordinatore di Fratelli d’Italia", domanda Simone Canettieri, "dice che l’errore politico è stato la leggerezza nel non custodire la pistola e che l’identità di chi sparato non cambia la sua posizione, Pozzolo. Domanda con traduzione: Donzelli sta forse dicendo così per difendere l’eventuale possibilità, di cui si è parlato, che a sparare sia stato il caposcorta di Delmastro?"
E il giornalista del Foglio rincara: "Nel partito c’è il terrore che a sparare possa essere stato il caposcorta. Ma tutto ruota intorno alla presenza, o meno, di Delmastro: dentro FdI dicono che lei ha confermato che il sottosegretario non era nella sala al momento dello sparo. E questo li rincuora. [...] C'è chi dice che invece Delmastro fosse dentro e poi uscito".
emanuele pozzolo 2
Alludendo alla dichiarazione di Delmastro che raccontato di trovarsi a trecento metri di distanza al momento dello sparo, Pozzolo risponde: “Trecento metri in quel contesto sono tanti... Questa è una valle alpina piccola, molto stretta: trecento metri qui non sono come i trecento metri di Roma. E’ facile capire che c’è stata un’esagerazione. Ma non capisco perché esagerare troppo: non so se porta bene nella ricerca della verità”.
Il Foglio incalza: "Comunque se alla festa c’erano ventisette persone, se a sparare è stato il caposcorta e Delmastro era lì davanti, un testimone uscirà fuori".
Pozzolo smentisce che Delmastro fosse "davanti", ma sottolinea: Invoco la verità. Andrea davanti non c’era, bisogna essere onesti. Che poi lui abbia esagerato dicendo che era a Canicattì è un’altra questione, di cui fatico a comprendere l’utilità. Non capisco perché, lui non era sicuramente un protagonista effettivo”.
emanuele pozzolo su facebook.
Il quotidiano non molla la presa: "La differenza è che se uno viene chiamato a testimoniare e dice che si trovava fuori a 300 metri di distanza, può dire di non aver visto niente [...] A 300 metri non avrebbe visto il caposcorta sparare, per esempio". Pozzolo concede: “Certo, chiaro. Lo capisco. E’ possibile”.
Simone Canettieri ricorda poi le dichiarazioni di Matteo Renzi nel question time con il ministro della Giustizia Carlo Nordio in Senato. Secondo i leader di Italia Viva, "qualcuno sta mentendo e Delmastro e la scorta si stanno proteggendo a vicenda e che difficilmente una scorta lascia da solo un politico la notte di Capodanno in un parcheggio distante trecento metri: Renzi non ha tutti i torti, non crede?" Emanuele Pozzolo ammette: “Direi proprio di sì".
EPILOGO
Ma se c'è qualcuno che mente, di chi si tratta? Questo non lo sappiamo ancora. Questo è di fatto un falso epilogo, poiché l'ultimo capitolo, quello dell'agnizione finale e del disvelamento del colpevole, non è ancora stato effettivamente scritto. Auguriamoci soltanto che vi sia davvero al più presto una svolta nel caso e che "Il giallo di Capodanno" non subisca le stesse sorti dei tanti misteri d'Italia rimasti incompiuti. E insoluti.
emanuele pozzolo