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    “ELLY SCHLEIN DOVREBBE SCUSARSI, STAVOLTA HA ESAGERATO, HA DETTO CHE IO VOGLIO ABOLIRE LE ELEZIONI” – LA RUSSA PUNGE LA SEGRETARIA DEM CHE AVEVA ACCUSATO IL PRESIDENTE DEL SENATO DI VOLER SCAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE A DOPPIO TURNO PER I SINDACI PER VINCERE PIU' FACILMENTE: “L’ASTENSIONE È IL PROBLEMA, SERVE UNA RIFORMA CONDIVISA”. E LANCIA L’IDEA DI SEGUIRE LA LEGGE SICILIANA SECONDO CUI...


     
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    Monica Guerzoni per il Corriere della Sera - Estratti

     

    ignazio la russa ignazio la russa

    Ignazio La Russa è più offeso che arrabbiato. Così offeso da aspettare le scuse di Elly Schlein, che gli ha rimproverato di essere «scappato con il pallone in mano».

     

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    «Mi ha stupito Elly Schlein, ha detto addirittura che io voglio abolire le elezioni — ride amaro La Russa —. Per un’affermazione del genere la segretaria dovrebbe scusarsi.

    Prima di fare una critica pur lecita al presidente del Senato bisognerebbe almeno guardarsi il testo. O le hanno riferito male la mia dichiarazione, o non ha letto bene, o mente sapendo di mentire».

     

    Perché chiede le scuse di Schlein?

    «Perché come ho detto al capogruppo del Pd Boccia, che stimo, stavolta Schlein ha proprio esagerato. E lui sa che per lei ho sempre avuto parole di grande rispetto. Ma la boutade che io vorrei evitare libere elezioni cade nel ridicolo. Per me il giorno del voto è quello più bello, la vera festa della democrazia».

     

    elly schlein al nazareno 4 elly schlein al nazareno 4

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    «La mia nota di lunedì è stata scritta quando i dati della partecipazione non c’erano ancora e i risultati erano ignoti. Era un appello a una riflessione seria. Io mi riferivo all’astensione e la mia considerazione è che il ballottaggio non risolve il problema, anzi lo aggrava. È sotto gli occhi di tutti il dato dell’affluenza, 62% al primo turno e 47% al secondo. C’è poi chi viene eletto solo con il voto del 20% degli aventi diritto e chi addirittura diventa sindaco con meno voti di quanti ne ha avuti al primo turno l’avversario che perde. Una stortura incredibile».

     

    Non sarà che il ballottaggio è per lei «inaccettabile» anche perché penalizza la destra?

    «È tutto da vedere. Non sempre è così, ci sono diversi casi in cui il centrodestra va al ballottaggio e poi vince. Da tanti anni seguo le elezioni siciliane e ho visto che il 40% produce effetti positivi, a favore della sinistra e a prescindere da chi vince».

     

    ignazio la russa ignazio la russa

    Per il M5S la legge siciliana è «una truffa», perché per fare il sindaco basta ottenere il 40% dei voti.

    «Non ho detto che sia l’unica soluzione possibile. Nella mia nota invito a ripensare la legge per le amministrative seguendo l’esempio del doppio turno siciliano oppure inserendo altri idonei correttivi per incrementare la partecipazione e ridurre l’astensione».

     

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    elly schlein al nazareno 1 elly schlein al nazareno 1

    Per le opposizioni l’Autonomia spacca l’Italia, per la premier è una legge «da patrioti». E per lei? Non sarebbe giusto farle in modo condiviso, riforme di questa portata?

    «Tutto, potendo, andrebbe fatto in modo più condiviso, ma io sono orgoglioso di come si è svolto il dibattito al Senato. Al di là dell’ostruzionismo e di qualche battibecco, non si è visto nulla di incivile».

     

    Alla Camera, invece, botte da orbi.

    «Una cosa molto brutta, anche se dal ‘92 ho visto risse più grandi. Ai tempi di Dini mi buttai nella mischia alla Camera per dividere i contendenti. Non so se l’autonomia è da patrioti, so che fa parte del programma del centrodestra. Il Titolo V faceva parte del progetto della sinistra, che lo approvò con solo tre voti di scarto. Fu inopportuno, ma nessuno potè dire che non era legittimo».

     

    È legittimo chiedere a Mattarella di non firmare l’autonomia, come ha fatto il M5S?

    ignazio la russa in senato ignazio la russa in senato

    «La considero quasi una diminutio per il capo dello Stato. È stucchevole, glielo chiedono una volta sì e una no e il presidente non ha bisogno che qualcuno gli spieghi come interpretare il suo ruolo».

     

    Come risponde a chi giudica «contro la Costituzione» premierato, autonomia e giustizia, le tre riforme-bandiera di FdI, Lega e FI?

    «Se fossero riforme eversive il presidente della Repubblica non le firmerebbe. Uno dei compiti che nessuno si sogna di togliere al Quirinale è il prioritario, anche se non definitivo, giudizio di costituzionalità. La nostra Costituzione prevede che nessuna legge possa passare di soppiatto».

     

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