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    LA SICILIA AL “DOPPIO VOTO” – PIÙ DI MILLE CANDIDATI SONO IN CORSA PER I 70 SEGGI DELL’ASSEMBLEA SICILIANA, DOVE SI VOTA CON 40  GIORNI DI ANTICIPO RISPETTO ALLA SCADENZA NATURALE DELLA LEGISLATURA, AGGANCIANDO LE REGIONALI ALLE POLITICHE – LA CORSA PER LA POSIZIONE DI GOVERNATORE È TRA SEI CANDIDATI, MA LE ELEZIONI HANNO AVUTO GIÀ QUALCHE INTOPPO: IN ALCUNI SEGGI DI PALERMO SONO STATI DISTRIBUITI TIMBRI CON LE DATE SBAGLIATE, MA ANCHE LE INCHIESTE GIUDIZIARIE...


     
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    Felice Cavallaro per il “Corriere della Sera”

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    Sono più di mille i candidati in corsa per i 70 seggi dell'Assemblea siciliana dove si vota con 40 giorni di anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, agganciando così le Regionali alle Politiche. Ma la coincidenza costringerà gli elettori dell'isola, al voto come tutti entro le 23 di oggi, a pazientare fino alle 14 di domani per l'inizio dello spoglio.

     

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    Intanto, però, si registra subito un piccolo intoppo: in alcuni seggi di Palermo sono stati distribuiti timbri con le date sbagliate, 2018 e 2021. Il timbro, che viene apposto accanto al bollo della sezione di competenza dell'elettore, serve ai presidenti di seggio e al personale per attestare l'avvenuta votazione.

     

    Solo domani, quindi, si scoprirà il nome del nuovo governatore, se in Sicilia ce l'ha fatta il centrodestra con l'ex presidente del Senato Renato Schifani, se Caterina Chinnici terrà il passo rincuorando il Partito democratico dopo il «tradimento» dei 5 Stelle di Conte o se le urne faranno recuperare consensi al Movimento, deciso all'ultimo momento a misurarsi senza alleati con Nuccio Di Paola. 

     

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    O, ancora, se, oltre alle incognite dell'avvocato Gaetano Armao, candidato dell'accoppiata Calenda-Renzi ma ancora vicepresidente uscente della giunta di centrodestra, e della outsider Eliana Esposito di Siciliani Liberi, la sorpresa arriverà dall'ex sindaco di Messina Cateno De Luca, l'unico in corsa da un anno, con comizi e concerti, microfoni e clarinetto, in giro nei teatri con la sua band e che si presenta alle urne con 39 delle 120 liste presentate per la campagna elettorale.

     

    Non a caso, quando Schifani liquida De Luca come «un guitto, un giullare», il (quasi) plenipotenziario di Berlusconi nell'isola, Gianfranco Micciché, corregge il tiro e consiglia prudenza: «Non è un fenomeno da sottovalutare. Anzi, è una rottura di p... Un errore ignorarlo». Gli ultimi giorni possono effettivamente avere rimescolato in parte le carte. 

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    Anche per le inchieste giudiziarie che si sono abbattute con arresti a Catania e Palermo per una candidata di Fratelli d'Italia e per un ex deputato di Forza Italia in corsa per conto dell'ex governatore Raffaele Lombardo. Acque agitate, mentre nel centrodestra nessuno rifiuta i voti di Salvatore Cuffaro, certo di superare con la sua Nuova Dc la soglia del 5%.

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