Clemente Pistilli per www.repubblica.it
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"Gentile Sindaco De Angelis, sarei tornata volentieri per il Premio per la Pace nella Sua città se nel frattempo non avessi saputo che è stata negata la benemerenza ad una mia correligionaria, Adele di Consiglio. Una donna sola, sopravvissuta alla barbarie nazifascista che ha annientato la sua famiglia come la mia", scrive Edith Bruck in una lettera aperta al sindaco di Anzio (Roma), Candido De Angelis, in cui rifiuta il Premio per la Pace.
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"Invece è stata riconfermata la cittadinanza onoraria a Mussolini che ha ancora molti seguaci nel suo territorio e non solo ma nell'Europa stessa che ha poca memoria".
Il primo cittadino leghista respinge le accuse e nega che, dal 1946 al 2021, sia mai stata discussa in consiglio comunale la revoca della cittadinanza al duce, dimenticando però che proprio il consiglio comunale, nel 2019, respinse la mozione con cui veniva chiesta quella revoca dell'onorificenza concessa nel 1924 al capo del fascismo e allo stesso tempo venne negata una pubblica benemerenza ad Adele Di Consiglio.
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Edith Bruck - alla quale il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha conferito l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - è poetessa e scrittrice, sopravvissuta ai campi di concentramento. Il 20 febbraio 2021 ha ricevuto, a casa sua, la visita di papa Francesco e a 90 anni ha vinto con Il pane perduto (La nave di Teseo) il Premio Strega Giovani 2021.
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"La ringrazio ma non posso accettare"
"Io, sopravvissuta alla Shoah, che da una vita scrivo e testimonio nelle scuole italiane, compito arduo e faticoso, senza l'odio verso alcuno, anzi nel nome della pace e fratellanza umana, avendo avuto la visita di papa Francesco che mi ha chiesto perdono esteso al popolo martire, devo la fedeltà a me stessa e per la solidarietà con la signora Di Consiglio (che non conosco)", continua.
"La ringrazio ma non posso accettare il Premio per la Pace dove è in fermento la nostalgia attiva dell'epoca più vergognosa, incancellabile per chi l'ha vissuta" sottolinea nella lettera Bruck.
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La replica del sindaco di Anzio: "Ci mortifica"
"Se Edith Bruck non accetta il nostro premio, che avevamo pensato con duemila ragazzi come facciamo tutti gli anni, fa una mortificazione non a me, ma alla nostra città, medaglia d'oro al merito civile, che non meritava", replica il sindaco di Anzio De Angelis.
"Mussolini ha la cittadinanza onoraria dal 1924 - aggiunge il sindaco di Anzio - Prima di me ci sono stati tre sindaci comunisti, due socialisti, uno repubblicano, uno Ds e nessuno l'ha mai revocata. Anzi questo argomento non è stato mai discusso in Consiglio comunale dal 1946 al 2021".
Primo cittadino smemorato
Il sindaco leghista De Angelis sembra ignorare quanto avvenuto in consiglio comunale nel 2019, quando venne persino evitato il dibattito sulla mozione con cui tre consiglieri di sinistra avevano chiesto di revocare l'onorificenza a Mussolini e di concedere una benemerenza ad Adele Di Consiglio, una donna vittima delle persecuzioni razziali, con tanto di presidio in aula da parte di esponenti di Forza Nuova.
IL SINDACO DI ANZIO CANDIDO DE ANGELIS
Tutto nonostante Anzio abbia sofferto terribilmente durante l'ultima guerra mondiale, lo sbarco alleato del 22 gennaio 1944 l'abbia fatta diventare un simbolo della lotta contro il nazifascismo e le destre che mantengono da tempo la guida dell'ente locale abbiano pure concesso la cittadinanza onoraria a Roger Waters dei Pink Floyd, avendo il padre Eric perso la vita proprio sul litorale romano, lottando per liberare l'Italia dai nazisti.
La mozione "bocciata"
Una città tra l'altro insignita nel 2004 della Medaglia d'oro al merito civile. La mozione era stata caldeggiata dall'Anpi e presentata dal consigliere civico di sinistra Luca Brignone e dalle consigliere dem Rosalba Giannino e Anna Antonietta Marracino. Ma la mozione, mentre CasaPound urlava alla damnatio memoriae, senza alcun dibattito venne messa ai voti e bocciata.
LA MOZIONE CHE IMPEGNAVA IL SINDACO DI ANZIO
A favore, oltre ai tre consiglieri che l'avevano presentata, votarono soltanto due consiglieri grillini e uno di Forza Italia. Uno schiaffo a quei valori dell'antifascismo su cui si fonda la Repubblica e alla stessa Di Consiglio, cittadina di Anzio che dall'età di sei anni fu vittima delle persecuzioni razziali perché ebrea e subì la perdita del papà e di altri familiari, deportati ad Auschwitz.
Anpi: "Offesa alla memoria dei caduti e dei martiri"
Una scelta poi fortemente criticata dall'Associazione nazionale partigiani d’Italia, dall’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, dalla Federazione italiana associazioni partigiane, dall’Associazione nazionale ex internati militari, dall’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti e dall’Associazione nazionale partigiani cristiani, parlando di "offesa alla memoria dei caduti e dei martiri", "alla storia del nostro Paese", e "alla storia antifascista e democratica della stessa città di Anzio".
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Sulla decisione della Bruck, la consigliera Giannino sostiene intanto che si tratta "dell'ennesimo schiaffo a una giunta comunale arrogante e senza memoria".
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