Luca Taidelli per gazzetta.it
venezia inter
L'Inter completa la settimana perfetta battendo 2-0 (gol di Calhanoglu e rigore di Lautaro) il Venezia e issandosi per una notte a un solo punto dalle capolista Milan e Napoli. Dopo le battaglie contro campani e Shakhtar, i nerazzurri hanno mostrato grande maturità gestendo le energie e concedendo poco o nulla all'avversario. Una di quelle vittorie "sporche" che in un campionato possono fare la differenza.
Zanetti sceglie Kiyine per completare il tridente offensivo con Aramu e Okereke. In mediana Ampadu, Vacca e Busio. Inzaghi invece rinuncia al turnover, sorprende con Bastoni centrale al posto di Ranocchia (a sinistra Dimarco), conferma sulle fasce Darmian e Perisic e preferisce Correa a Lautaro per affiancare Dzeko. Nerazzurri subito in pressione, anche se quando giungono sulla trequarti non riescono ad essere davvero pericolosi. I padroni di casa faticano ad uscire col palleggio ma hanno il merito di non perdere mai le distanze, rimanendo compatti e ordinati, con una linea bassissima. Lo spettacolo però nel primo terzo di gara ne risente.
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Anche gli esterni di Inzaghi, scintillanti nelle ultime uscite, sembrano accusare la fatica. Eppure sono proprio loro allo scoccare della mezzora a creare il primo vero pericolo del match, con Romero costretto a volare sul colpo di testa di Perisic, innescato da Darmian. L’Inter resta accampata a ridosso dell’area avversaria, ma non ci prova mai da fuori. Quando al 34' Calhanoglu carica il destro però la scatola si apre. Palla nell'angolino, complice un rimbalzo sul terreno bagnato. La partita finalmente si stappa. Perisic per poco non bissa il gol al Napoli e al 39' Aramu si inventa un gran sinistro da fuori che costringe Handanovic alla paratona in angolo.
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SECONDO TEMPO— Nessun cambio durante l'intervallo, anche se è evidente che a Zanetti servirebbe più peso in attacco, con i due trequartisti che non riescono a supportare Okereke. Anche se Aramu si inventa un'altra conclusione mancina che non esce di molto. Le prime sostituzioni invece le fa Inzaghi, con Lautaro e Vecino che al 57' rilevano Correa e Calhanoglu, anche per cercare di dare la scossa a una squadra che sta abbassando il baricentro, complice la pressione del Venezia. L'Inter continua a pendere a sinistra, dove ora si sposta Barella, che pure non è al meglio. Skriniar di testa potrebbe chiuderla, ma Haps salva col ginocchio sulla linea e poi Vecino mura involontariamente Dzeko. Ora si muove anche Zanetti: dentro Johnsen per Mazzocchi, con Ampadu che scala terzino.
Con il Venezia costretto a scoprirsi, Dzeko al 69' si mangia il 2-0 al termine di un'azione rugbistica. E subito dopo Darmian si ferma per un problema all'inguine: tocca a Dumfries. Zanetti risponde con Tessmann ed Henry per Aramu e Vacca. I padroni di casa producono il massimo sforzo, anche perché l'Inter paga la fatica dopo Napoli e Shakhtar e non ha la lucidità per ripartire con efficacia, preferendo spesso perdere un tempo di gioco per gestire la palla.
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D'ambrosio e Gagliardini (per Perisic e Barella, con Brozovic unico sopravvissuto dei 5 centrocampisti iniziali) chiudono la girandola dei cambi di Inzaghi, con l'ex Torino che fa alzare Dimarco, subito pericoloso in ripartenza, ma Romero c'è. L'ex Forte (esordì in nerazzurro con Stramaccioni) è l'ultima pallottola per Zanetti. Ma a chiuderla è un rigore in pieno recupero di Lautaro.
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