1 - GAS IL TAGLIO PUTIN
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
ITALIA E GASDOTTI
È bastato il semplice annuncio per far schizzare il prezzo del gas a 176,62 euro per MegaWatt/ora, registrando un aumento su base giornaliera del 10%. Da domani Gazprom ridurrà ulteriormente i flussi di gas attraverso il gasdotto NordStream1, quello che passa attraverso il Mar Baltico e arriva in Germania. […] Uno scenario che rende ancor più urgente l'accordo sul piano per il razionamento del metano in discussione al tavolo dei governi Ue e che prevede un taglio del 15% dei consumi […]
NORD STREAM
Ieri Gazprom ha fatto sapere che da domani la quantità di gas fornito attraverso il gasdotto che va in Germania scenderà a circa 33 milioni di metri cubi al giorno, vale a dire la metà dei flussi attuali, che già rappresentano il 40% della capacità totale di NordStream1 (167 milioni di metri cubi al giorno). In sostanza, a partire da domani il gasdotto funzionerà solo al 20% della sua portata. La ragione è che la società ha annunciato nuovi lavori di manutenzione su una seconda turbina […] la Germania vede sempre più vicino il blocco del gas, anche se per ora non farà scattare il terzo livello d'allarme. […]
COME ARRIVA IL GAS IN ITALIA
2 - L’EUROPA ACCELERA VERSO L’AUSTERITY
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
Non sarà la Commissione ad avere il potere di rendere obbligatorio il taglio del 15% nei consumi del gas, ma gli stessi governi con un voto a maggioranza qualificata. Inoltre l'Italia e gli altri Paesi del Sud Europa, tra i più scettici sul piano di Ursula von der Leyen, potranno godere di una serie di deroghe che consentiranno loro di ridurre lo sforzo richiesto in termini di razionamento.
Infine il termine ultimo per presentare i piani d'emergenza a Bruxelles slitterà al 31 ottobre. È su questi emendamenti che ieri si è concentrato il negoziato tra i 27 ambasciatori in vista della riunione di oggi tra i ministri dell'Energia (per l'Italia ci sarà Roberto Cingolani). E la notizia dell'ulteriore taglio delle forniture da parte di Gazprom ha dato un'ulteriore spinta all'intesa che ora sembra più vicina. […]
Gasdotto nord stream
Il testo di compromesso contiene una serie di modifiche significative rispetto alla proposta presentata la scorsa settimana dalla Commissione. Innanzitutto toglie all'esecutivo Ue il potere di dichiarare lo stato d'emergenza, che è il passaggio decisivo per rendere vincolante l'obiettivo di riduzione del 15% dei consumi di gas (nella prima fase sarà solo su base volontaria). Spetterà infatti al Consiglio, cioè ai governi, che delibererà a maggioranza qualificata.
NORD STREAM
Non solo: per far scattare il campanello d'allarme non basterà più la richiesta di tre Stati, ma ne serviranno almeno cinque. C'è poi un altro aspetto molto importante per l'Italia: i piani d'emergenza non andranno presentati a Bruxelles entro fine settembre, ma entro il 31 ottobre. Questo vuol dire che con ogni probabilità sarà il prossimo governo a predisporlo. Inoltre il Consiglio ha deciso che il regolamento non resterà in vigore per due anni, ma soltanto per uno. Ovviamente prorogabile.
Fin qui le questioni legate alla governance del piano e alla sua attuazione. Ma il nuovo testo introduce quattro importanti deroghe che di fatto vanno incontro a chi criticava l'obiettivo fissato dalla Commissione perché uguale per tutti. Secondo il piano iniziale, i governi avrebbero dovuto ridurre i loro consumi di gas nel periodo che va dal 1 agosto 2022 al 31 marzo 2023 con un taglio pari al 15% della media dei consumi degli ultimi cinque anni.
le vie del gas russo
La prima deroga prevede invece di scontare dal calcolo dei consumi il gas utilizzato «come materia prima nelle industrie critiche». Vale a dire quello necessario per «l'industria chimica e petrolchimica, quella siderurgica, vetraria, della ceramica e dei prodotti minerali non metallici». Per l'Italia, che in teoria avrebbe dovuto tagliare quasi 8,5 miliardi di metri cubi di gas, il correttivo potrebbe rappresentare uno "sconto" significativo. È stato poi aggiunto un altro paragrafo al testo del regolamento che, al fine di calcolare la quota da tagliare, definisce meglio cosa si intende per "gas consumato": dal conto viene escluso il metano utilizzato per riempire gli stoccaggi, un modo per "premiare" gli sforzi fatti da quei Paesi che hanno lavorato in questi mesi per riempire i serbatoi.
I GASDOTTI VERSO L EUROPA
Si tratta di uno dei punti che erano stati subito sollevati dalla diplomazia italiana. Altre deroghe tengono invece in considerazione la condizione "geografica" particolare di quei Paesi che sono scollegati dal resto della rete energetica europea, come i Baltici, la Penisola iberica, ma anche Malta e Irlanda. Infine, nel calcolo del gas da tagliare, è stato introdotto un correttivo per andare incontro a quei Paesi che hanno aumentato significativamente il consumo di metano come conseguenza della ripresa economica post-pandemia.
Con le deroghe non sarà ovviamente possibile raggiungere la quota di 45 miliardi di metri cubi stimata dalla Commissione: secondo fonti Ue ci si dovrebbe fermare a 35-38. […]