Edoardo Sassi per il “Corriere della Sera – ed. Roma”
roma vista da william klein
Un inedito progetto espositivo, un faccia a faccia simmetrico allestito in uno dei padiglioni dell'ex Mattatoio di Testaccio: a sinistra le foto dell'uno, a destra quelle dell'altro
Immagini tutte in bianco e nero su uno stesso tema, eterno quanto la città: Roma. L'uno è Plinio De Martiis (1920-2004), che non fu solo uno dei leggendari galleristi d'arte entrati nella storia del Novecento. L'altro è un gigante della storia della fotografia, l'americano William Klein (1926-2022). Un doppio sguardo, pressoché coevo, con l'obiettivo di entrambi immerso nel clima degli anni Cinquanta.
william klein ragazza con i capelli lunghi davanti a un tram, 1956
Dell'eclettico Plinio si sa, soprattutto, che fu il fondatore della Tartaruga, la galleria prima in via del Babuino (dal 1954), poi, dal 1963, affacciata sopra al Caffè Rosati di piazza del Popolo, allora crocevia del mondo letterario, artistico e cinematografico. Si sa anche che nel 1946 fondò il Teatro dell'Arlecchino, inaugurato con la prima messa in scena di Un marziano a Roma di Flaiano e dove si esibirono, tra i tanti, «I Gobbi» di Franca Valeri e Vittorio Caprioli.
ROME WILLIAM KLEIN
Meno nota, forse, l'attività di De Martiis dietro la macchina, con cui non solo immortalò i grandi della cultura - da Cocteau a Sartre, da Duchamp a Tzara, da Flaiano a Moravia - ma anche le periferie dei mestieri più umili, degli emarginati, delle baracche. Collaboratore dell'Unità , del Mondo , di Vie Nuove , Noi donne , Plinio nel 1952 aveva fondato con gli amici Caio Mario Garrubba e Franco Pinna la cooperativa Fotografi Associati. E a questi stessi anni di intensa militanza, estetica e politica, risalgono gli scatti esposti al Mattatoio, alcuni dei quali inediti e proposti in stampe vintage, a cura di Daniela Lancioni (le foto provengono dalla Fondazione Antonio Gramsci alla quale sono state donate dalle eredi De Martiis).
Di Klein sono invece presentate le foto più rappresentative del celebre libro Rome + Klein , pubblicato da Feltrinelli nel 1959 con i testi di Pier Paolo Pasolini e recentemente riproposto da Contrasto in una nuova edizione, ingrandita, a cura dello stesso Klein.
william klein
Rovine, domeniche a Ostia, periferie che avanzano, Cinecittà, borgatari, Lambrette (che lui chiama Vespe) per le strade: è una Roma povera ma bella, nobile e stracciona, quella ritratta dall'allora giovanissimo americano, il cui occhio all'epoca stupì tutti, compreso Federico Fellini: «Roma è un film e Klein lo ha girato», ebbe a dire il regista, che William lo aveva conosciuto a Parigi, quando - arrivato nella Ville Lumière per fare il pittore e assiduo di Fernand Léger - aveva da poco pubblicato il suo primo libro di immagini su New York (Life is good and good for you in New York, 1955). Un libro che voleva a tutti i costi regalare a Federico. «Ce l'ho già sul mio comodino - si sentì rispondere dal regista - perché non vieni a Roma a fare il mio assistente?».
PLINIO DE MARTIIS
La storia è nota. Klein nel 1956 partì per la Città Eterna dove avrebbe dovuto affiancare Fellini sul set delle Notti di Cabiria . Il film però veniva rinviato in continuazione. E così il ventenne Klein si ritrovò a scattare per le strade della città, dando vita a quella che di lì a tre anni diverrà una delle raccolte-mito della storia della fotografia. «Presto trovai amici disposti a farmi da guida - ricorderà molti anni dopo Klein - Pasolini accettò di scrivere i testi, Moravia mi mise in contatto con il direttore della sua rivista, Zavattini e Laura Betti si offrirono di darmi una mano e nel giro di poco mi sentii a casa. Per otto settimane fui ovunque». Otto settimane che ora rivivono nella selezione, curata da Alessandra Mauro, che vuole essere anche un omaggio a un autore da poco scomparso.
PLINIO DE MARTIIS plinio de martiis baracche nelle rovine , 1951 plinio de martiis plinio de martiis baracche roma 1951
FOTO DI WILLIAM KLEIN MOSTRA KLEIN DE MARTIIS 8