Massimiliano Gallo per ilnapolista.it
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Si è arrivati molto rapidamente al nodo. I club di Serie A hanno bocciato il protocollo del Comitato tecnico-scientifico. Lo hanno definito inapplicabile. È impossibile – l’Inter lo ha detto chiaramente – organizzare la quarantena per circa sessanta persone durante gli allenamenti collettivi. I calciatori – anche se nel Protocollo la parola ritiro non c’è mai – dovrebbero vivere isolati e non tornare mai a casa. I calciatori ovviamente non gradiscono.
C’è poi l’altro nodo. Cosa accade se un calciatore viene trovato positivo? Per il Protocollo la squadra deve fermarsi 15 giorni, come accaduto in Germania con la Dynamo Dresda anche se la federcalcio tedesca prescrive invece l’isolamento del solo giocatore.
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Insomma si è arrivati al dunque. La Serie A alza la posta. E a questo punto o il governo rinnega il Protocollo, e per il ministro Spadafora sarebbe una debacle politica, oppure tiene il punto e tornare a giocare diventa impossibile.
Oggi va registrata la nuova posizione del presidente del Coni Malagò che ha aperto alla possibilità che il Protocollo venga cambiato per quel che riguarda la positività di un calciatore. L’Assocalciatori pure si è schierata contro il Comitato tecnico-scientifico. In Spagna e in Inghilterra i calciatori sono fortemente preoccupati per gli infortuni, in Italia l’assocalciatori è timida sul tema, forse non interessa.
La Lega di Serie A ha preso una posizione ufficiale, con una nota:
una domenica senza calcio foto mezzelani gmt22
Si è svolta questo pomeriggio in video conferenza una riunione tra rappresentanti delle Società e medici delle stesse per un’analisi delle indicazioni sulla ripresa degli allenamenti collettivi a partire dal 18 maggio. L’incontro si è svolto in un clima propositivo e di collaborazione tra Club e componente medica, con l’obiettivo di trovare soluzioni idonee e praticabili nell’applicazione delle istruzioni ricevute, con particolare riferimento alla quarantena di gruppo e alla responsabilità dei medici sportivi. A tale proposito domani mattina la Lega Serie A, insieme ai vertici della Federazione medici sportivi italiani e al Dott. Nanni, si riunirà con la Figc, per individuare insieme un percorso costruttivo di confronto con il ministro della Salute, con il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, con il Comitato tecnico-scientifico, e giungere a un protocollo condiviso.
calcio allenamenti
Questa storia o finirà con una figuraccia di Spadafora, oppure con la resa del calcio. Ovviamente al netto di quello che potrà accadere dopo. Non vorremmo assistere al remake de “Il portaborse” con l’ipocrita e viscido discorso del ministro Botero al funerale del poeta suicida cui il ministro interpretato da Nanni Moretti aveva in realtà negato il vitalizio previsto dalla legge Bacchelli. “Sì, oggi sono colpevole”: così finì quel discorso.
LA RIPRESA DELLA SERIE A
Da gazzetta.it
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Molti club di Serie A non sarebbero affatto convinti di poter riprendere ad allenarsi e giocare con il protocollo studiato dal Comitato tecnico scientifico e approvato dalla Figc. È quanto filtra da ambienti societari di squadre quali Inter, Napoli, Milan (con alcuni distinguo), Cagliari, Verona, Brescia, Atalanta, Sassuolo, Fiorentina, Sampdoria e Genoa, anche se il fronte potrebbe essere addirittura più largo.
La Figc ha ultimato le correzioni del caso al protocollo di sicurezza sanitario e si prepara a inviare il testo al ministro della salute Speranza e a quello dello sport Spadafora. Nell'attesa di un ok definitivo, scopriamo quali saranno le linee guida da seguire
TROPPE LACUNE
Secondo la società ci sono troppe lacune sugli allenamenti collettivi e troppe difficoltà logistiche (il nodo della "clausura" in hotel, per esempio) per quanto riguarda il ritiro precampionato. Il documento è insomma considerato inapplicabile e, se non sarà rivisto, i club potrebbero anche decidere di non cominciare il ritiro.
gravina spadafora dal pino
LA POSIZIONE DEL MILAN
Anche il Milan nota qualche criticità nel protocollo, sebbene non prenda una posizione netta contro ciò che è stato approvato dalla Figc. Il club rossonero spera comunque di convincere il Comitato tecnico scientifico del Governo a rendere il protocollo più conforme alle esigenze specifiche per un corretto allenamento in totale sicurezza che renda i giocatori pronti a riprendere l'attività.
IL COMUNICATO DELLA LEGA
Questa la posizione della Lega di Serie A: "Si è svolta questo pomeriggio in video conferenza una riunione tra rappresentanti delle Società e medici delle stesse per un'analisi delle indicazioni sulla ripresa degli allenamenti collettivi a partire dal 18 maggio. L'incontro si è svolto in un clima propositivo e di collaborazione tra Club e componente medica, con l'obiettivo di trovare soluzioni idonee e praticabili nell'applicazione delle istruzioni ricevute, con particolare riferimento alla quarantena di gruppo e alla responsabilità dei medici sportivi. A tale proposito domani mattina la Lega Serie A, insieme ai vertici della FMSI e al Dott. Nanni, si riunirà con la Figc, per individuare insieme un percorso costruttivo di confronto con il Ministro della Salute, con il Ministro per le politiche giovanili e lo Sport, con il CTS, e giungere a un protocollo condiviso".
La Figc ha ultimato le correzioni del caso al protocollo di sicurezza sanitario e si prepara a inviare il testo al ministro della salute Speranza e a quello dello sport Spadafora. Nell'attesa di un ok definitivo, scopriamo quali saranno le linee guida da seguire
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L'ASSOCALCIATORI
Anche il sindacato dei calciatori ha detto la sua in una nota ufficiale: "Nella giornata di oggi si è tenuto un incontro di approfondimento con i rappresentanti delle squadre di Serie A, al quale ha partecipato il dottor Walter Della Frera, per esaminare le modifiche apportate al protocollo Figc a seguito delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico del Governo. Le perplessità tra noi condivise riguardano soprattutto le tempistiche della ripresa della stagione.
L'ipotesi del ritiro per la creazione del 'GRUPPO Squadra' è stata valutata e condivisa fin dall'inizio, ma in assenza di date certe per la ripresa del campionato 2019-2020 appare prematura ogni valutazione sulle tempistiche di svolgimento dello stesso.
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Inoltre, le modalità di gestione delle eventuali positività di un membro del 'GRUPPO Squadra', così come definite dal nuovo protocollo, non sembrano idonee a garantire la conclusione del campionato; esiste il concreto rischio di doversi fermare nuovamente non appena si potrà tornare in campo, vanificando così tutti gli sforzi profusi. L'esigenza sentita da tutti noi è quella di avere chiarezza sui futuri protocolli concretamente attuabili nelle settimane successive alla prima fase di ritiro, soprattutto con riguardo alle modalità di svolgimento delle partite di campionato; la consapevolezza dei passi da compiere per tornare in campo ci aiuterebbe a condividere un percorso, senza malintesi e rischi inutili in questo momento.
Nelle prossime ore e nei prossimi giorni si valuteranno ulteriormente tutti gli aspetti critici, anche attraverso un confronto con i medici, i tecnici e gli arbitri che, come i calciatori, non vedono l'ora di trovare la giusta modalità di ripresa, preservando l’incolumità e garantendo l'uniformità di trattamento per tutte le persone coinvolte".
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