Estratto dell’articolo di Carlo Bertini per “la Stampa”
renzi rosato
«Matteo ha detto nella conferenza stampa che sono fuori dal partito, quando ancora io non ho formalizzato niente... Così praticamente vuol far vedere che mi caccia da Italia Viva...». Nel retroaula di Montecitorio, cosiddetta Corea, Ettore Rosato, che di Italia Viva è stato il presidente, mostra un certo disappunto per come è stato trattato dall'ex premier nella conferenza alla stampa estera, dove ha annunciato altri ingressi nel suo partito: Isabella De Monte, Anita Pili e Arianna Viscogliosi.
RENZI ROSATO
«Noi in crisi? Oggi abbiamo più parlamentari di prima», ha tagliato corto Renzi, citando «le scelte di Bonetti e Rosato» per dire che «Italia Viva è un partito con le porte aperte, sia per chi vuole andare sia per chi vuole venire. E oggi abbiamo più parlamentari di quando abbiamo iniziato». Dando in sostanza per scontata l'uscita di Rosato, senza aspettare un annuncio ufficiale dell'interessato, che in verità dal 13 aprile, quando è fallito il progetto di partito unico del terzo polo, ha un piede sulla porta in dissenso con la scelta di divorziare da Calenda.
«Ora è chiaro a tutti che Renzi caccia chi non è d'accordo con lui», si sfoga Rosato, chiarendo che non approderà né in Forza Italia, né nella Lega, come era stato ventilato, bensì in Azione di Calenda, dove alimenterà insieme all'ex ministra Bonetti un raggruppamento di centristi, ancora tutto da costruire nell'area del Terzo Polo.
Renzi però non si mostra dispiaciuto per la perdita di due pezzi grossi come Rosato e Bonetti, anzi. […]
CARLO CALENDA MATTEO RENZI ETTORE ROSATO
Insomma, queste porte girevoli tra le due forze del defunto terzo polo mostrano come l'incertezza regni sovrana su quale delle due possa avere più tela da tessere, anche in vista delle Europee, dove pende la mannaia dello sbarramento al 4%. […] Renzi […] spera di superare il 4% e strappare 3 euroseggi con la lista di Centro, per poter suggellare con Macron un patto: poiché i popolari potrebbero ottenere una riconferma di Von Der Leyen a presidente della Commissione Ue, i socialisti punterebbero alla presidenza del Parlamento Ue e Renew alla guida del Consiglio europeo.
Poltrona appannaggio degli ex premier: negli auspici di Renzi, Macron potrebbe chiedergli di occupare quella carica per i primi due anni e mezzo di mandato, per poi sostituirlo con una staffetta, una volta uscito dall'Eliseo. Sogni nel cassetto, legati comunque alla spericolata ipotesi che Iv superi il 4 per cento.